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martedì 12 marzo 2013

Ammaliato da un'ombra discinta -- ignuda e monda


Voglio tornare se non a fare il teologo a dilettarmi almeno di teologia, io laico integrale, non credente toto modo. Una piccola premessa

 

 

Calogero Taverna Non ho alcuna paura della morte ma non voglio mitizzarla sapendo che è proprio il nulla. Memento homo quia pulvis es et in pulverem reverteris. Chissà poi perché chi dispone di siffatta (ovvia) saggezza debba aduggiarsi nelle superstiziose superfetazioni. Mio padre, piccolo commerciante di paese, frequentatore assiduo di film muti e di romanzi di quella portata aveva voglia di chiedersi, di chiedere e di chiedermi (come primogenito con qualche cultura): se la vita è un male perché Dio ce la dà, se è un bene perché ce la toglie. Non sono mai riuscito a fargli capire che con i sofismi non si va lontano. La vita è solo quel segmento più o meno lungo che congiunge due nihil assoluti. C'è chi sopra inventa misteri salvifici per lucrare magari sulle messe gregoriane e chi, pur acuto pensatore, casca per primo nella trappola della sua speculazione metafisica.

E’ tratta da un commento ad un ex monaco che prima butta i saio alle ortiche, non amando il papa polacco, e poi vuole riprenderselo ammaliato dal papa teologo dalla flebile voce – purtroppo per lui – dimissionario.

In FB dilaga, come noto, l’idiozia, specie quella fanciullesca, in particolare di ragazzine che non dominando la lingua abbondano in segni grafici oscuri per noi vecchi.

Non sono pedofilo e quindi casso quei quueruli “amici”. Il frate due volte “rinnegato” mi interessa tanto, troppo. Ha persino imparato come se fosse uno Zarathustra ritornato a inveire contro Lucifero, dopo DOM.

Da qualche giorno mi incontro fibeisticamente con una pertinace interlocutrice. Cerco di sbaragliarla sul piano della cultura latina. Ne nasce un diverbio fuori le righe. Ve lo trascrivo. Non mi sembra spregevole.

 



 

 


Calogero Taverna Mi pare che a 'sto vecchio il TU l'hai accordato. Posso farti una domanda un po' meno convenzionale? Perché ti sei stizzita per la faccenda della mia traduzione dalla costruzione ciceroniana a quella a me più consona, visto che io solo so tradurre dal siciliano all'italiano?

Calogerooo!!! Tu mi farai morire :-) . Mi sono indispettita solo quando mi hai detto che sono una bugiarda nell'affermare che sono una contadina e non una nobil donna. Per il resto sventolo bandiera bianca e chiedo la pace.. Tra noi

Non nego che non sempre riesco ad esprimermi come vorrei. Mi rivolto tutto ma non penso di avere detto che tu sei quella che dici che io avrei detto. M divertiva (e mi diverte) il tuo aforisma sul caviale e sull'aragosta da consumare assieme ad un pollo, pollo che in astratto a me non piace perché è untuoso e oleoso. Si intende il pollo non chi se lo magia. Ovvio che da buon siciliano che parla male persino l'italiano non sono riuscito a rendere salace un mio solito guizzo ironico. Non voglio fare qui e men che meno con te sfoggio di erudizione o come la chiamano cultura (tutt'altra cosa). Si dà il caso che ad una certa età scopro e credo di capire il dadaismo, la corrente artistica che prese un bidet e ne fece esposizione in una grande mostra dicendo che era quello un'opera d'arte. Il loro motto era: vi sommergeremo in un mare di ridicolo. Perché mi sono convertito al dadaismo forse lo scriverò qualche altra volta. Mi pare solo che tu sin dall'inizio mi hai preso per un rompiscatole sapientone. Questo te lo escludo del tutto. Una cosa è solo certa: nella mia lunga vita ne ho combinato di tutti i colori (ma non in campo sessuale); l'unica cosa di cui sono certo è che non ho mai fatto morire nessuno. Forse ci ho provato ma non ci sono mai riuscito.

 

Ahahahahahah... Sei un vero spasso!!! Mi sei davvero simpatico Calogero. Se e' vero che hai 80 anni, il tuo cervello galoppa come un puledro e della cultura che possiedi, puoi farne un vanto... Per me sei un vero fenomeno. Ma torniamo alle cose semplici, come ne hai combinate di tutti i colori? Raccontami un episodio per farmi un esempio e ancora, come non in campo sessuale? Che ti manca in quel campo? Sei una forza della natura te..!

 


Calogero Taverna Sono nato il 10 maggio 1034, fai tu. Non sono ottanta ma siamo lì. Sul piano sessuale mi sento normale. Ho una moglie e la mia vita erotica non necessita di altri afrodisiaci. Con ciò non posso negare che una specie di invidia ce l’avevo per i miei col...Altro

 

 

Mamma mia!! .. Pausa.... Fammi riflettere ... Rifaccio il letto e poi torno da te. Comunque Calogero, sai essere di una simpatia meravigliosa ma anche bello pungente se ti ci metti.... E ti ci metti. Lo so che se non parli semplice non ti capisco anzi, se ben ricordi sono stata proprio io a chiederti di parlare semplice con me.


Calogero Taverna Ti prospettavo un mondo che ti era ignoto: quello della grande poesia latina. E subito ti ci sei calata capendo anche il mio dire cose difficile, a prescindere dal parlare semplice. I medici lo sai? parlano greco e come li capiamo quando ci dicono cose non gioiose. Un fisico è incomprensibile. Un economista vallo a capire con il suo linguaggio anglosassone e con i suoi algoritmi e i suoi modelli econometrici per tentare di spiegare magari le fregature dei derivati. Perché poi tutti mi accusano se uso il mio linguaggio di poeta mancato? Mi ci arrabbio sai, peggio di te con il pollo.

Aspettami... :-).. Il nostro rapporto sarà di odio e amore.. Lo so' già ...


Calogero Taverna Fammi fare dell’erudizione. Odi et amo di Catullo. C’è chi lo traduce così (mi piace di più); Odio e amo; vuoi sapere come mai? Non lo so, ma lo sento, e sono in croce. Si tratta di un distico che qualcuno ha definito. ‘Una passione in una miniatura’. E’ chiaro che noi non ci entriamo per nulla. Io, per l’età; tu – se ho ben capito – le miniature in amore le mandi al diavolo. Croce e delizia volgarizzava il parolaio di Verdi. Ma qui siamo sul banale. A me piace l’aragosta e il caviale ed anche il migliore champagne francese. E francamente non credo che a te piaccia l’untuoso e oleoso pollo alla diavola. Oh! qui non ti arrabbiare! Perché voi donne mai e poi mai tollerate l’ironia del maschio? Ne avete paura o tedio?
Tornando al latino, il confronto lo si fa tra Lucrezio e Catullo: «Entrambi opponevano alla civitas una ristretta cerchia di uomini accomunati da un ideale che non coincideva più con quello della collettività. L’uomo di fronte al cosmo; è l’epicureo Lucrezio. L’uomo di fronte all’amore: è il neoterico Catullo. La voluptas atque horror dell’uno e l’odi et amo dell’altro convergono in un’esperienza profondamente vissuta - fino ad identificarsi col senso stesso della vita - fuori dall’ambito e senza la mediazione della civitas.» E qui davvero hai cominciato ad odiarmi senza amor. Mi fermo. Anche perché siamo finiti in politica. Come vedi si tratta in tempo antico di qualcosa che io individuo in Berlusconi e Grillo. Ma questi sono frittura un po’ mefitica. Qualcosa ci richiama Vittorio Arfinengo e quel laureato messinese che a non più giovane età va ancora in moto, potendosi rompere l‘osso del collo. Tutti e due fuggono dalla Civitas, dalla civiltà. Io mi tolgo perché la civitas mi piace tanto sia che sia Roma ma anche Bovo a Racalmuto o Santa Lucia di Fiamignano. Mi va di dire: beate voi donne che tutti ‘sti uzzoli della civitas, sì; civitas no, non li avete. O mi sbaglio?

Non ti credere di avere in pugno la vittoria signor Calogero... !! Mi ostino a non voler sfogliare il vocabolario ne a chiamare in aiuto alcuni illustri che, modestamente conosco.. Grrrrr.. Me la voglio cavare da sola. Dunque, i miei 8 anni di scuola saran ben serviti a qualcosa... (penso).. Siiiiii ci sono! Gonfio il petto per farmi più imponente (chissà che non indietreggi di uno o due passi) e sparo le mie tre parole che conosco (poche ma di grande effetto). Primo, ti do ragione sull'aragosta ma non sentirti vincitore. Secondo, non so se e' più noioso Lucrezio o Catullo ma, l'uomo di fronte al cosmo senza l'amore oppure viceversa, mi chiedo che senso avrebbero l'uno senza l'altro? Ecco, appunto, il senso della vita. Noi donne siamo brave a farla complicata la faccenda ma credimi, siamo esseri delicati come il cristallo e resistenti come l'acciaio. Volevo dire che la donna, messa di fronte all'amore oppure di fronte al cosmo, non solo sopravviverebbe sia nell'uno che nell'altro caso inventandosi il modo per farlo, ma confezionerebbe anche una buonissima ed incontestabile ragione.. (non ho mai fatto tanta fatica!) vado a dormire ma non e' finita qua.. Buona notte con un bacio. Distaccato e indispettito ma sempre bacio e'

 


Calogero Taverna Sono parole che mi aspettavo e sono soprattutto concetti che mi attendevo. Lo so benissimo: quando un maschio si mette a contendere con una donna è perdente in partenza. Ed io sconfitto mi sapevo sin dall'inizio. Però un punto a mio vantaggio ce l'ho. Ti ho fatto indispettire. E con te non credo che sia facile. In questo mi sento vittorioso. In ogni campo il maschio vuole sentirsi conquistatore. E' una minchioneria, ma è atavico. Nell'amore normale l'uomo vuole stare sopra per proteggere la sua compagna. E alla donna bene o male non dispiace, in quella congiuntura, di stare sotto. Poi si vuol cambiare, ma questo è un altro discorso. In questi nostri sporadici scontri per tre volte ti ho sentito parlare di letto sfatto da rifare. Se ti sopponessi alla mia cura psicanaliica - se volessi sarei bravo - ne avrei pane per la mia introspezione e qualcuno persino dice che è persino curativa. Si parla molto di mali psicosomatici. Un paio di mesi fa ero tutto preso da Georg Groddeck - il linguaggio dell'ES - saggi di psicosomatica e di psicoanalisi dell'arte e della letteratura. C'è del buono e del vero, sai! Mi dirai: ma vacci tu dal medico delle anime. Ci sono un paio di volte andato e invece di essere lui a psicanalizzarmi ero io che lo psicanalizzavo. Una cosa è certa: la modestia non mi si addice. Cerco solo di smorzarla con l'autoironia. Non sempre sono compreso. Dalle donne, mai. Forse manco da mia moglie, che come capirai è tutto per me.

Buongiorno gradevole creatura una volta SI e dieci NO! A me piace stare sotto. Sarà che e' più caldo, sarà che si e' meno esposti al pericolo, sarà che e' più comodo fatto sta che prediligo il sotto al sopra. Poi, pero', se mi viene ordinato di stare in quel "sotto", mi divien scomodo e guarda caso non lo accetto e ci provo a sgambettare per uscire e venir sopra ma ho poco da agitarmi se quel che e' sopra, e' più forte di me. Ma non mi arrendo . La mia anima e' perfetta così; una volta triste e un'altra allegra con o senza il letto fatto. Il medico delle anime mica lo vuole l'anima mia! Eppur mi diverte leggerti! Una confessione che non ti faro' mai.. :-)

 

Calogero Taverna Torniamo alla erudizione. Lucrezio io l'ho preso per i capelli per uno sfoggio esibizionistico. Se risulta noioso, la colpa è mia non sua. Lui è quello del De Rerum Natura .. altro che noia .. ma filosofia, che stordisce ancora i più acuti intelletti del pensare. Quanto a Catullo - certo con la sua Lesbia un po' è patetico. A me ormai dice nulla. Ma è colpa del ricevitore non dell'emittente. Ma vediamo; prendo a caso (sarebbe meglio in latino) ma accontentiamoci di una commerciale traduzione:
«Ti pregherei, sempre che non ti spiaccia,
d’indicarmi dov’è il tuo nascondiglio.
T’ho cercato nel Campo Marzio picolo,
nel circo, in ogni libro e libreria,
nel tempio consacrato a Giove Altissimo,
e infine, amico, al passaggio del grande
ho bloccato qualunque ragazzina
che avesse un po’ di faccia avvicinabile
esigendoti a viso aperto “Fuori
il mio Camerio, donne da peccato!”
(Una si snuda il petto e fa “E’ qui,
sta nascosto tra questi seni rosa”).
Tu mi diventi una fatica d’Ercole.
No, fossi anche il ‘Guardiano’ là di Creta,
o mi levassi a volo come Pegaso,
avessi le ali di Pèrseo e di Lada,
la biga pronta e candida di res,
piume nel dorso piume alle caviglie
con l’aiuto del vento in soprappiù,
fornissi tutto questo in una volta,
Camerio, ancora, esausto in ogni nervo,
emaciato sfasciato consumato
sarei in cerca di te amico mio.
Che superbia sublime si nasconde?
Dimmi dove sarai, su, abbandònati,
non aver paura della luce:
o c’è qualche fanciulla color latte?
Ma se tieni la lingua sotto chiave
Sperperi tutti i frutti dell’amore.
Venere ha care le molte parole.
Be’, se ti pare resta a bocca chiusa,
ma del mio amore devi avere parte. »


Parli di otto anni, io parlerei di oltre sessant’anni, eppure mi sono sorpreso a dovere leggere codesta “maledetta” poesia. Prima di trascrivertela non sapevo di cosa trattasse. Se lo sapevo non l’avrei scelta. Sono pervicacemente maschilista e omofobo. Eppure mi dico: che diritto aveva il cristianesimo di rendere cupo, peccaminoso, procreativo soltanto, questo libertario mondo dell’amore? Mi dispiace per i vari Vittorio e d altri tanto peggiori, ma ci hanno distrutto la gioia dell’amore, ovunque possibile, ovunque fioribile.
Ti confesso che mi sono interessato a te per una fotografia che mi hai ostenso. Una donna ambiguamente velata. Un corpo slanciatissimo, levigato, pronto non al suo peccato ma al tuo peccato. Ha avuto la forza di impormi un fremito che alla mia età credevo ormai non più ripetibile. Mi sono ricordato di un alludere di D’Annunzio ne “Il Piacere”. Dice di donna uscita dal bagno che è “ignuda e monda”. Certo il voyeurismo
È vizio tipicamente maschile. Alle donne, tolto qualche gridolio alla vista di qualcosa molto esplicito, più che guardare credo che piaccia fare. Quindi perché hai diffuso quella foto? Non mi dire che l’hai fatto senza alcuna malizia? Di attirare l’attenzione di altre donne non credo. E allora? Guarda che per la chiesa questo è peccato mortale da mandare dritti dritti all’inferno. Naturalmente a me non credente in toto questo fa ridere. Così quella foto l’appioppo a iosa nel mio blog CONTRA OMNIA RACALMUTO. Per correità l’inferno me lo prendo tutto io.

Lo sai che devo rileggere due volte quello che mi dici? Perchè alla prima lettura, Calogero, mi resta dentro solo un po' di stizza mentre, alla seconda, mi gusto l'ironia del tuo modo erudito, sfacciato e crudo di dire le cose. Quindi ho letto ora, una volta sola... e avrai capito come sto. Farò seguito alla tua non prima di andare a dormire che sarà non prima di essermi rifatto il letto e (sarà meglio per te) non prima di avere letto una seconda volta......... Almeno il ritmo della ns conversazione lo detto io!! grrr...

 


Calogero Taverna Guarda che io non voglio conquistare nessuno, ma manco essere conquistato!

Ma.... Un Calogero guarda, non credevo proprio di meritarmelo.. Ti rispondo no comment..

 

Calogero Taverna Guarda che scherzo? Allora dopo i massimi, il minimo: Calogero taverna la Donna del Mossad, pag, 42 e ss.: "«Che anche lui soffra di complesso di castrazione?» si disse con celia Meluzzo, in fondo per reprimere il senso di vergogna di cui si vergognava.
Erano tempi in cui leggeva di psicanalisi specie per approfondire la sessualità femminile, della cui conoscenza si sentiva a digiuno e che voleva sondare per non essere superficiale nel parlare di donne nei suoi romanzi.
Si era sciroppati i testi di Janine Chasseguet-Smirgel, di Janine Lamp-de-Groot, di Helene Deutsch, di Ruth McBrunswich, di Marie Bonaparte, di Melanie Klein, di Ernest Jones etc. Nomi prestigiosi, letture noiose. “Complesso di edipo” nelle donne, “monismo sessuale”, “invidia del pene”, “pene castrato”, “preedipico”, “fase fallica”, “femminilità assimilata alla passività, mascolinità all’attività”, “bambino anale”, “anfimixi delle componenti anali e uretrali”, “mater dolorosa”, e via di questo passo. Per Meluzzo aveva senso solo l’aforisma: «l’orgasmo è maschile. La donna femminile non ha un acme orgiastico. La vagina è l’organo della riproduzione, il clitoride l’organo del piacere. »
Fin lì, la sua esperienza – ed era stata tanta – non confliggeva. Per il resto? O non aveva capito niente delle donne o era mistificazione. Forse la donna sino a metà del secolo scorso aveva tutte quelle turbe sessuali. Ma ora, era il contrario. Erano i maschietti a ritrarsi nel loro sesso, castrati di vagina. Bah! Meglio le prossime sortite oscene con i suoi simpatici commensali …- senza problemi erotici … almeno a tavola, alla “vecchia maniera”.
Il genio mittel-europeo aveva lanciato una sfida al mondo della cultura: Marx e Freud, in contesa, pensarono a strutture di base con sovraccarico di complicazioni esistenziali. Il momento economico per Marx, primigenio rispetto a tutte le sovrastrutture pensabili, l’eros per Freud e da lì il travagliato vivere moderno (dell’uomo e della donna, afflitti in diverso modo a seconda della diversa età): chi dei due ha ragione? Meglio, più ragione. Meluzzo, un tempo, avrebbe detto Marx: ora è in bilico. Ma Freud – certo non terapeuta, ma filosofo sì - la spunta sempre più su Marx se si investiga in tante latebre del cuore umano o se si ha voglia di capire il moderno riconformarsi degli assetti sociali. La spenta voglia procreativa – ed in contrasto, le irrefrenabili pulsioni (sadico anali, vaginali, castranti tanto per esemplificare) – devia e deforma irriconoscibilmente l’umano genere del 2000, tanto più alto, tanto più erculeo, tanto più mirabile: si rende così flebile il “dacci oggi il nostro pane quotidiano”, motivo di preghiera per Cristo e demoniaca forza conflittuale fra le classi per Marx.
Marx morto e sepolto, dunque? Manco per niente. Va riletto, riconsiderato, aggiornato. Occorre “Marx oltre Marx”. E fino a quando la sinistra – cessata l’onda idiota, riassunti i valori della critica – non s’induce in Italia a sdoganare Tony Negri, a rispolverare i suoi appunti, a vivificarli e ad aggredire gli idiomatismi telematici di una rincitrullita cultura avversa, blaterata da nicodemi, notturni amici di un rinnegato cristo socialista, il destino di partiti non più di massa e neppure di idee è miseramente segnato.
Si diceva di Meluzzo che quando passava agli argomenti politici diveniva dannunziano, vago, passionale, enunciatore astratto di incomprensibili principi, vacuo di fatti, contumelioso. Si rifaceva con i suoi “gialli”, fattuali e leggeri, spesso gassose ghiacciate, gradevolissime nelle arsure delle estati siciliane.
Sesso e consorzio umano, economia e società quali interconnessioni? C’era circolazione sanguigna, magari extra-corporea? Marx e Freud andavano rifusi, interconnessi, sussunti in amalgama. Dov’era però il genio? Dove il partito? La novella chiesa del 2000? Non c’era, non c’erano, diamine!" Ti prego di leggerlo come se non sapessi niente di me e dopo dammi un giudizio magari crudele .. ma sincero. Posso contarci? Lasia stare la stizza. Non è il caso!

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