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venerdì 20 febbraio 2015

Se mi capita lei sotto e posso farle del male glielo faccio e con gusto così impara a rispettarmi per quel che merito.

Anonimo perché non si firma? Vuol nascondere il sasso? Quanto è misero il suo gesto! Per quel che ne so Cavallaro mentre associa Piero Carbome all'ing. Cutia, giustamente si dissocia da me. Sa bene che non sono servo né leccapalle quale Ella mi appare. Si immagina lei il sottoscritto alle dipendenze di Cavallaro l'uomo della piangente Cancelieri che ci ha affossato con un triennio di mala gestio commissarile; o di un tal Di Grado tutto preso dal cuore cavo della figlia, o del centenario Scimè quello che si accingeva a querelarmi pretendendo 500 milioni di vecchie lire per via della bagascia del nisseno, o dei due non si sa più chi sono se ancora generi o altro, e neppure non si offendano dei due pallidi virgulti di questa sciagurata amministrazione che credo lei con la sua scarsa saggezza e senza lungimiranza si è affrettato a votare. Se si rivelasse le fare la sfottente stratigrafia genealogica sino al 1554. Non sia vile, si sveli così la ragguaglio. E sappia che Piero Carbone mi è amico, l'apprezzo per la sua grande valentia scrittoria, moralmente mi sopravanza. Io amo essere cinico e malvagio. Se mi capita lei sotto e posso farle del male glielo faccio e con gusto così impara a rispettarmi per quel che merito.

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