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venerdì 23 maggio 2014

BUFFALO

Io a Buffalo ci sono stato. Ospite di Marianna, a cena da Zia Sarina e zio Vincenzo; i Paparanni e i Saccumannu racarmutisi a Buffalo. Città sospirosa, taciturna. alacre, nordica, ti accoglie senza affogarti, disciplinata, piena di verzura o affossata nella neve. Industriale anche se Betlemme non ci st più. Spazi verdi a dismisura. Sconfinata. Villette silenti a perdita d'occhio. Gente composta, dignitosa  Non vi è chiasso. Ma rabbrividii a certi canti xenofobi di accolte giovanili britannicamente persino antisemiti. Sì, antisemiti. Mia cugina impallidì. Ma i mei zii vi prosperarono. I loro figli persino finirono in egemonia locale. Ambigua Bufalo, fluviale. Quasi cattolica. Soprattutto cristiana. Ma vorrebbero essere solo biondi protestanti e di razza teutonica. Razzisti proprio loro così promiscui? Alle volte sì- I negri? meglio lontano da casa loro. Ma cultura tanta. Professori di storia universitari a farmi visita per spiegarmi la loro storia. Non sono baroni come da noi. Musica sublime. Concerti di rango. Musei di stazza mondiale. Anche Balla vi domina. Città complessa. Ma città linda, composta, educata. Da ammirare se puoi fare a meno di amarla.

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