Patrizia Militello

"Cu fà centu e 'un fà l'unu perdi 'u centu e l'unu puru"...

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  Angelo Villa Cu'= cui= chi; e l'unu puru (senza puntini sospensivi, ma con punto fermo).

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  Patrizia Militello Buonasera Professore, attraverso le Sue correzioni, mi è chiaro l'uso del "cu" ma, non comprendo l'ultima parola da Lei scritta adesso, non comprendo "puru"...

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  Calogero Taverna Al mio paese, Racalmuto, patria di Sciascia (tanto cauto nell'uso del dialetto:vdsi Occhio di Capra) il detto nel dialetto veicolare recita: cu fa cientu e nun fa l'unu, perdi lu cientu pi chiddr'unu. Qual è la lettura colta? quale la corretta grafia? Grazie.

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  Angelo Villa Puru = pure cioè anche. Midemma o videmma o vidè o midè in varie zone.

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  Angelo Villa Sciascia è Pirandello si esprimono nel dialetto girgentano della Lingua siciliana.

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  Angelo Villa Cu' fa' cientu e nun fa' l'unu, perdi lu cientu pi chiddr'unu.

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  Calogero Taverna Grazie! Interessantissime osservazioni sulla lingua dialettale di Pirandello.Quanto a Sciascia credo che non abbia mai usato il dialetto. In occhio di Capra si limita a trascrivere solo alcuni proverbi e detti del suo paese che come dialetto veicolare si discosta molto dai fonemi giurgintani. Sulla grafia Sciascia mette le mani avanti e precisa che non ne vuol fare un testo colto. Pirandello si sa, scrisse molto in siciliano ma son convinto che mise da parte il gergo agrigentino per una lingua colta di derivazione del Meli trascurando Domenico Tempio- Forse nelle Novelle per un anno vi sono frasi gergali agrigentine. Ma questo lo dico più a naso che per diligenti ricerche. Il dialetto agrigentino ha tracce molto estese in un processo per omofilia del 1599 che si trova nell'Archivio Vaticano Segreto. Il verbalizzante pur essendo sacerdote indulge troppo sulle testimonianze in stretto dialetto specie nelle espressioni più sconce e pruriginose. Nell'Archivio segreto Vaticano ho pure trovato il processo di beatificazione (mai concluso) del gesuita padre La Nuza di Licata vivente nella parte centrale del '6oo ed anche qui espressioni singolari dell'intero territorio agrigentino emergono. Queste fonti - che potrei qui mettere a disposizione- credo materiale preziosissimo per studi colti sulla lingua siciliana a margine di quelli sapientissimi già accreditati. Mi scuso per questa lunga digressione forse non del tutto pertinente. P.S.: gli apostrofi dopo "cu" e "fa" per sincerità non mi convincono molto specie dopo "fa" terza persona singolare del presente indicativo del verbo "fare".