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mercoledì 4 marzo 2015

Brevis atque obesus si definiva Horatius (e in ciò gli somiglio): castigat ridendo mores (asseriva per le sue SATIRE, e ciò non mi è estraneo).

Io capisco che il giornalista deve fare folklore e i giornalisti di Studio 98 sono bravissimi. Le frasi tecniche sono dunque funzionali. Ma da tecnico quale io ancora mi sento sia pure dopo un trentennio di pensionamento sorrido di fronte a frasi come questa "le casse del comune sono in profondo rosso". Scommettiamo invece che le Casse del Comune di Racalmuto sono in euforico nero? Tra dicembre, gennaio e febbraio alla tesoreria Comunale gestita dall'ex Banco di Sicilia quale mare di liquidità è affluito per tasse, IMU, soprattasse, Tari, Tasi, Tarsu regredita oltre ogni termine di decadenza sino al 2008 (e i 60 giorni per tacitare il contenzioso con sanzione ridotta ad un terzo scadono, tenuto conto che gli accertamenti sono arrivati a destinazione alla prima quindicina di gennaio dopo la prima quindicina di marzo)?
 
Ho scritto testé, ora aggiungo:
 
 
"passiamo ad altro, per non continuare sino in fondo la tirata scherzosa (iocularia ridens percurram) come un buffone la farsa (per quanto, che cosa vieta di dire la verità ridendo, come maestri amorevoli che danno pasticcini ai fanciulli, per invogliarli a imparare l'abbiccì? E tuttavia lasciamo perdere il gioco  e occupiamoci di cose serie): colui che con il duro aratro  rivolta la terra pesante, questo oste imbroglione, il soldato e i marinai che per il mare tutto corrono audaci, dicono costoro di sopportare i disagi con questa sola intenzione, di potersi ritirare da vecchi, in un riposo sicuro, quando avranno messo insieme di che vivere: come fa la formica - ecco il solito esempio - animaletto di grandi fatiche, che trascina con la bocca tutto quello che può  e l'aggiunge al mucchio che sta accumulando, perché non è imprevidente e pensa al futuro. Lei però, non appena l'Acquario fa cupo il volger  dell'anno (inversum contristat Aquarius annum), non si arrampica più fuori da nessuna parte e si nutre delle cose che, saggia, si è procurata prima; te invece non ti distoglierebbe dal guadagno il ribollire della calura, né freddo o fuoco, né mare o ferro, niente ti sarebbe  di ostacolo, purché non ci sia un altro più ricco di te" [Horatius , SATIRA PRIMA vv. 23-40] 

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