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giovedì 14 marzo 2013

Pensieri filosofici in onore di Francesco Primo


·       Calogero Taverna Carissimo Vittorio a me della perfezione non me ne importa nulla. In un certo qual senso sono un esistenzialista: l'unica cosa che importa è VIVERE, con gioia con creatività, amando la bellezza, la donna (se maschio), il maschio (se è donna), anche il prossimo, ma non l'ipocrita amore del prossimo del catechismo, ma quello che mi ispiri tu, quello che spero ti ispiro io, il sorriso di una bella donna, magari il sussulto erotico di uno sguardo fugare, meglio se di una carezza ardita, una bella splendida poesia di chi poeta lo è veramente e non volgare rimatore, magari scritta in latino, da Catullo o da Ovidio. Io preferisco Garcia Lorca. Che ce ne facciamo  di papi, di gesuiti, di salesiani di commissari del popolo, di Grillo di Berlusconi. di Bersani. Comunque io un presidente del consiglio lo preferisco e lo preferisco se posso votarlo. Anche un buon Governatore della banca d'Italia mi piace, se no, il lavoro non c'è perché le banche non hanno soldi per finanziare gli investimenti. Della sussistenza vaticana ne farei volentieri a meno. Sai che turismo se tutto il vaticano potesse essere un bel Museo. E il Papa mandiamolo in Argentina come a suo tempo se ne andò dai francesi ad Avignone. Come si alleggerirebbe il traffico il mercoledì a Roma!

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