Međugorje
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Međugorje località | |||||
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Dati amministrativi | |||||
Stato | Bosnia ed Erzegovina | ||||
Entità | Federazione di Bosnia ed Erzegovina | ||||
Cantone o regione | Erzegovina-Narenta | ||||
Comune | Čitluk | ||||
Territorio | |||||
Coordinate | 43°11′41″N 17°40′48″E / 43.194722°N 17.68°ECoordinate: 43°11′41″N 17°40′48″E / 43.194722°N 17.68°E (Mappa) | ||||
Abitanti | 2 500 (2009) | ||||
Altre informazioni | |||||
Cod. postale | 88266 | ||||
Prefisso | +387 36 | ||||
Fuso orario | UTC+1 | ||||
Patrono | san Giacomo | ||||
Localizzazione | |||||
Sito istituzionale |
Il paese si trova ad un'altitudine di circa 200 metri sopra il livello del mare ed è situato alla base di due colline, il Križevac ed il Podbrdo (il nome Međugorje significa proprio "fra i monti"). Il clima è tipicamente mediterraneo.
I suoi cittadini sono prevalentemente di etnia croata e la religione professata dagli abitanti è quella cattolica. La parrocchia di Međugorje ha competenza anche per i villaggi di Bijakovići, Vionica, Miletina e Šurmanci. Il suo patrono è san Giacomo.
Indice
[nascondi]Geografia fisica
Toponimo
Il termine Međugorje è un nome scomponibile in među e gorje, ovvero zona tra le colline: il Podbrdo ed il Križevac.Storia
Età moderna
A est del paese, nella valle del Narenta, è sito sin dal 1566 un monastero serbo-ortodosso di Žitomislić. Una lapide del medioevo è presente nel cimitero cattolico Groblje Srebrenica nel centro di Miletina. Sempre a Miletina sono stati rinvenuti dei resti dell'impero romano.Età contemporanea
Nel 1882 fu costruita la linea ferroviaria tra Mostar e la costa adriatica della Dalmazia, con una stazione nel borgo di Šurmanci.La parrocchia cattolica di San Giacomo fu eretta nel 1892 dal vescovo di Mostar, Paškal Buconjić, e fu molto criticata allora perché risultava un'opera faraonica. Il crocifisso alto ben dodici metri, posto sul monte della Croce, anche noto come Križevac, completa la Via Crucis križni put. Fu completata nel 1934.
Durante la seconda guerra mondiale
Nel 1941, quando Međugorje apparteneva allo Stato Indipendente di Croazia, il monastero di Žitomislić fu saccheggiato dagli Ustascia, e il refettorio fu dato alle fiamme.Il 21 giugno 1941, alcuni membri Ustascia commisero un massacro nel borgo di Šurmanci, trucidando 559 civili serbi. Il vescovo di Mostar Alojzije Mišić scrisse una lettera di protesta all'arcivescovo di Zagabria Aloysius Stepinac.
Il governo comunista della Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia ebbe il compito di riesumare i corpi e riseppellirli nel vicino cimitero di Čapljina nel 1989.
Durante le guerre jugoslave
Durante le guerre jugoslave Međugorje rimase nelle mani del consiglio di difesa croato e nel 1993 diventò parte della non riconosciuta Repubblica Croata dell'Herceg-Bosna. Con l'accordo di Dayton nel 1995, Međugorje fu accorpata alla Federazione di Bosnia ed Erzegovina, popolata sia da bosniaci che croati.Nel 1992 il paese di Međugorje fu il punto di partenza della pulizia etnica da parte del consiglio di difesa croato, che voleva la completa distruzione del monastero serbo-ortodosso di Žitomislić. Dal 1993, i signori della guerra croati costruirono cinque campi di concentramento, tra cui quello di Dretelj , dove prigionieri serbi e bosniaci furono torturati e uccisi. La collina delle apparizioni, il Podbrdo, di proprietà dell'Ordine francescano, fu usata come zona per testare lanciagranate, dalla milizia locale.
Il 2 aprile 1995 all'apice del conflitto con la diocesi locale, il vescovo Ratko Perić fu rapito dai miliziani serbi, percosso e portato alla cappella dove fu tenuto in ostaggio per dieci ore. Grazie all'aiuto della Forza di protezione delle Nazioni Unite, il maggiore di Mostar riuscì a liberare il vescovo senza spargimenti di sangue.
Sviluppo dopo la guerra
Dopo la fine della guerra, finalmente ritornò la pace; truppe dell'ONU furono stanziate nell'ovest della Herzegovina. Gli sforzi del politico Ante Jelavić di creare un'entità croata furono inutili, e Međugorje rimase parte della Federazione di Bosnia ed Erzegovina.Il piccolo borgo ebbe un boom economico; in pochi anni molti alberghi furono eretti per far fronte al crescente numero di pellegrini. Infatti il villaggio di Međugorje è visitato ogni anno da più di un milione di pellegrini da tutto il mondo che si recano per visitare i luoghi delle apparizioni mariane.
Monumenti e luoghi d'interesse
Le apparizioni mariane
Per approfondire, vedi Madonna di Međugorje. |
La posizione attuale della Chiesa sulle apparizioni è di "non constat de supernaturalitate" (non c'è evidenza di soprannaturale), come sancito dalla Dichiarazione di Zara (1990), dato che l'evento in sé non è ancora terminato. Però nelle Normae S.Congregationis pro doctrina fidei de modo procedendi in iudicandis praesumptis apparitionibus ac revelationibus, il documento ufficiale approvato nel 1978 da Papa Paolo VI che contiene le indicazioni cui i pastori devono attenersi nell'emettere il giudizio di veridicità riguardo ad una presunta apparizione, sono contemplate due formule giuridiche che sanciscono lo stato del fenomeno in esame: "constat de supernaturalitate" e "constat de non supernaturalitate", traducibili rispettivamente come "risulta essere soprannaturale" e "risulta essere non soprannaturale". Tuttavia nel caso delle apparizioni mariane di Međugorje, nel 1991 la Conferenza episcopale jugoslava raggiunse una formulazione di compromesso (unico caso nella storia delle apparizioni mariane) adottando la formula "non constat de supernaturalitate" (non risulta essere soprannaturale), lasciando così la porta aperta. Non si è voluto cioè escludere a priori che ci siano davvero apparizioni mariane a Međugorje (come sarebbe stato se si fosse utilizzata la formula ufficiale).
Nel marzo 2010, la Santa Sede ha formato una commissione per indagare sui fatti. Tale commissione è composta da vescovi, teologi ed altri esperti, sotto la guida del cardinale Camillo Ruini. Nel dicembre 2012, a conclusione dei lavori, svolti nel più assoluto riserbo, gli stessi sono stati consegnati alla Congregazione per la Dottrina della Fede.[senza fonte]
Cultura
Personalità legate a Međugorje
- Marin Čilić, tennista nato a Međugorje.
- Ivan Dodig, tennista nato a Međugorje.
Infrastrutture e trasporti
L'aeroporto più vicino alla frazione è l'aeroporto internazionale di Mostar, distante circa 25 chilometri da Međugorje. Questo fu chiuso nel 1991 e riaperto ad uso civile nel 1998.La rete stradale invece fu espansa già dopo la guerra jugoslava. L'autostrada (A1) più vicina si trova in Croazia a 25 km da Međugorje. È in corso un prolungamento, sempre in territorio croato che permetterà di avvicinarsi ulteriormente a Međugorje (5 km) entro l'estate 2013.
Come linea ferroviaria, il vicino centro di Neretva ha una sua stazione ferroviaria, posta lungo la linea Ploče-Sarajevo.
Voci correlate
- Madonna di Međugorje
- Podbrdo
- Križevac, il monte della Croce
- Commissione internazionale di inchiesta su Međugorje
Altri progetti
Inviti provvidenziali alla penitenza
[1]In
quello stesso tempo si presentarono alcuni a riferirgli circa quei Galilei, il
cui sangue Pilato aveva mescolato con quello dei loro sacrifici. [2]Prendendo
la parola, Gesù rispose: «Credete che quei Galilei fossero più peccatori di
tutti i Galilei, per aver subito tale sorte? [3]No, vi dico, ma se non
vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. [4]O quei diciotto,
sopra i quali rovinò la torre di Sìloe e li uccise, credete che fossero più
colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? [5]No, vi dico, ma se
non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo».
Parabola del fico sterile
[6]Disse
anche questa parabola: «Un tale aveva un fico piantato nella vigna e venne a
cercarvi frutti, ma non ne trovò. [7]Allora disse al vignaiolo: Ecco,
son tre anni che vengo a cercare frutti su questo fico, ma non ne trovo.
Taglialo. Perché deve sfruttare il terreno? [8]Ma quegli rispose:
Padrone, lascialo ancora quest'anno finché io gli zappi attorno e vi metta il
concime [9]e vedremo se porterà frutto per l'avvenire; se no, lo
taglierai».
Guarigione della donna curva, il giorno di
sabato
[10]Una
volta stava insegnando in una sinagoga il giorno di sabato. [11]C'era là
una donna che aveva da diciotto anni uno spirito che la teneva inferma; era
curva e non poteva drizzarsi in nessun modo. [12]Gesù la vide, la chiamò
a sé e le disse: «Donna, sei libera dalla tua infermità», [13]e le
impose le mani. Subito quella si raddrizzò e glorificava Dio.
[14]Ma
il capo della sinagoga, sdegnato perché Gesù aveva operato quella guarigione di
sabato, rivolgendosi alla folla disse: «Ci sono sei giorni in cui si deve
lavorare; in quelli dunque venite a farvi curare e non in giorno di sabato». [15]Il
Signore replicò: «Ipocriti, non scioglie forse, di sabato, ciascuno di voi il
bue o l'asino dalla mangiatoia, per condurlo ad abbeverarsi? [16]E
questa figlia di Abramo, che satana ha tenuto legata diciott'anni, non doveva
essere sciolta da questo legame in giorno di sabato?». [17]Quando egli
diceva queste cose, tutti i suoi avversari si vergognavano, mentre la folla
intera esultava per tutte le meraviglie da lui compiute.
Parabola del granello di senapa
[18]Diceva
dunque: «A che cosa è simile il regno di Dio, e a che cosa lo rassomiglierò? [19]E'
simile a un granellino di senapa, che un uomo ha preso e gettato nell'orto; poi
è cresciuto e diventato un arbusto, e gli uccelli del cielo si sono posati tra
i suoi rami».
Parabola del lievito
[20]E
ancora: «A che cosa rassomiglierò il regno di Dio? [21]E' simile al
lievito che una donna ha preso e nascosto in tre staia di farina, finché sia
tutta fermentata».
La porta stretta, il rigetto dei Giudei
infedeli e la chiamata dei pagani
[22]Passava
per città e villaggi, insegnando, mentre camminava verso Gerusalemme. [23]Un
tale gli chiese: «Signore, sono pochi quelli che si salvano?». Rispose: [24]«Sforzatevi
di entrare per la porta stretta, perché molti, vi dico, cercheranno di entrarvi,
ma non ci riusciranno. [25]Quando il padrone di casa si alzerà e
chiuderà la porta, rimasti fuori, comincerete a bussare alla porta, dicendo:
Signore, aprici. Ma egli vi risponderà: Non vi conosco, non so di dove siete. [26]Allora
comincerete a dire: Abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza e tu hai
insegnato nelle nostre piazze. [27]Ma egli dichiarerà: Vi dico che non
so di dove siete. Allontanatevi da me voi tutti operatori d'iniquità! [28]Là
ci sarà pianto e stridore di denti quando vedrete Abramo, Isacco e Giacobbe e
tutti i profeti nel regno di Dio e voi cacciati fuori. [29]Verranno da
oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno e siederanno a mensa
nel regno di Dio. [30]Ed ecco, ci sono alcuni tra gli ultimi che saranno
primi e alcuni tra i primi che saranno ultimi».
Erode la volpe
[31]In
quel momento si avvicinarono alcuni farisei a dirgli: «Parti e vattene via di
qui, perché Erode ti vuole uccidere». [32]Egli rispose: «Andate a dire a
quella volpe: Ecco, io scaccio i demòni e compio guarigioni oggi e domani; e il
terzo giorno avrò finito. [33]Però è necessario che oggi, domani e il
giorno seguente io vada per la mia strada, perché non è possibile che un
profeta muoia fuori di Gerusalemme.
Apostrofe a Gerusalemme
[34]Gerusalemme,
Gerusalemme, che uccidi i profeti e lapidi coloro che sono mandati a te, quante
volte ho voluto raccogliere i tuoi figli come una gallina la sua covata sotto
le ali e voi non avete voluto! [35]Ecco, la vostra casa vi viene
lasciata deserta! Vi dico infatti che non mi vedrete più fino al tempo in
cui direte: Benedetto colui che viene nel nome del Signore!».