Nella mia casa di Roma ricevevo
il 15 febbraio 2001 (oltre ventidue anni fa) da un ex militare in pensione,
coniugato con una bellissima racalmutese, questo fax. Mi si documentava che
insieme ad un assessore racalmutese si era andati alla Soprintendenza di
Agrigento a consegnare questo bel po’ po’ d materiale archeologico. La
provenienza: il defluvio antistante la nostra unica Grotta di Fra Diego (quel
patronimico: LA MATINA va tutto indagato e ridimensionato; ma ai racalmutesi le
frottole piacciono tanto; le verità storiche son noiose.
Mi si assicura
che il materiale fu davvero consegnato; ne hanno ricevuta autorevolmente
firmata. Ho cercato, dopo, quel “materiale”. Nulla. Non mi dànno manco udienza.
Qualcuno mi sussurra che il terrore che si indaghi nei sotterranei del Museo
Agrigentino è paralizzante, perché ad onta di tutte le inventariazioni il materiale
depositato alla rinfusa laggiù si è sempre assottigliato a vista d’occhio. E
che si fa? Denunzia contro ignoti? E perché no? Se non altro si sarebbe costretti
a prendere misure adeguate e custodie più sicure. E in una inchiesta giudiziaria,
si è sicuri che non si approderebbe a nulla? Ma in Sicilia esiste la Mafia e l’Antimafia.
Il resto e roba morta e sotterrata. Appunto.
Diamo uno sguardo all’inventario
del Calderone. E’ un dilettante e i dilettanti – si sa –hanno certezze
immarciscibili. Ma il signore ex graduato militare una qualche competenza la
dimostra. Siamo quindi rispettosi.
Pare che abbondasse materiale in
pietra, in selce, in quarzite, in basalto ed ovviamente in ossidiana; tutti
direbbero che l’ossidiana proveniva da Lipari, ma noi dell’agrigentino abbiamo
DNA originale (comprovato) e quindi dobbiamo uscire fori paria. No!. Mi dicevano
taluni sapientoni; non viene da Lipari e mi indicavano degli isolotti vicino
Trapani. Argomento, per via mare era più vicino per nostri antenati montanari
dell’epoca sicana.
Macine, accette, mani litiche
della “cultura del bronzo” si scrive. Se ci credete, fate pure. Non mi oppongo.
Abbiamo le mandorle votive e lame policrome. L’ossidiana impera. Se si
rinvengono 8 “pestelli” queste si dichiarano “in ottimo stato di conservazione”,
e nessuno dubiti che s’inquadrano nella “facies Pantalica Nord”. Pure due Bolas
abbiamo e comunque un mucchio, 52 reperti litici.
Ovvio noi che siamo birbantelli e
vastasieddi diamo la prefenza a tre falli fittici. Certo che i nostri antenati
sicani l’adoravano il “cazzo”. Se qualche musicotto ora lo mette nelle sue
canzonette, perché irritarsi con la professoressa che ne fa l’esaltazione. Vacci
piano Calò, no essere tartufescamente moraleggiante.