...per mestiere spiego bene agli altri quello che per me non comprendo.
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giovedì 2 ottobre 2014
Lillo Taverna Cosa sarà mai stato codesto piedistallo? Ma è un piedistallo? O è una tomba ad un diletto cane estinto, o l'ara di una religione orientale, magari egizia, o chissà che? Non si sa- Siamo modesti.Sotto il tempio di Ercole, quello famoso del Cicerone delle Verrine sorge singolare e misterioso. Un'eco diversa di questa nostra splendida civiltà greca. La nostra Magna Grecia. E Pindaro che canta: Agrigento la più bella città dei mortali. E la ricorda anche Stabone che però non mi pare abbia idee chiare sula realtà geografica di questo lembo di paradiso tutto mediterraneo. tutto rivolto a Sud. Bellezze così, testimonianze tanto rare chi va a visitarle? Questi italici che vanno ramenghi pel mondo prosciugando la scarsa liquidità in questa non felice congiuntura e non vengono qui a gioire nel sole a erudirsi sulle nostre radici storiche. Si pensiche qui si parlò greco per oltre millecinquecento anni. ed ora quella vivissima lingua non s'insegna più nelle scuole perchéla dicono morta, invero perché a insegnarla sarebbero ben pochi e poi si lamentano di essere dei precari in languore di spirito e di reddito.
Lillo Taverna
Cosa sarà mai stato codesto piedistallo? Ma è un piedistallo? O è una tomba ad
un diletto cane estinto, o l'ara di una religione orientale, magari egizia, o
chissà che? Non si sa- Siamo modesti.Sotto il tempio di Ercole, quello famoso
del Cicerone delle Verrine sorge singolare e misterioso. Un'eco diversa di
questa nostra splendida civiltà greca. La nostra Magna Grecia. E Pindaro che
canta: Agrigento la più bella città dei mortali. E la ricorda anche Stabone che
però non mi pare abbia idee chiare sula realtà geografica di questo lembo di
paradiso tutto mediterraneo. tutto rivolto a Sud. Bellezze così, testimonianze
tanto rare chi va a visitarle? Questi italici che vanno ramenghi pel mondo
prosciugando la scarsa liquidità in questa non felice congiuntura e non vengono
qui a gioire nel sole a erudirsi sulle nostre radici storiche. Si pensiche qui
si parlò greco per oltre millecinquecento anni. ed ora quella vivissima lingua
non s'insegna più nelle scuole perchéla dicono morta, invero perché a
insegnarla sarebbero ben pochi e poi si lamentano di essere dei precari in
languore di spirito e di reddito.
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