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mercoledì 5 febbraio 2014

Falsi e bugiardi storici su Pietro d'Asaro

Vedo stasera a caratteri cubitali tante stupidaggini su Pietro d'Asaro. Forse sono un maniaco. Credevo di avere scritto pubblicato precisato decriptato tanto su questo tutto sommato mediocre dipintore. Ma pazienza: non credo che i fabbricanti di falsi storici possano venire perseguiti ai sensi della legge penale. Ma così, e non voglio citarmi, pubblico sotto una scheda autorevole anche se qui e là falsa e bugiarda, così per dimostrare che quanto a Pietro D'Asaro niente di nuovo nelle vulgate. Solo in miei libri e pubblicazioni pure esistenti nella biblioteca comunale di Racalmuto si fa luce, non mai abbastanza s'intente, ma sufficiente per sbugiardare i falsi scoop giornalistici dell'ultima ora.
 Pietro D'Asaro
( Racalmuto 1579 - 1647 )
Pietro D'Asaro nacque a Racalmuto nel 1579 da umili genitori.

Ancora giovanetto andò a Roma, fu alunno dello Zoppo di Gangi, Pietro Novelli, conobbe il Caravaggio ed alle loro scuole apprese e perfezionò l'arte del dipengere. Fu cieco dell' occhio destro.
Dopo avere raggiunto una certa agiatezza economica, tornò in Sicilia, proprio a Racalmuto, dove vi era stata una grande peste.
Il reverendo Santo Agrò fece chiamare Pietro D'Asaro per dipingere la grande tela di Maria Maddalena, che si trova sopra l'altare della chiesa Madre a Racalmuto.
Pittore di grande mestiere preparava accuratamente le sue tele, versando tra l'altro sul retro di esse il cosiddetto "beverone" (un materiale di sostanze bituminose) per renderle più resistenti all'umidità.
Nel periodo in cui Pietro D'Asaro visse, la Sicilia era il più piccolo possedimento spagnolo dove i nobili vivevano nello sfarzo e gli ordini religiosi affidavano a diversi pittori la realizzazione di grandi tele su temi religiosi.
Lo stile del Monoculus racalmutensis, così come ironicamente si firmava, ricalca gli schemi fiamminghi con innesti di manierismo toscano.
Morì a Racalmuto l'11 giugno 1647.
(Da un articolo di Eva Di Stefano )
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