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giovedì 31 ottobre 2013

UNA STRESSANTE POLEMICA CON IL MIO CARO E STIMATO AMICO TOTO' PETROTTO CHE SPERO MI RIMANGA AMICO




Annamaria Cancellieri, ministro della Giustizia, è intervenuta a favore di Giulia Ligresti per farla uscire dal carcere. Gabriella Fregni, compagna di Salvatore Ligresti, lo ha detto al telefono ad Antonino Ligresti (fratello di Salvatore). La telefonata è stata intercettata dagli organi inquirenti e pubblicata, proprio oggi dal giornale La Repubblica in un articolo a firma di Ottavia Giustetti. La Cancellieri ha sollecitato due dirigenti del Dipartimento per l’amministrazione penitenziaria mettendoli a conoscenza del fatto che la donna soffriva di anoressia ed era quindi a rischio. Qualche giorno dopo l’intervento del ministro è arrivata la scarcerazione. Una storiella per niente edificante. E fin qui niente di strano! Potremmo semplicemente dire come è ‘umana’ questa possente donna che ricopre l’incarico di ministro della Giustizia! Ma su tale sospetto ‘umano’ interessamento del Ministro per la sorte della figlia di Salvatore Li Gresti, ahimè, la solita Procura di Torino ha ritenuto bene di aprire un’inchiesta. Il ministro Cancellieri è stata infatti sentita dai magistrati torinesi, presso il Ministero della Giustizia, il 22 agosto. In quella circostanza ammetteva candidamente che: «effettivamente ho ricevuto una telefonata da Antonino Ligresti (fratello del più noto Salvatore) che conosco da molti anni. Ligresti mi ha rappresentato la preoccupazione per lo stato di salute della nipote, Giulia Mari, la quale soffre di anoressia e rifiuta il cibo. In relazione a tale argomento ho sensibilizzato i due vice capi di dipartimento del Dap, Francesco Cascini e Luigi Pagano, perché facessero quanto di loro stretta competenza per la tutela della salute dei carcerati». La Cancellieri spiega, e il procuratore aggiunto di Torino, Vittorio Nessi, titolare dell'inchiesta sul falso in bilancio insieme al sostituto procuratore Marco Gianoglio, riportano nel verbale che il ministro dice di avere a cuore la salute dei detenuti in generale. Ma poi chiarisce, proseguendo nel racconto, che il suo interessamento diretto è stato per un carcerato soltanto: Giulia Maria Ligresti, figlia di quel Salvatore che ha beneficiato il figlio del ministro con un lauto incarico che gli ha fruttato circa 5 milioni di euro in un anno! Già Il 22 ottobre scorso, quasi come se si trattasse di una profezia, pubblicavamo, su Link Sicilia, un servizio in cui ci sforzavamo di capire quali rapporti intercorressero, al di là della tanto conclamata amicizia, tra il ministro Cancellieri e suo figlio e la potentissima famiglia Li Gresti, tutta quanta arrestata, l’estate scorsa, a seguito delle inchieste giudiziarie condotte dalla Procura della Repubblica di Torino, retta da Giancarlo Caselli. L’amletico dubbio che ci assaliva, poco più di una settimana fa, era contenuto nel titolo di una nota a mia firma. Volevamo capire cioè: ‘’DA CHI E’ AMMINISTRATA LA GIUSTIZIA IN ITALIA? MAMMA MIA! FIGLIO MIO! Proseguivamo, ripercorrendo alcune gesta ministeriali e non solo della Cancellieri: ‘’vi ricordate di un certo Piergiorgio Peluso, figlio del Ministro Cancellieri ha percepito, da FONDIARIA SAI, complessivamente, circa 5 milioni di euro, in 14 mesi di duro lavoro? Ebbene chi glieli ha dati quei soldi se non l’amico della potente Mammà, Salvatore Li Gresti, recentemente inguaiato in una vicenda giudiziaria assieme con i suoi tre figli! Così titolava Il Fatto Quotidiano il 12 ottobre dello scorso anno a proposito della lauta liquidazione che i magnanimi Li Gresti hanno pagato al Peluso: “Fondiaria, buonuscita di 3,6 milioni per il figlio del ministro Cancellieri”… I soldi liquidati a suo figlio fanno parte degli indennizzi ‘inghiottiti’ dai Li Gresti? Quei soldi fanno forse parte del malloppo di quasi 400 milioni di euro degli assicurati di Li Gresti?... Adesso, non dico che abbiamo capito, ma quasi. E non bisogna per forza di cose sciorinare sempre e comunque gli arcifamosi ed abusati detti latini, del tipo: ‘’do ut des’. Noi non avremmo voluto mai e poi mai sostenere che in virtù dei milionari incarichi conferiti dai Li Gresti al figlio della Cancellieri, oltre l’amicizia, tra le due famiglie, c’è forse qualcos’altro! Anche perché sugli incarichi, compreso quello milionario del figlio del ministro della Giustizia Cancellieri e le eventuali truffe per centinaia di milioni di euro del gruppo Li Gresti, sta continuando ad indagare la Magistratura. La vicinanza tra il ministro e la famiglia dell’ingegnere di Paternò è un fatto noto, come pure che il figlio della Cancellieri, Piergiorgio Peluso, sia stato dirigente della compagnia assicurativa Fondiaria Sai. Il nome di Peluso compare spesso nelle carte dell’inchiesta torinese, mai però in veste di indagato.

Ma il ministro Cancellieri rafforza i nostri sospettosi convincimenti: «essendo io buona amica della Fragni (compagna di Salvatore Li Gresti) da parecchi anni – ha spiegato il ministro al procuratore – ho ritenuto (oltre agli interessamenti di cui sopra), in concomitanza con l’arresto dell’ingegnere Salvatore Li Gresti e delle figlie, di farle una telefonata di solidarietà sotto l’aspetto umano». Sbirciando il giornale La Repubblica leggiamo inoltre che: ‘Cancellieri e Fragni si sentono più di una volta per telefono. Tanto che la compagna di Salvatore Ligresti, quando la situazione della figlia Giulia non trova soluzione, parla con il cognato e suggerisce di contattarla come ultimo tentativo. Gli avvocati difensori, Gianluigi Tizzoni e Alberto Mittone, che avevano già parlato di un possibile patteggiamento, si sono visti respingere l’istanza di scarcerazione dal giudice Silvia Salvadori, nonostante il parere favorevole della Procura’.

Per la figlia di Salvatore Li Gresti, ovviamente si è smosso mezzo mondo! Alla procura di Torino, poco dopo ferragosto, arriva via fax un referto inviato dalle psicologhe dell'istituto penitenziario dove Giulia è detenuta. Medici e assistenti sociali, apparentemente senza nessuna sollecitazione, spediscono delle allarmanti certificazioni ai pm per segnalare lo stato di depressione della donna ed attestare che le sue condizioni di salute sono incompatibili con il carcere. Tali sollecitazioni rendono obbligatoria la nomina di un medico legale, il quale, accertato l'effettivo disagio della detenuta, fa in modo che in pochi giorni a Giulia Maria vengano concessi i domiciliari.

Jonella, la sorella, rimasta qualche settimana nel carcere di Cagliari (era stata arrestata mentre si trovava in vacanza in Costa Rei), è stata trasferita a Torino.

Salvatore, invece, è sempre rimasto ai domiciliari. Unico sfuggito alla misura cautelare è Paolo Gioacchino che risiede in Svizzera. Giulia Maria rientra a casa il 28 agosto, undici giorni dopo che lo zio ha chiamato il ministro. E cinque giorni dopo l'sms di "rassicurazioni " di cui parla la stessa Cancellieri ai Magistrati il cui contenuto è il seguente: "Ieri sera Antonino Ligresti mi ha inviato un sms chiedendomi se avessi novità e gli ho risposto che avevo effettuato la segnalazione nei termini che ho spiegato, nulla di più".

E nulla di più abbiamo da aggiungere pure noi! Chissà se il nostro Ministro della Giustizia, Anna Maria Cancellieri, ha mai profuso lo stesso impegno o ha mai dimostrato lo stesso fervore umanitario nei confronti delle decine di migliaia di detenuti che giacciono nelle nostre patrie galere, magari senza aver commesso uno straccio di reato, o più semplicemente perché sono dei tossicodipendenti o degli extra-comunitari. La figlia di Salvatore Li Gresti, del resto è una reo-confessa che aveva tentato di patteggiare la propria pena, per il buco, anzi la voragine, fin qui scoperta dalla Magistratura, di oltre 400 milioni di euro che lei assieme al padre, la sorella ed il fratello hanno provocato al gruppo Fondiaria SAI. Furto commesso ai danni di decine di migliaia di assicurati truffati proprio dalla famiglia Li Gresti. Reato compiuto e cofessato dall’intera famiglia Li Gresti, anche per favorire i figli dei potenti, attraverso incarichi ‘fasulli’, per svariate decine di milioni di euro! Embé, cara Ministro, a quando l’interessamento suo per le decine di migliaia di poveri disgraziati che anche senza aver commesso alcun reato, ambirebbero di ottenere lo stesso trattamento di favore (per lo meno gli arresti domiciliari) della figlia del suo amico di famiglia, Salvatore Li Gresti?

Salvatore Petrotto

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schifosamente vergognoso!



uno schifo

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guarda un pò si è interessata sulle condiaione di salute della signora,

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e si!

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Cose di normale raccomandazione a sfondo ricattatorio. Chi non ha peccati in proposito scagli la prima pietra magari per cose di Comune consuetudine. Io veramente la prima pietra sono disposto a lanciarla-

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Come vedi simo arrivati al dunque! Chi ci ha cancellati, sta per essere cancellata dai suoi stessi gesti eroici, a favore di un figlio (il suo, ovviamente!) e di un'intera famiglia, i Li Gresti. Cosa non si fa per il vile denaro, soprattutto se è tanto!


Mi sembri Sciascia quando attaccava Guttuso per certa vigliaccheria in difesa della "famiglia". A me la morale targata Racalmuto mi piace. Se non fosse però per certi rigurgiti fascisti contro gli immigrati. Ho letto ieri un post con empiti senofobi tinti di nero che mi hanno sconcertato. Ringrazio l'Anagrafe dei nei commissari della Cancellieri che mi hanno negato il ritorno a casa. Se devo essere sincero questa faccenda mi disgusta più della faccenda del figlio della Cancellieri i cui veri risvolti giuridici risalgono al 2002 e quindi al governo Berlusconi, come varie volte ho tentato invano di far capire. Quelli dell'Anagrafe mi risultano particolarmente raccomandati. De minimis non curat praetor?


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Dobbiamo smetterla di piangerci addosso ! Azioni forti e signoficative che diano un segnale deciso .

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Ieri un infame post magari sotto forma di commento ad una nobilissima lapide commemorativa dava il segnale dell'insorgenza di forme razzistiche in questo paese in cui nell'era famigerata circolava la foto di nostri truci militari alle prese con teste decapitate nelle nostre risibili neo colonie africane ed oggi quattro auto briciate di prima mattina, tutto ciò mi dà il senso scorato di una Racalmuto non solo tornata infame ma addirittura accresciutasi nell'ignominia. Carissimo Totò a me non frega un cazzo se un figlio di una ministra si avvale di benefici ai sensi di legge, o meglio avvalendosi di un artificio legislativo del duo Berlusconi-Castelli ma mi preoccupa molto che proprio io possa avere ragione quando mi sono detto se 'Ngilino senza fiatare firma un decreto di dilatazione del commissariamento di Racalmuto (che a mio avvivo preannuncia un nuovo lungo periodo di commissariamento) gatta ci cova. Cosa sa il Viminale che io non so? Quel che temevo potessi sapere comincia a divenire certezza. Mi si dice che quasi tre anni di indagini amministrative al palazzetto delle Clarisse stanno sfociando nel vaglio degli organi amministrativi di controllo e ce ne sarà per tutti. Conta poco la storia Peloso a Racalmuto, conta invece molto sapere quanti moralisti dell'ultima ora hanno da rendere conto alla giustizia amministrativa. E comincio a dire: era ora!

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Calogero Taverna, anziché essere sibillino, puoi essere più esplicito?

Altrimenti sembra che Tu fai solo del terrorismo.

Sulla Cancellieri ci sono delle inequivocabili certezze. Anche su 'Ngilinu', come dici Tu.


Ho poco da essere sibillino. Me lo diceva proprio Gigi che se vi è stata una proroga questa è dovuta al fatto che la Prefettura l'ha richiesta affermando che siamo ritornati più mafiosi di prima (e quindi infiltrabili) perché a suo tempo bruciarono nello stesso tempo e in punti più svariati mi pare sette automezzi. Affermai ma che c'entriamo noi con la mafia che è aliena. Noi vittime saremmo. Ma pare che i Viminale - consapevole - abbia poi agito a ragion veduta. Ma è l'altra l'incontestabile ragione: pare che sia partita per la Corte dei Conti - credo e non escludo altre sedi di più temibile controllo un voluminosissimo carteggio accusatorio. Io è certo che non ci sto. Solo che in certi luoghi temono che ridando l'amministrazione agli autoctoni racalmutesi vi sarebbero intralci pesanti al corso della giustizia amministrativa (e solo quella?) Così faccio ancora terrorismo? Non ne ho voglia e nemmeno. C'è da essere terrorizzati? Francamente sì. Volevo e voglio essere circospetto non terrorista. Ma essendo un libertario sai quanto me ne frega di quello che possono pensare a Racalmuto che nell'indifferenza (giustificabilissima) di tutti non mi rinnova neppure la residenza.


Chi compie certi atti lo fa per occultare le vere motivazioni che hanno spinto chi li ha mandati ad inveire contro un'intera comunità...

E chi dice certe cose lo fa soltanto perché vuole creare il panico generale...


Già io voglio generare il panico generale!!! Come se certi fatti non li sapessimo tutti e come se tutti siamo davvero dei gonzi da credere a libelli propagandistici tendenti ad occultare trascorsi inverecondi.


Non so di quali fatti e/o libelli parli...

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Io so soltanto che qua si sta tentando, disperatamente di giustificare dei terribbili boiardi di stato, calati a Racalmuto per violentare una comunità...



E perché dovresti saperne? Di libelli anonimi è piena Racalmuto. Vizio antico. Sai quanti ne ho trovati begli archivi persino vaticani.


Io non so chi sono questi terribili boiardi di Stato. Sai bene che non li ho mai amato e mai rispettato. Ma alt! Sutor ne ultra crepidam. Attenzione che lo stato è un leone malandato, pidocchioso, sonnolento; sta lì sdraiato e tutti si sentono di potergli dargli calci, pernacchie --all'improvviso si veglia dà una zampata e il desso va al camposanto, magari alla vulnerata ex chiesa di Santa Margherita.




Io credo che se prima dovevamo gridare 'mamma li turchi!', adesso dobbiamo dire mannaggia a mamma cancellieri e ngilinu, soggetti di grande spessore crimin,,,e



Totò, scusami ma in questo momento tutta Racalmuto ha di che tremare.


E perchè?


Saranno i fatti a dirlo .. io non son profeta.


Ma i fatti spesso se non ci sono, si possono anche inventare!

Come hanno fatto a Racalmuto sinora.


Ho letto "giochi di potere" e mi sembravano tutte boiate e l'ho detto e l'ho scritto e se volete lo ripeto. Tanto rumore per nulla ho scritto. Infatti tutto si è sinora risolto ad infangare sei racalmutesi. Due sono stati prosciolti con formula piena. Due mi risultano colpevolii una di portare un doppio cognome, l'altro di amare una bellissima e degnissima ragazza e altri due per tortuose vicende che devono ancora districarsi. Tutto bene dunque. Ma i fatti di stanotte (se sono veri o se mi vengono riportati correttamente visto che oggi una Anagrafe (incolpevole?) mi ha relegato al confino romano) mi fanno tremare. E il mio osservatorio romano è più asettico di quello racalmutese ove troppo si strilla ma tutto stride.

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