mi chiedo cosa è mai una "canzonetta"; di solito mi rispondo momenti di tripudio o di angoscia, o di erotici languori, tutti esistenziali: Che importa se la musicalità è vacua, se il ritmo è solo tediosamente ripetitivo, se l'orecchio viene con malefici frastuoni aggredito. Nulla, direi se ti ricorda, se ti spinge, se poi ancor meglio ti fa crollare un freno inibitore e magari ti induce al peccato, il magnifico peccato ad esempio dell'amore lascivo. In fin dei conti ti umanizzi e lasci ai piagnistei di insulsi chierici anche se vestiti di bianco il non vivere qui per gioire là dove non potrai mai gioire perché defunto.
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