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venerdì 19 aprile 2013

Un cumulo di paglia a nome burgiu, come qui si mostra.

Qualcuno scrice che qualcuno ha già disintegrato la mia quarantennale ricerca storica sui Del Carretto. Attendo, pavido: sinora nulla, Ma ecco cose nuove.I miei studi fanno Sanbenedetto feudo monacale in territorio di Favara.
Fa comodo spostarlo in territorio racalmutese e tuttu bbonu e binidittu.
La matrice è piena di ROLLI. Me li sono spurpati. Francamente solo io perchè solo a me padre Puma concedeva fiducia. Qualcun altro mi seguì per ricercucole di fragile portata. Non ho rinvenuto nessun nostro feudo. Mentre, come feudo di monaci (se ne parlò in un testo persino inglese) se ne dice e come. Tutti i nostri santi santuari tutti da lì vengono, Anche li pntera. Buoi occorevano, facchini e tanti tarì. Ma Racalmuto era ricco e poteva pagare codesta importazione di pietra dura.
Ho pure consulato taluni (ma sono una enormità) faldoni di raccalte di atti notarili. Mai che abbia trovato S. Benedetto contrada di Racalmuto. Siccome onus probandi incubuit ei qui dixit, hanno l'obbligo di provarcelo.
Una costruzine eretta a parallelepido rettangolare o simile ci vien detto che noi racalmutesi  quelle costruzioni là (a Favara) le chiamavamo burgiu. Nessun termine che possa attagliarsi a costruzioni in pietra mi è mai capitato di incontrare. Credo che sommessamente, come quasi tutto l'eloquio siculo, per burgiu s'intende: "cumulo di paglia". Dalla paglia ai fabbricati in pietra ce ne corre. Ma noi racalmutesi siamo immaginifici. La storia non la ricerchiamo ce la inventiamo.

 

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