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venerdì 19 dicembre 2014

Corrispondenza sui dispersi in guerra nati a Racalmuto

Ho seguito piuttosto esaurientemente il Tinebra e le modalità della medaglia di bronzo assegnatagli. Ma la nequizia che mi manda in bestia è quella del nostro Comune che lascia senza onoranza alcuna quei TRENTADUE dispersi in guerra. Io sono riuscito a sapere come è morto mio nonno in Slovenia a Hogi e quindi so tanto sull'ignominia dell'intero esercito italiano per la faccenda della brigata CATANZARO CHE SUSCITO' persino quella grande riprovazione del D'Annunzio. Ho un intero libro sulle disumanità del Cadorna, sulle decimazioni di innocenti fatte da fuoco amico 600000 giustiziati dai fratelli, dai mitra dei carabinieri- Pagine tremende  che comunque possono spiegare reticenze colpevoli, compresa quella del Comune di Racalmuto, ma che non dovrebbero impedire una pur tarda ma doverosa resipiscenza. Sono molto contento che la questione ha destando il tuo interesse. Conoscendoti so bene che arriverai a cose apprezzabili, E sin d'ora ti ringrazio. In fin dei conti, rendere giustizia a dei morti è buona politica. Mi sono indignato quando ho saputo che si sta erigendo un magniloquente monumento al Cimitero per quei poveracci di immigrati anonimamente morti in mare, perché al contempo vorrei magari una lapide in plex per mio nonno e i suoi infelici 31 compagni deceduti nel 1915-18  e rimasti insepolti, burocraticamente dispersi, ignominiosamente dimenticati anche dai propri concittadini.

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