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lunedì 7 ottobre 2013

Ad una carissima amica, tanto brava, solerte, animata da spirito altruistico, intelligente et altro (in positivo) quanto ormai irriducibilmente fanatica della sua fede che crede davvero unica fucina di verità indubitabile. Allora cominciamo con il dimostrarle che Luca quell'evangelisa là va preso con le molle

  • Ad una carissima amica, tanto brava, solerte, animata da spirito altruistico, intelligente et altro (in positivo) quanto ormai irriducibilmente fanatica della sua fede che crede davvero unica fucina di verità indubitabile. Allora cominciamo con il dimostrarle che Luca quell'evangelisa là va preso con le molle. Innanzitutto qualche cenno biografico. Ed una annotazione: scrive in greco; non in aramaico. Neanche però in latino. Il greco sarà stato per Jeronimus più addomesticabile ma attenzione che il greco è lingua ostica specie per le traduzioni. Poi dal latino di Jeronimus all'italiano moderno altro salto pernicioso. Prego la mia amica di non palesarsi. Non scrivo per lei, men che meno contro di lei. Se ritorna nelle sue fanatiche voglie missionarie, finisce di nuovo brutta.

    Luca evangelista
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    San Luca

    San Luca Evangelista, dipinto del Guercino
    San Luca Evangelista, dipinto del Guercino
    Luca evangelista, in greco Λουκάς, Loukas (Antiochia, circa 10 d.C. – Tebe?, circa 93 d.C.), venerato come santo da tutte le Chiese cristiane che ne ammettono il culto, è autore del Vangelo secondo Luca e degli Atti degli Apostoli, il terzo ed il quinto libro del Nuovo Testamento. Per i cattolici è il santo patrono degli artisti e dei medici, e viene festeggiato il 18 ottobre.

    Il suo simbolo è il toro (o vitello) alato, perché nel suo Vangelo introduce come primo personaggio Zaccaria, padre del Battista. Costui, essendo sacerdote del tempio, offriva sacrifici di tori.

    Indice
    [nascondi] 1 La vita
    2 Le reliquie
    3 Forme di devozione 3.1 Patronati

    4 Luca iconografo e patrono dei pittori
    5 Note
    6 Voci correlate
    7 Altri progetti
    8 Collegamenti esterni

    La vita[modifica sorgente]

    Luca era nato ad Antiochia da famiglia pagana, ed esercitava la professione di medico. Ad Antiochia, Luca aveva conosciuto Paolo di Tarso, qui condotto da Barnaba per formare alla fede la nuova comunità composta da ebrei e pagani convertiti al cristianesimo. Luca diventa discepolo degli apostoli e Paolo lo cita in alcune sue lettere, chiamandolo "compagno di lavoro" (nella lettera a Filemone, 24) e indicandolo nella Lettera ai Colossesi 4,14 come "caro medico". Mentre in un duro carcere attende il supplizio, Paolo scrive a Timoteo che tutti ormai lo hanno abbandonato, eccetto uno: "solo Luca è con me" (4,11). E questa è l’ultima notizia certa dell’evangelista.

    Luca possiede una buona cultura; lo si vede dal suo greco fluente ed elegante, dalla sua ottima conoscenza della Bibbia scritta in greco, detta "dei Settanta", ed infine da come, di tanto in tanto, affiorano punti di contatto con il modo di scrivere degli storici greci del suo tempo. Il suo Vangelo, scritto probabilmente tra il 70-80 d.C., è dedicato a un certo Teòfilo (probabilmente un eminente cristiano), in ciò seguendo l’uso degli scrittori classici, che appunto erano soliti dedicare le loro opere a personaggi illustri. Altra ipotesi è che egli intendesse dedicare il proprio vangelo a chi ama Dio (Teofilo = amante di Dio).

    Luca sente parlare per la prima volta di Gesù nel 37 d.C., quindi non ha mai conosciuto Gesù se non tramite i racconti degli apostoli e di altri testimoni: tra questi ultimi dovette esserci Maria di Nazareth, cioè la madre di Gesù, poiché le informazioni sull'infanzia di Gesù che egli ci riporta sono troppo specifiche e quasi riservate per poterle considerare acquisite da terze persone. Inoltre è l'unico evangelista non ebreo. Il suo emblema era il toro, ovvero il vitello o il bue, secondo varie tradizioni e interpretazioni.

    Morì all'età di 84 anni e sarebbe stato sepolto a Tebe (Grecia), capitale della Beozia.

    Le reliquie[modifica sorgente]

    Le sue ossa furono trasportate a Costantinopoli nella famosa Basilica dei Santi Apostoli; le sue spoglie giunsero poi a Padova, dove tuttora si trovano nella Basilica di Santa Giustina. La sua testa è stata traslata dalla Basilica di Santa Giustina alla Cattedrale di San Vito a Praga nel XIV secolo; infine una costola del corpo di San Luca è stata donata nel 2000 alla Chiesa greco-ortodossa di Tebe. Esiste un'altra reliquia della testa del Santo nel Museo Storico Artistico "Tesoro" nella Basilica di San Pietro in Vaticano.

    Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Iconografia attribuita a san Luca.

    Un'antica tradizione cristiana dice che Luca fu il primo iconografo e che dipinse quadri di Maria, di San Pietro e San Paolo. Di qui deriva il suo patronato degli artisti.

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