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martedì 10 giugno 2014

Ettore Messana e il Bandito Giuliano


Carissima Giovanna, leggo in Storia d'Italia- Le regioni - DALL'UNITA' AD OGGI, LA SICILIA - GIULIO EINAUDI EDITORI Rosario Mangiameli la regione di guerra 1945/50, pag. 576 /ss.

 

“I continui rastrellamenti avrebbero dovuto mettere in crisi secondo l’opinione di Ettore Messana , responsabile dell’ispettorato di Pubblica Sicurezza, i traffici illegali e alienare a Giuliano le simpatie della popolazione che lo considerava suo protettore:

 

«E’ convinzione di molti che se Giuliano non cadrà ben presto nelle mani della giustizia dovrà rimanere vittima della maffia, stanca ed atterrita dallo sconvolgimento che ha determinato l’inusitato quanto inaspettato movimento di forze anzidette. In questi giorni -non è  strana coincidenza - non pochi malfattori, alcuni di essi noti capi banda, sono stati trovati uccisi senza che sia stata rivelata alcuna traccia degli uccisori. »

Tralascio le considerazioni di Mangiameli decisamente settarie e prevenute. Penso che i successivi accadimenti abbiano dato ragione al Messana anziché alle postume insinuazioni del Mangiameli. Quello però che qui importa è la seguente citazione:

 

 ACS, (per Archivio centrale di Stato), PCM , 1944- 47, 8-2 /10371 Sicilia ordine pubblico rapporto di Messana del 17 febbraio 1946 Sulle indagini per la cattura di Giuliano vedi le ben documentate pagine di Spanò- Faccia a faccia con la mafia.
Nella successiva pagina 578  abbiamo questa importantissima nota:  n. 25 Il primo a fare il nome di Giuliano fu l’ispettore Messana che contava su importanti confidenti nella banda, il principale di questi Fra Diavolo, al secolo Salvatore Ferreri, legato alla mafia del Trapanese, fu ucciso il 27 giugno 1947 nella caserma dei carabinieri di Alcamo, dove si trovava in stato di fermo. Era questo un episodio della lotta tra polizia e carabinieri per assicurarsi la cattura di Giuliano, ma con la morte di Ferreri scompariva un possibile testimone sui mandanti della strage di Portella della Ginestra. Ferreri infatti per primo aveva parlato della esistenza di una lettera che consegnata da Pasquale Sciortino a Giuliano, avrebbe influito sulla decisione di compiere la strage [di Portella delle Ginestre]. Cfr, le deposizioni del generale dei carabinieri Giacinto Paoloantonio davanti alla Commissione antimafia in Archivio Italiano Testo integrale , pp. 419-23, 467-83. 723- 37.

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