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venerdì 5 dicembre 2014

Carissimo Giovanni a te i bei versi in vernacolo, a me l'irato sarcasmo a lor il buffo è indifferente o non fa né freddo né caldo.

Carissimo Giovanni a te i bei versi in vernacolo, a me l'irato sarcasmo  a loro il buffo è indifferente o non fa né freddo né caldo. Dediti all'ignavia, incapaci di ogni atto ardito, accidiosi sino al pianto greco tentano persino di atterrirci minacciandoci di sequestrarci in casa immersi nella monnezza che
 non sanno come smaltire, salvo dopo manco un giorno riaprirci gli immondi cassonetti e far finta che tutto va bene madame la marchesa. Arrivano poi a  fare apparire benefattore il Circolo Unione che non ha più manco una lira  avendo sperperato i proventi di una strana casa acquistata con una invereconda buonauscita del Banco di Sicilia (quando c'era). mentre ha pagato di straforo il Comune per fare appaire elogiativo un passo dello schifiltoso Sciascia che ci dichiara a tutti noi racalmutesi "straordinari" perché un po' folli, intelligenti ma come nocchieri in gran tempesta, in cerca di qualcuno che ci iuguli in quanto, saremmo tutti balordi personaggi in cerca di autore. Che fa il gnorri eccellenza (sindaco) o non sa leggere?

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