Bravissimo caro Roberto; ed è a questo qui che voleva
alludere il malefico ufficiale sanitario, l'autore. Quindi ngagliari una parrineddra è abilità somma, astuzia sovrumana, e cioè
maleficio supremo: sprecare tante energie e fare tanti sgambetti per un
uccellino concretamente di poco valore. Cio è l'attuale corsa al municipio: una
parrineddra di gramo valore,
indebitatissima, giuridicamente allo sfracello, con una appropriazione indebita
di 500 mila euro per acconti su gentilizie che mai si potranno realizzare, con oneri non inerenti per almeno 400 mila
euro che fanno apparire come costo per la monnezza ed invece sono serviti per
pagare quella signora rotondetta e attempata, che rientrava dall'assenza
ingiustificata per negarmi il mio sacro diritto ad avere una tessera di identità
dal Comune della mia nuova residenza costatami 500 euro, quella signora che il
pastorello dell'Aima difende ad oltranza inventando mie criminali pensioni auree
che non esistono. Dobbiamo continuare? Già, e che dire della minoranza che per
inutile senso di responsabilità vota e si contraddice pur di restare inchiodata
a quelle evanescenti poltroncine, per imposizione di quel locupletato capo
della loro coorte parrinara: capo che ha l'interesse a bloccare il recupero di
quei 15 milioni di crediti certi liquidi ed esigibili, recupero che ovviamente
beccherebbe i paterni evasori catastali. C'è del marcio in Danimarca. e nessuno
Shakespeare sa guardarne la vera
oscenità. Il dottor Vinci è morto e il bacchico avvocato, quello che rimava
"ca lu dissi iddru chiaru ca li frosci sunnu a paru", anche lui
deceduto.
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