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domenica 1 marzo 2015

Malgrado Tutto le canta tutte e guste. Concordo

Racalmuto, l’esasperazione insidia seriamente “Il Paese della Ragione”

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Dipendenti comunali senza stipendio. Cittadini tartassati dalle tasse. Macchina amministrativa bloccata. Un paese che crolla sotto i colpi del maltempo. Maggioranza consiliare in agitazione.

Il sindaco di Racalmuto Emilio Messana
Il sindaco di Racalmuto Emilio Messana
Inizia male il nuovo anno per l’amministrazione guidata da Emilio Messana e rischia di andar sempre peggio. L’ultimo guaio in ordine di tempo riguarda gli impiegati del Comune lasciati senza stipendio per poter pagare le spettanze delle società che si occupano della raccolta e lo smaltimento dei rifiuti..
Non era mai accaduto prima. Neanche la Commissione straordinaria aveva preferito saldare i conti della spazzatura a discapito delle retribuzioni del personale: se le risorse c’erano, prima si pagavano gli stipendi e dopo i fornitori dei servizi.
All’esasperazione dei cittadini quindi, tartassati da Imu, Tasi, Tari, Tarsu, Enel, Acqua e via dicendo si aggiunge quella dei dipendenti comunali. Come se non bastasse, nonostante già dal 31 dicembre siano scaduti gli incarichi di titolarità di posizione organizzativa attribuiti dal Sindaco, ad oggi, gli stessi non sono stati rinnovati: con la conseguenza che, scaduto il tempo della prorogatio, dal 15 febbraio scorso i responsabili degli uffici non possono firmare alcun atto che abbia rilevanza esterna.
Dunque niente concessioni edilizie, contributi, mandati di pagamento, gare di appalto, approvazione di progetti etc …
Un film già visto subito dopo le scorse elezioni del maggio 2014 dal momento che gli incarichi allora vennero attribuiti nel mese di agosto. A questo punto, una domanda sorge spontanea: perché ancora una volta questa indecisione e questo ritardo? I funzionari scelti vanno bene? Se sì perché non confermarli subito senza bloccare la macchina amministrativa?
Se invece sono degli scansafatiche o degli incapaci perché non sostituirli? Cui prodest questa incertezza?
Nei giorni scorsi infine, a causa di più di un mese di piogge intense, il paese inizia a crollare. Decine le strade rurali impraticabili con gli agricoltori che non riescono più a raggiungere i loro fondi; abitazioni ed aziende allagate a causa delle condizioni pietose di numerose strade; due muri sono crollati in via Gen. Macaluso ed in via Palma, fortunatamente senza danni a persone. E proprio poche settimane addietro crollò anche un pezzo di soffitto di un’aula della scuola media quasi sulle teste dei bambini, scampati per miracolo al dramma. E da allora l’intera ala dell’edificio è stata chiusa.
Non sarebbe il caso di avviare un censimento delle situazioni di pericolo di immobili pubblici e privati ed utilizzare, celermente, i fondi di compensazione dell’Anas per prevenire qualche tragedia?
Il Sindaco e la sua giunta
Gli assessori Paolo Alessi, Carmela Matteliano, Salvatore Manto e Salvatore Picone con il Sindaco Messana
Tutto questo, ma, si mormora, anche l’algido ed imperturbabile comportamento del Sindaco, sembra abbia innervosito numerosi consiglieri della sua stessa maggioranza che, esaurita la pazienza, nei giorni scorsi, in una delle ennesime verifiche politiche, pare abbiano deciso di prendere le distanze da Messana e dalla sua giunta, accusati di non tenere in alcuna considerazione consiglieri e partiti politici.
Sarebbero 6 i consiglieri che stanno considerando seriamente la possibilità di uscire dalla maggioranza lasciando così l’amministrazione in balia delle onde.
Quousque tandem?
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Il grido di allarme dei consiglieri comunali
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2 Responses to Racalmuto, l’esasperazione insidia seriamente “Il Paese della Ragione”

  1. Luigi Iannello Rispondi
    28 febbraio 2015 a 12:19
    Ma stanno lavorando almeno per un progetto per la raccolta differenziata con i fondi messi a dispozione dalla Comunità Europea? Ricordiamoci anche che si sono anche fatti sfuggire i soldi promessi dall’ex ministro agli interni per il governo Monti per la ristrutturazione e completamento della piscina di via Filippo Villa perché non avevano fiducia in loro stessi per presentare un progetto.
  2. 28 febbraio 2015 a 14:20
    Già, QUO USQUE … (e ci mettiamo una “u” che non fa male). Fino a quando non arrivano le scadenze comiziali o i provvedimenti dell’ineludibile commissariamento (che a questo punto mi auguro al più presto).
    Dopo Ghino di Tacco ora Colpi di Tacco? spero che non porti sfortuna come ai corsivi del celeberrimmo Ghino. Se quello che dico io, è mio parente e mi dispiacerebbe. oltretutto penna lieve, concetti fluidi, eloquio signorile.
    Mi domando, perché a questo punto? Abbiamo oltre 15 milioni di CREDITI LIQUIDI CERTI ED ESIBIBILI fuori bilancio. Costa molto farli emergere e monetizzarli, farne la cartolarizzazione? Questa balda schiera di nostri amministratori non sa manco di che si tratta? Ci saremmo personalità al di sopra di ogni sospetto e senza alcun interesse personale che sapemmo all’istante fare cassa, pagare i dipendenti, finanziare tutte le opere pubbliche urgenti che ci dice il nostro Colpi di Tacco, bilanciare i tanti, se veri, debiti né certi né liquidi nè esigibili che i pubblici ufficiali della Corte dei Conti Palermitana ci contestano, fingendo di non sapere che se dicono il vero sono a conoscenza di falsi in bilancio dei predecessori di Messana che pertanto andrebbero denunciati senza indugio a tenore della vigente codicistica. O forse perché si tratta di gente del Ministero degli Interni di Angelino Alfano quei magistrati di Palermo credono che i loro pari non vanno molestati?
    Aggiungo che Messana ha ragione a non fidarsi dei capi della moltiplicazione degli uffici comunali. Per quello che gli combinano! E lui ben sa che può dare – come dà – delega a tutta birra ma l’obbligo giuspubblicistico della vigilanza gli resta e per culpa in vigilando la si paga cara, direi carissima.

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