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giovedì 7 marzo 2013

Caro Alfredo, cosa vuoi che ne sappia un parlamentare del 4 bis?


Carissimo Alfredo,

mi sono sollazzato per il tuo divertimento con il filosofo cattedratico. Peccato che non ti abbia bocciato per irriverenze al “maestro”; sai che sguazzata mediatica avrei fatto! Dandoti  26 e non trenta e lode come meritavi si è salvato in corner. Sempreché non riesca a far firmare qualche interrogazione parlamentare: codesto “accademico” manco comprende che davanti non ha il solito scolaretto mezzo bizzarro che s’iscrive in “filosofia”, ma un cinquantenne, un ergastolano, un 4bis ostativo. Si doveva alzare in piedi e fare solo una riverenza ad un ”filosofo” più “speculativo di lui”. Se questa è l’università, chiudiamola e gli imbecilli mandiamoli a zappare.  Mia moglie mi contraddice dicendomi che è stato giusto che tu venga considerato studente al pari di altri e se meritavi 26, 26 dovevano darti. Non sono filosofo, ma la premessa è sbagliata: tu non sei uno studente universitario al pari di altri. Anche perché inevitabilmente tu sei più “colto” molto più “colto” (in senso gramsciano) di tutt igli universitari meneghini messi insieme.

A proposito, in quale università sei  iscritto?

Sarai un genio in tante cose ma se sul piano pratico molto più fasullo di me. E’ scontato che tu CONTINUI GLI STUDI anzi iscriviti in altra facoltà. I soldi? E’ chiaro che non c’è problema. Ma mi vuoi dire almeno come posso fare?

Intanto domani cerco o con la banca o con la posta di sopperire in linea provvisoria. Però, tu mi mandi tutti gli estremi per pagare ed io comodamente con il mio computer e con la carta di credito assolvo. Senza fare file che mi innervosiscono molto ad ottant’anni. Capisci che qui c’è il tuo padre né naturale né legale, né adottivo ma diciamo, inventiamo la parola “,selettivo”. Intelligenti pauca, E tu ti vanti di essere intelligentissimo quasi mio pari. La modestia o umiltà (come preferiscono dire le bigotte) non è pane per i nostri acuminatissimi denti.

Una cosa aggiungo: Malgradotutto pubblica un paio di mesi dopo una tua missiva in cui faccio capolino a dire il vero come tedioso tuo grillo parlante. Però hanno motivo di gongolare, parché pare che ‘sta benedetta faccenda del computer appena lor signori ed appena tal Adragna si sono mossi, puah! ecco tutto risolto; persino il vicecomandante ti viene ad ossequiare. Se è così, buon per te, buon per loro e male per me! Ma meglio così, purché tu ci guadagni. Intanto aspettiamo il falegname, quindi San Giuseppe? Il 15 marzo. Aspetta e spera.

Ma se le cose stanno come tu dici e se ho ulteriore motivo (diversamente da te) che in codesto carcere vi stanno “superiori” eccellenti – ed io non sono permaloso, stando lontano, come te e giudico solo amorevolmente spiritoso l’ “ ispettore” che essendo sbirro l’ironia c’è l’ha un po’ greve, ma non è colpevole ma credo anche sincero  – allora perché non gli chiedi se posso mandarti un personal computer portatile con pennetta?  Farei risparmiare qualche soldino  allo stato, in atto piuttosto malconcio quanto a soldini! Ma non vorrei mandalo a vuoto essendo un regalo di mia moglie e di cui mi priverei con qualche disagio, ma per te questo ed altro?

Della Vedova, credo che non sia stato rieletto per la bufera grillina che sta sconcertando tutti e tutto con mio personale gaudio che pur non sono grillino, anzi!

Quanto alle leggi, si vede che non sei mai stato in parlamento. I signori  deputati approvano una copertina  vuota perché le norme cambiano strada facendo sino ad un momento dopo la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale. I poveri singoli deputati o senatori nulla sanno ed è meglio così perché capiscono poco. Scrivo di getto a macchina per la mia illeggibile calligrafia. Ma ti assicuro che di questa e della tua lettera ne farò la massima divulgazione possibile, perché è giusto che si sappia in giro cosa davvero è l’ergastolano ostativo ex 4 bis , dopo anni di 41 bis. Non ne sapevo niente io prima di conoscerti, perché ne doveva sapere di più Della Vedova, un pur valido parlamentare però di destra che mi risulta ignominiosamente trombato, complice una certa “rottamazione”

Con paterno affetto “selettivo” Calogero Taverna.

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