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mercoledì 6 marzo 2013

Studi e ricerche - ipotesi statistiche su Racalmuto Medievale

ARALDICAMENTE PARLANDO RACALMUTO COME CONTEA PUO' DIRSI ESTINTA ORMAI DA UN PAIO DI SECOLO CON LA RIFORMA CARACCIOLO-. L'ATTRIBUZIONE DEL TITOLO ALTISONANTE DI CONTE DI RACALMUTO AGLI AYALA E' SOLO UZZOLO DI ERUDITI LOCALI. COMUNQUE ECCONE L'  "ARVOLO".








 
                         MATTEO AYALA VALVA  e  LUCIA GRIFEO
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FRANCESCO, Conte di Racalmuto, nato ai 9 gennaio 1854 in Napoli. Fu riconosciuto nel titolo di conte LEOPOLDO, nato in Napoli il 21\4\1885[forse 1855]. Morì a Roma il 29\11\1911 GIUSEPPE nato a Napoli il 14 \8\1856 ANTONIO nato a Napoli il 5\10\1857. Sposò in Napoli il 13\4\1889 maria BONANNO dei p.pi di Linguaglossa e nipote pure di Girolamo Bonanno (vivente nel 1929). Altra sorella sposò in Sicilia MARIA , nata in Portici ai 17\5\1862. Sposò in Napoli, in prime nozze, ai 28\5\1890, Giulio LATTA, morto il 9\2\1891. Sposò in seconde nozze, l'11\12\1897 il nobile Antonio del Balzo dei duchi di Caprigliaro.    
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DIEGO, (di Antonio AYALA e Maria BONANNO) nato in Napoli ai 17 febbraio 1900 PLACIDO , nato in Napoli ai  5 agosto 1901 LUCIA nata  a Napoli ai 31 luglio 1902 FERDINANDO nato a Napoli ai 25 ottobre 1905
NEL 1374 A QUANTO AMMONTAVALA POPOLAZIONE DIrACALMUTO? PER MERITO DI IN ARCIDIACONO DU MAZEL, AGENTE DELLE TASSE PAPALE. 












 













Ipotesi inattendibile














ipotesi attendibile
DOMUS RACALMUTO 1374 N.ro fuochi tarì pro Fuoco Totale percentuale sul totale
Povere 64 1 64 26,8908 206 86,5546218
Medie 42 2 84 35,2941 20 8,40336134
Ricche 30 3 90 37,8151 12 5,04201681
Totali fuochi 136 238 uguale 7 once (1 oncia =30 Tarì) e 28 Tarì 238 100
composiz. media per fuoco 4
Popolazione complessiva 544
anime complessive 255.210
Da Illuminato PERI - La sicilia dopo il Vespro . Uomini, città e campagne 1282-1376 - LATERZA 1982-  da Relatione ad Limina del 1699
Cap. XV Abitanti e Residenze  - pag. 236
N.RO LUOGO DENOM. FUOCHI ABITANTI (STIMA) PERC. - BASE RACAL. PERC. 1699 - BASE RAC. PERC. 1981 - BASE RAC. DIFF. %1376-1699 DIFF. %1699-1981 DIFF. % 1389- 1981 AB. 1699 AB.  ANNO 1981
36 ACQUAVIVA 4,00% 27,21% -4,00% -23,21% -27,21% 200 2721
9 AGRIGENTO CITTA' 1568 1560 6240 1147% 324,90% 510,00% 822,16% -185,10% 637,06% 16245 51000
62 ARAGONA 0% 118,52% 120,00% -118,52% -1,48% -120,00% 5926 12000
25 BIFARA 0% 2,00% 0,00% -2,00% 2,00% 0,00% 100
1 BIVONA  TERRA 31 47
























2
1888 347% 112,00% 50,00% 235,06% 62,00% 297,06% 5600 5000
35 BOMPENSIERE 0% 6,00% 12,67% -6,00% -6,67% -12,67% 300 1267
10 BURGIO CASTELLO 1636 36 144 26% 98,20% 37,00% -71,73% 61,20% -10,53% 4910 3700
53 CALAMONACI 0% 21,74% 17,89% -21,74% 3,85% -17,89% 1087 1789
11 CALTABELLOTTA CASTELLO 1638 514 2056 378% 70,00% 56,00% 307,94% 14,00% 321,94% 3500 5600
12 CALTANISSETTA TERRA 1641 660 2640 485% 440,00% 610,00% 45,29% -170,00% -124,71% 22000 61000
39 CAMARATA 0% 103,12% 70,00% -103,12% 33,12% -70,00% 5156 7000
24 CAMASTRA 0% 10,00% 27,07% -10,00% -17,07% -27,07% 500 2707
26 CAMPOBELLO 0% 4,00% 119,28% -4,00% -115,28% -119,28% 200 11928
37 CAMPOFRANCO 0% 60,00% 51,13% -60,00% 8,87% -51,13% 3000 5113
28 CANNIGATTI' 0% 226,00% 300,00% -226,00% -74,00% -300,00% 11300 30000
38 CASTELTERMINI 0% 98,20% 124,64% -98,20% -26,44% -124,64% 4910 12464
65 CASTROFILIPPO 0% 19,50% 47,30% -19,50% -27,80% -47,30% 975 4730
2 CASTRONOVO TERRA 37 720 2880 529% 101,00% 52,45% 428,41% 48,55% 476,96% 5050 5245
54 CATTOLICA 0% 150,46% 88,77% -150,46% 61,69% -88,77% 7523 8877
13 CHIUSA oggi CONTESSA ENTELLINA CASALE 1640 120 480 88% 102,00% 8,85% -13,76% 93,15% 79,39% 5100 885
63 COMITINI 0% 15,24% 16,42% -15,24% -1,18% -16,42% 762 1642
47 COMITISSA 0% 32,10% 26,69% -32,10% 5,41% -26,69% 1605 2669
29 DELIA 0% 32,50% 66,73% -32,50% -34,23% -66,73% 1625 6673
3 FAVARA CASALE 43 51 204 38% 131,20% 300,00% -93,70% -168,80% -262,50% 6560 30000
14 GIULIANA CASTELLO 1639 400 1600 294% 40,00% 31,48% 254,12% 8,52% 262,64% 2000 3148
64 GROTTE 0% 40,06% 89,58% -40,06% -49,52% -89,58% 2003 8958
4 GUASTANELLA CASALE 35 34 136 25% 0,00% 0,00% 25,00% 0,00% 25,00%
59 IOPPOLO 0% 9,26% 19,47% -9,26% -10,21% -19,47% 463 1947
15 LICATA TERRA 1608 456 1824 335% 221,12% 410,00% 114,17% -188,88% -74,71% 11056 41000
45 LUCCA 0% 25,66% 32,62% -25,66% -6,96% -32,62% 1283 3262
16 MANFRIDA  poi MUSSOMELI CASALE1603 175 700 129% 130,00% 120,00% -1,32% 10,00% 8,68% 6500 12000
51 MENFI 0% 40,00% 124,92% -40,00% -84,92% -124,92% 2000 12492
55 MONTALLEGRO 0% 13,52% 35,48% -13,52% -21,96% -35,48% 676 3548
58 MONTAPERTO 0% 13,60% 0,00% -13,60% 13,60% 0,00% 680
18 MONTE DI SANTO SPIRITO O SANTO STEFANO? CASALE 1600 12 48 9% 0,00% 0,00% 8,82% 0,00% 8,82%
34 MONTEDORO 0% 16,00% 32,91% -16,00% -16,91% -32,91% 800 3291
17 MONTELEONE CASALE 1633 17 68 13% 0,00% 0,00% 12,50% 0,00% 12,50%
50 MONTEVAGO 0% 30,00% 30,08% -30,00% -0,08% -30,08% 1500 3008
5 MUXARO (SANT'ANGELO) CASALE 34 82 328 60% 22,08% 25,75% 38,21% -3,67% 34,54% 1104 2575
19 NARO TERRA 1605 943 3772 693% 200,70% 130,00% 492,68% 70,70% 563,38% 10035 13000
41 PALAZZO ADRIANO 0% 78,00% 17,69% -78,00% 60,31% -17,69% 3900 1769
23 PALMA 0% 90,00% 240,00% -90,00% -150,00% -240,00% 4500 24000
6 PIETRA D'AMICO POI ALESSANDRIA DELLA ROCCA CASALE 33 20 80 15% 92,00% 53,00% -77,29% 39,00% -38,29% 4600 5300
20 PRIZZI CASALE 1597 86 344 63% 116,00% 97,52% -52,76% 18,48% -34,28% 5800 9752
7 RACALMUTO CASALE 36 136 544 100% 100,00% 100,00% 0,00% 0,00% 0,00% 5000 10000
60 RAFFADALI 0% 80,00% 126,43% -80,00% -46,43% -126,43% 4000 12643
27 RAVANUSA 0% 48,00% 149,97% -48,00% -101,97% -149,97% 2400 14997
57 REALMONTE 0% 6,40% 41,44% -6,40% -35,04% -41,44% 320 4144
52 RIBERA 0% 41,30% 180,00% -41,30% -138,70% -180,00% 2065 18000
8 S. STEFANO CASALE 32 67 268 49% 70,00% 64,85% -20,74% 5,15% -15,59% 3500 6485
48 SAMBUCA 0% 134,86% 73,00% -134,86% 61,86% -73,00% 6743 7300
42 SAN BIAGIO 0% 34,00% 50,72% -34,00% -16,72% -50,72% 1700 5072
46 SAN CARLO 0% 3,20% 3,07% -3,20% 0,13% -3,07% 160 307
32 SAN CATALDO 0% 61,32% 225,44% -61,32% -164,12% -225,44% 3066 22544
40 SAN GIOVANNI 0% 60,00% 77,52% -60,00% -17,52% -77,52% 3000 7752
31 SANCTA CATHARINA 0% 52,00% 84,00% -52,00% -32,00% -84,00% 2600 8400
43 SANT'ANTONINO  (CIANCIANA) 0% 40,60% 77,40% -40,60% -36,80% -77,40% 2030 7740
49 SANTA MARGHERITA 0% 86,00% 78,15% -86,00% 7,85% -78,15% 4300 7815
61 SANTAELISABETTA 0% 19,74% 36,91% -19,74% -17,17% -36,91% 987 3691
66 SANTANNA Fr. di CALTABELLOTTA 0% 10,00% 9,40% -10,00% 0,60% -9,40% 500 940
21 SCIACCA TERRA 1635 1028 4112 756% 150,00% 313,65% 605,88% -163,65% 442,23% 7500 31365
33 SERRADIFALCO 0% 20,00% 86,60% -20,00% -66,60% -86,60% 1000 8660
56 SICULIANA 0% 63,04% 64,44% -63,04% -1,40% -64,44% 3152 6444
30 SUMMATINO 0% 26,00% 101,76% -26,00% -75,76% -101,76% 1300 10176
22 SUTERA TERRA 1599 170 680 125% 46,00% 44,47% 79,00% 1,53% 80,53% 2300 4447
44 VILLAFRANCA 63,14% 22,48% -63,14% 40,66% -22,48% 3157 2248
TOTALE 233814
RACALMUTO TOTALE DICHIARATO 255210
totale fuochi metà poveri un quarto mediocri un quarto agiate due trzi al papa un terzo al re DIFFERENZA 21396
136 68 34 34
in tarì 68 68 102 158,667 79,3333 238
raccolti
uncie 7
teri 28
totale i
n.° TARI'
 
238 Giusto il conteggio secondo PERI - Errato quello sopra per congettura
Nei primi decenni del XIII secolo, riusciva ad impossessarsi di Racalmuto tal Federico Musca.  Questi tradisce al tempo di Carlo d’Angiò e costui lo priva del dominio di Racalmuto nel 1271 per conferirlo a Pietro Nigrello di Bellomonte (vedi quanto segnalato prima.)

La signoria di tal uomo della corte napoletana durò però poco e, nel corso del Vespro, Racalmuto appare un comune autonomo, retto da sindaci e chiamato ad un contributo di uomini in armi.

I primi cenni sulla comunità religiosa di Racalmuto risalgono alle decime avignonesi del 1308 e 1310. Nell'abitato vi erano almeno due chiese: quella parrocchiale retta dal  p. Angelo di Montecaveoso,  e quella forse conventuale dedicata alla Vergine Maria, i cui carichi tributari ricadevano su un tal Martuzio Sifolone (divenuto poi il moderno Scicolone?).

Altra pagina storica insieme civile e religiosa è quella rinvenibile negli archivi avignonesi dell'Archivio Segreto Vaticano sulla presenza a Racalmuto dell'arcidiacono Bertrando du Mazel per numerare i fuochi, stabilirne la capacità contributiva e raccoglierne l'imposta per togliere l'interdetto che si originava dalla rivolta del Vespro. Era l'anno 1375.

 Allora Racalmuto doveva essere un piccolo centro agricolo con non più di 800 abitanti. Nell'archivio vaticano è reperibile il resoconto delle collette redatto dall'arcidiacono du Mazel. Trattavasi di un sussidio che andava ripartito in ciascun abitato per case, in rapporto alle condizioni economiche: 1 tarì per le famiglie più povere, 2 per le 'mediocri', 3 per le agiate  e cioè 'qualsiasi fuoco di ricchi abbondanti in facoltà' ([1]). Il 29 marzo del 1375, il pio  collettore (o suoi emissari) giungeva a Racalmuto e trovatovi 136 fuochi raccoglieva il 'sussidio' e scioglieva l'interdetto  ([2]). Dato che per ogni fuoco è calcolabile un nucleo familiare medio di 4-5 persone, ne deriva una popolazione di circa 610 abitanti, aumentabile sino a 7-800 se pensiamo ad evasori o a soggetti resisi irreperibili.   In un secolo e tre quarti - dal 1375 al 1548, la popolazione di Racalmuto - se le nostre congetture e i dati del Tinebra Martorana vengono accettati - si sarebbe accresciuta di quasi tre volte e mezzo. Nel successivo eguale  lasso di tempo, la crescita si è invece limitata solo al  48,32%, che in ogni caso è tasso di sviluppo normale.         

Che cosa sia avvenuto tra il 1375, quando Racalmuto era una modesta terra del potente Manfredi Chiaramonte, e la metà del XVI secolo non è chiaro. Il salto nell'intensità abitativa testimonia comunque un massiccio afflusso di forestieri.

Abbiamo motivo di ritenere che tanti sono giunti dalle terre marine vicine, fuggiti per la paura dei pirati. L'improvviso sviluppo della coltura granaria ha esaltato il fenomeno della immigrazione intensiva. I tanti La Licata  sembrano convalidare la prima ipotesi. I molti cognomi di   paesi e terre del circondario scandiscono la provenienza di numerosi agricoltori accorsi nei feudi racalmutesi. 

Tanti immigrati nel campo dei mestieri, ma ancor più in quello delle mansioni pubbliche, acquisiscono come cognome di famiglia la peculiare attività o funzione svolta. I non pochi Xortino denunciano l'antica carica di maestri di xurta. I maestri xurteri erano al tempo di Carlo d'Angiò i sopraintendenti alla sicurezza notturna. Se ne riscontra traccia in documenti del 1270 e se ne ha conferma nel 1282-1283 sotto Pietro d'Aragona.                            

Non è racalmutese il 'segreto' addetto alle gabelle, il magnifico Jacomo Piamontisi: il cognome - e l'incarico - lo denunciano straniero. Il 'segreto' era l'esattore dei dazi e delle gabelle ed era denominazione che risaliva al 1296. 

Per avere un nome saraceno, Racalmuto dichiara nel XVI secolo pochi abitanti con nome di derivazione araba. Se ci limitiamo ai Macaluso, Taibi, Alaimo e simili, possiamo  calcolare in meno di 150 gli abitanti di origine forse musulmana (su 2215 desunti dai registri della seconda metà del XVI secolo, circa il 6,68%). Forse tanti saraceni, convertitisi per convinzione o per convenienza, si sono mimetizzati assumendo cognomi oltremodo latineggianti. Lo stesso dovette  verificarsi per gli ebrei. Costoro, dopo la cacciata da parte della regina Isabella nel 1492 ([3]) o sparirono del  tutto a Racalmuto o seppero bene occultarsi: nei nostri dati di archivio, a partire da 50 anni  dopo, troviamo un solo nominativo sospetto (Salamuni, cfr. atto di matrimonio dell'8 gennaio 1584 con Contissa vedova Magaluso) che per giunta proviene da Grotte.                                     



[1]) Peri I., La Sicilia dopo il Vespro, Laterza 1982, pag. 235
[2]) AVS - Reg. Av. 162 f.419v.
[3]) cfr. G. Picone - Memorie storiche agrigentine, Agrigento 1982, pag. 515 e ss.










 

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