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lunedì 4 agosto 2014

Parlo in latino per stare alla pari di qualche petulante mio critico. Io amo i miei paesani, non mi basta il vacuo amore per Racalmuto, si chiami Regalpetra o si definisca: il paese di Sciascia. C’è un asino ragliante che vorrebbe impormi il silenzio temendo mie delazioni? Considero la delazione una ignominia. Ho letto troppo Tacito per praticarla. Chi è fermo a Fedro vada avanti con le sue frivolezze calunniose. Me ne fotto!


Se Ungaretti mi invita  ad una operazione finanziaria sul senso della vita e, in piena guerra, ha voglia di credere che la morte si sconta vivendo, ho voglia di celiare ”e perché non deve essere la vita che si SCONTA morendo?” Vorrei darne un senso tutto locale, paesano, di casa nostra: il 10 aprile scorso Racalmuto muore democraticamente … ma sconta un avvenire nuovo, razionale, prospero. Già le istituzioni pubbliche sono immortali. E nessuna società muore perché ha una cifra in rosso nel suo bilancio preventivo o consuntivo. Dicano quello che vogliono i “revisori dei conti” (a Racalmuto, invero, i revisori dei conti, almeno quelli di sette anni fa, pare che siano daltonici!). Non vi sono soldi per iniziative culturali di grande respiro, non vi sono fondi per un museo ecclesiale (ove annotata, sia pure per mano di preti, vi è tutta la storia della città dei tempi moderni, dal 1554, ma i soldi per un pittorico esporre nudità retrostanti, si trovano, e così per cercare di far suonare le canne di un  evanescente organo.)

Dove trovare i soldi? Mi riallaccio a quello che dicevo la volta scorsa. Vanno reclamati alla Cassa Depositi e Prestiti tramite banche, magari da rifondare, visto l’afflosciarsi di quelle subentrate all’Interfinanza o il ridursi a mera stanza di compensazione di assegni non postdatati di un disciolto glorioso e vetusto banco tutto nostro, tutto isolano, tutto siciliano.

E’ il risarcimento danni di una lunga predatoria prassi, espoliativa delle rimesse degli emigranti, già descritta per reiterarla. Ci vogliono le coperture? le garanzie? i rientri alle cadenze concordate? Beh! La tanta evasione Ici-Imu, già “accertata” con pubblico proclama nel locale Albo Pretorio, comporta un “credito d’imposta” da me calcolato in oltre cinque milioni di euro. Sono monetizzabili e quindi spendibili, non per spese correnti, ma per investimenti, sì. Il nuovo segretario comunale saprà meglio articolare questo aspetto del bilancio. Gli faccio sincerissimi auguri. E poi è avvocato e si intenderà con i nuovi tre validi commissari. Abbiano tutti l’ardire di torcere le nuove leggi a beneficio della popolazione. E’ probabile che avremo contenzioso e nuova evasione. Pazienza. Supplet ecclesia! Ci penserà chi di dovere a coprire le sopravvenienze passive. Mica vorremmo essere solo noi racalmutesi  a sfiancarci in tuziorismi legalitari ed in estreme avvedutezze finanziarie? Cui prodest?

Parlo in latino per stare alla pari di qualche petulante mio critico. Io amo i miei paesani, non mi basta il vacuo amore per Racalmuto, si chiami Regalpetra o si definisca: il paese di Sciascia. C’è un asino ragliante che vorrebbe impormi il silenzio temendo mie delazioni? Considero la delazione una ignominia. Ho letto troppo Tacito per praticarla. Chi è fermo a Fedro vada avanti con le sue frivolezze calunniose. Me ne fotto!

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