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lunedì 18 novembre 2013

Piero Carbone mi chiede di pubblicare i proverbi del Circolo Unione ... magari!

Perché no? ovvio che l'autore non sono io? sono quei soci del 1974 e successivi anni Molto vi contribuì  l'avv. Totò Carlisi. Quasi tutti i coautori sono laggiù al Convento di Santa Maria; residuano il presidente Marchese anche lui molto attivo e il buon Jachinu Farrauto, ilare che dava un tocco di erudizione. Nessun mio contributo. Io ebbi tra le mani i tanti fogli manoscritti che raccoglievano gli appunti buttati là man mano che a qualcuno veniva il destro di uno spunto, una rievocazione; la proponeva se ne dibatteva, l'eterno presidente Cicciu Marchese (ma anche prima di essere presidente)  fungeva da segretario. Nasce il problema linguistico  Tutto sommato è prevalsa l'opzione la lezione Marchese (piuttosto erudita). Io che sono pessimo dattilografo e non ho nessuna propensione addottorata verso il nostro grande dialetto racalmutese ho trascritto di gran fretta. Tutto andrebbe limato, corretto, non vorrei che la mia sbadataggine e il mio scarso acume linguistico tornassero a disdoro di quel CIRCOLO UNIONE che mi sta tanto a cuore (Quello di oggi, passato da granmassone a clerico-matriciano, non mi interessa più).  Questa mia proposta è solo un invito a rendere omaggio al glorioso, e sciascianamente celebre, grande casino di Conversazione di via Rapisardi di Racalmuto. Naturale quindi che addirittura è tuo diritto pubblicare quello che vuoi e come  più ti aggrada. Meglio sarebbe forse che andassi a fotocopiarti gli originali che dovrebbero stare nell'armadietto antistante il gabinetto. Ma di questi tempi di devianze cultural-giornalistiche, ci stanno ancora?  Se poi gli interessanti fogli di quaderno manoscritti sono conservati meglio, meglio ancora.

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