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giovedì 8 maggio 2014

E così tanto per concludere, quei brutti manifesti didatticamente deleteri si appiccano irregolarmente lungo le mura cittadine costringendo il Comune a pagare straordinari per la doverosa rimozione.

Quando vedo la congiunzione negativa "né" senza il suo doveroso accento in taluni proclami elettorali di Racalmuto che prima volevano trasformarci in paese "eccezionale" e poi in vena di resipiscenza si sono limitati a volerci un paese straordinario che a dire il vero lo è di già da tempo secondo Sciascia, incomincio ad arricciare il naso. Al macero la ortografia oggi, al macero chissà che cosa domani. Mi si vuol fare credere che sia atto provvido e generoso rinunciare alle indennità consiliari, come dire ad appena 35 euro per quelle poche sedute annue. Non so poi se si vorrà anche rinunciare agli speciali emolumenti per incarichi e partecipazioni alle adunate consiliari delle azionarie delle comunali partecipazioni. E soprattutto se il marito della moglie potrà  restare a fare l'eterno dirigente fiduciario dispensatore di appaltini dalla fatturazione quanto congrua tutta da dimostrare. E così tanto per concludere, quei brutti manifesti didatticamente deleteri si appiccano irregolarmente lungo le mura cittadine costringendo il Comune a pagare straordinari per la doverosa rimozione.

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