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venerdì 10 aprile 2015

Non mi va che chi fa storia di Racalmuto in pieno dileggio di quanto ho scritto e pubblicato venga a predicare il suo verbo nel "mio" circolo. Per quanto mi compete non do il permesso.


Da quanto tempo è che pago mensili o annualità al Circolo Unione? Ma dal primo gennaio del 1967, credo da quarantasette anni. Ne ho visti di tutti i colori. Generazioni di galantuomini in declino, altre in ascesa, altre ancora in dissolvimento; giovinastri di paese che mettevano i lustrini su cappelli universitari e già si credevano élite. Spocchiosi ed antipatici. Poi per risparmiare il sempre più pesante mensile ecco eclissarsi e non salire più le scale ora di via Rapisardi.

 Circolo in declino, sempre più triste e cupo. Scrissi tempo fa dei raduni serotini di residuati professionali e magistratuali. Neppure questi ci stanno più.

 Successe che morto l'avv. Pillitteri col suo ostativo articolo 13, non solo certuni che un tempo sarebbero stati dichiarati reietti, peggio di Umberto e suoi amici, non solo entrare ma dominare. Qualcuno si è fatta pubblicare persino una silloge delle sue non spregevoli tavole pittoriche. Bene, mi dissi; così il circolo risorge. Ma che risurrezione, non essendoci trippa per gatti e dilatandosi i contributi regionali se ne sono andati ignominiosamente. Morosi. Qualcuno più dignitoso dimessosi dopo avere estinto i suoi debiti societari.

 Ma tanti cacciati via per morosità erano e sono cittadini notevoli.

 Abbiamo allora detto. costoro qui dentro non mettono più piede.

 Mi domando, domando a Carruba. chiedo a Cicciu: ma sta regola vale solo quando ci sto io per impedire l'apparizione di qualche mio amico poeta che non è loro gradito?

 Viene la figlia di un ex socio a cantalenarci le sue poesie? Transeat. E' una donna. Galanteria, Non per nulla siamo il circolo dei galantuomini.

 

 

Già ho folgorato un gran bravo pittore che amo perché dichiaratosi transfuga. Era amico di un novello deputato.

 

Ma ora albergare chi si vanta di farmi la storia a rettifica della mia "controstoria", non socio, attorniato da repulsi per questione di soldi, mi dà ai nervi.

 

Certo sto a Roma, che diritto alla parola ho? vero, ma allora caro Presidente considerami dal 7 febbraio di precaria dimora. Scomputa dal mio intero obolo annuale già corrisposto, i dietimi e per il resto imputamelo a deconto delle annualità future sino ad esaurimento. Dopo l'esaurito sarò io e la partita si chiude onorevolmente

 

Non mi va che chi fa storia di Racalmuto in pieno dileggio di quanto ho scritto e pubblicato venga a predicare il suo verbo nel "mio" circolo. Per quanto mi compete non do il permesso.

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