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giovedì 31 luglio 2014

sempre sopra "lu Cannuni" di Racalmuto

L'interno l'ha tutto fracassato padre Cipolla. Due miliardi buttai al vento per imbrattare mura medievali col ducotone. Altri due milioni di euro comunitari in vista per fare non so che. Pochi, forse uno solo, ha sotto mano un progetto giurgintano che se finanziato scattano parcelle milionarie (da spartire). Ammennicoli vari per fare apparire appendici medievali superfetazioni del Settecento, a volere essere benevoli. Tutt'attorno  un cantico dei cantici stucchevole. E poi dicono (ma non Sciascia)che Racalmuto è il paese della Ragione. Prima o poi però arriverà questa mannaia della giustizia UMANA. Intanto  tutto il moralume racalmutese è dedito al blocco stradale di una diecina di gettoni dal milionario valore di solo 75 euro cadauno. E manco ci vogliono dire che fine hanno fatto le provvidenze comunitarie del Parco Letterario Leonardo Sciascia (che qualcuno con due stendardi vuol farmi credere: destinazione "lu Cannuni".
N.B. Per completezza d'informazione  e per evitare anche accuse di settarismo, preciso:  a patri  Cipolla (unni c'è scuru e fuddra ddruoccu ci sta patri Cipuddra)  il demerito della devastazione del corpo centrale, quello delle ali laterali a tanti, dal Presti ad altri da non nominare anche per non coinvolgere qualche mio parente. Ed escludo qualche mio stretto congiunto che ha dovuto con scarni fondi e con tanto di approvazione delle Autorità agrigentine  scrollare una semi parete esterna he costituiva un pericolo pubblico. Con la feroce puntigliosità che lo contraddistingue aveva fatto a regola d'arte lo "scuci" e aveva ammassato le medievali pietre in attesa dei progetti per il "cuci". Che fine ha fatto quel materiale di risulta? Chi lo ha disperso? Gratis? Intanto andatevi a leggere le popeche ciarlate del restauro: oddio! la Soprindendenza di Cabone (Pierino non c'entra)vieta il "cuci" ed eccovi in bella mostra quell'osceno vulnus!

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