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lunedì 6 gennaio 2014

ora è quello che cercammo di fare istituendo il Circolo di Cultura nella sartoria ove si annoiò Sciascia come apprendista sartore : credo che dovranno scancellare la mia storia e farne una loro naturalmente davvero colta.

Solo ora e per vie traverse vengo a sapere che la Deputazione del Circolo che salvai dallo sfratto del Banco di Sicilia è nuova, diversa, innovativa, rivoluzionaria. Anche le donne ora comandano al Circolo di li DDo'. I vecchi reazionari e conservatori, se restiamo soci, o ci adeguiamo alla modernità o smammiamo. Il Circolo Unione non è più il vecchio scontroso massonico Circolo di Compagnia. Le poltrone non potranno più servire per sede
 
rcisi sopra comodamente e sforbiciare. E dire che il re dello sforbiciamento passa imperturbabile per tutte le stagioni. Negare che un pizzico di rammarico ce l'abbiamo sarebbe ipocrita e sarò tutto ma non mi ritengo un gesuita in pantaloni. In questo clima mi sono messo a sfogliare i massonici diari del sodalizio di via Rapisardi. Guardiamo insieme i verbali n. 22 e n. 23. Il 15 gennaio del 1945 al mio antesignano sig. Busuito Amedeo Ettore (un galantuomo con i fiocchi) non resta altro che  andarsene. Ha perso tutte le sue battaglie "conservatrici e reazionarie" come io ho perso le mie analoghe. Chiede "don Amedeo di essere considerato dimissionario dalla qualità di socio effettivo di questo circolo."  Nell'assoluta indifferenza di quella Deputazione si "prende atto delle di lui dimissioni e [si] da (sic!) mandato al segretario per depennarlo dall'elenco dei soci effettivi". Tocca ora ame ripetere questo burocratico rituale? Ci sto pensando. Tuttavia domani vado a versare la mia quota annuale e per un anno sto a posto: né dentro né fuori.
Storico invece l'altro verbale. Peggio dell'attuale situazione parlamentare, dopo la nota sentenza di incostituzionalità del "porcellum": Gli espulsori di don Amedeo Ettore Busuito ora decidono il "riconoscimento della qualifica di socio a tutti quelli che erano soci al 10 luglio 1943" come dire a loro stessi. Perché? mi sono sforzato di spiegarlo nel libricino che ho scritto a maggior gloria del tramontato sodalizio. Ora dicono che quello non è più il circolo dei perdigiorno, di chi - secondo un detto di Brancati ma non di Sciascia, credo - è vissuto per "lasciare un'affossatura nelle poltrone del circolo" ...... ora è quello che cercammo di fare istituendo il Circolo di Cultura nella sartoria ove si annoiò Sciascia come apprendista sartore : credo che dovranno scancellare la mia storia e farne una loro naturalmente davvero colta.

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