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sabato 8 marzo 2014

Prima di far diventare "paese modello" Racalmuto (suonnu ca t'inganna iè) facciamolo diventare paese NORMALE. I suoi amici diversamente a che servono?

Mi pare che purtroppo non ci possono essere dubbi: la faccenda degli undici precari di Racalmuto ritorna in alto mare. La bella notizia dei giorni scorsi del Giornale di Sicilia evapora in un nulla che torna a disdoro del sindacalista della Funzione Pubblica del mio sindacato. Prima di spararle grosse alla CGIL ci si deve mettere in testa che bisogna almeno sapere se una legge è stata abrogata. Vorrei sapere dal Primario Adile cosa ne pensa di questa inquietante faccenda. Vuol sapere il mio parere? Eccolo. Occorrerebbe fare subito una interrogazione parlamentare e mandare a casa la triade commissariante di Racalmuto. Non si possono licenziare undici dipendenti perché "i revisori dei conti" (Carneade chi era costui?) inibiscono un esubero nelle spese di appena quindici mila euro. Facile per me controbattere: ebbene mandiamo a casa l'inutile SEGRETARIO COMUNALE; avremmo subito una minore "spesa per il personale" atta a coprire i magri emolumenti o meglio le meschinelle integrazioni di salario di cotesti operai che si corre il rischio di andare a seppellire per crepacuore. Non bastano? Quanto si dà al dottor Italia (compaesano mi pare del dottor Galeani) per fare  annidare tra le spese per la monnezza da scaricare su questi tartassati racalmutesi 440 mila euro non inerenti. Per questo dottor Galeani mi andrà a denunciare come per il povero Guagliano? Ma prima almeno mi dica come è la storia. A me così  l'hanno "fischiata". C'è un problema patrimoniale? Facciano mergere le sopravvenienze attive (certe liquide ed esigibili). Non ci stanno? ad onta del Petrotto dico che sono state canonizzate nell'albo pretorio on line. Vi può essere problema di liquidità. Beh! visto che la triade è pagata dal Ministero, i soldi che il comune anticipa si "dirottino" nell'integrazione di codesto 10% e i signori prefetti (o quasi) aspettino il rimborso ministeriale.  Primario Adile, capo di medici racalmutesi fratelli di chi so io, inizi da qui il suo comizio elettorale. Se riesce, sarò il primo a plaudirla. Del resto lei è anche mi dicono non ignoto a Palazzo d'Orleans. Al limite potrebbe far nominare me per questo mese o due e io li manderei a far in culo a codesti "revisori dei conti" che inibiscono il mantenimento del posto di lavoro a bravi racalmutesi proprio in un momento di grave crisi occupazionale. Prima di far diventare "paese modello" Racalmuto (suonnu ca t'inganna iè) facciamolo diventare paese NORMALE. I suoi amici diversamente a che servono?

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