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giovedì 16 aprile 2015

scrivevo due anni e tre mesi fa: TARSU nulla. Non ero profeta, ma qualcosa di esatto la dicevo. Nessuno mi ha seguitoed eccci qua con tanti accertamenti con adesione che credo verranno ttti annullati d'autorità.

Cari compaesani,

vi stanno prendendo per i fondelli e mi sembrate felici di farvi fuorviare.
Se fossi cattolico, se fossi credente, se pensassi che davvero era ispirato dallo spirito santo un certo giovanni quando scrisse l’apocalisse griderei: la fine del mondo è vicina.
Girano falsi profeti e tutti lì proni pronti a plaudire.

Entro in un’aula sorda e grigia, quella di lu Cannuni; con mia somma meraviglia noto che un accesso alla torre di tramontana si praticava attraverso un arco che ho ora imparato in una gita in Toscana essere né a tutto sesto né a sesto acuto né semi circolare ma semplicemente a foggia ARABA.
Come mai? Hanno speso miliardi e nulla mi dicono (forse mi è sfuggito).
Vedo avvicendarsi bravi avvocati e tecnici che però non si riesce in fondo a sentire.
Stendono insulse bandiere nella cappella carrettesca dall’acustica meravigliosa e vogliono fare sale di riunioni in quel rimaneggiamento di sale sovrapposte e dalle mura aggiranti che impediscono ogni corretta propagazione del suono.
Si sa, codesti splendidi manieri carretteschi (i Chiaramonte mi dovranno spiegare cosa c’entrano) sono consegnate a mani pittoriche il cui grado culturale e conoscitivo è quello che è e magari in duplicazione di incarichi incompatibili. Sentissero almeno quelli che qualcosa sanno, non per altro per ricerche trentennali.

Meno male che all’ultimo momento si è evitata una incetta di incarichi avvocateschi quasi malversatorie in locali di pubblica appartenenza. Trasformare il castello in recapito di falsi profeti a caccia di deleghe legali oltretutto in zona non di competenza, oh! che bella idea. Chi ci guadagna?

Diciamo che già non si comprende che l’autotutela è l’atto della pubblica amministrazione, nessuno può congegnare privatamente un atto amministrativo di pubblica attribuzione.
Il privato quando si accorge di avere sbagliato nei confronti della pubblica amministrazione tenta semmai di conseguire un beneficio per ravvedimento operoso. Solo la pubblica amministrazione può sbilanciarsi in un atteggiamento di autotutela aggirando la doverosità costituzionale dell’andare sino in fondo quando ha adottato un provvedimento.
Si disse e in un certo qual senso si codificò che anche la pubblica amministrazione può sbagliare – essendo fatta di uomini – e quindi per evitare più gravi danni all’erario può ravvedersi, fermare, revocare un provvedimento illegittimo o abnorme.

Qui in questa pretesa riesumazione di TARSU dovuta per il 2006 le illegittimità trasudano da tutti i pori come credo di avere ampiamente dimostrato in tanti post qui pubblicati. E non ho voglia di ripetermi.

A fronte di atti NULLI in radice l’ente sovraordinato – nel nostro caso solo e soltanto l’ufficio TRIBUTI del Comune di Racalmuto affidato alla totale responsabilità di un dirigente con tutte le prerogative della legge Bassanini – ha l’irrefutabile dovere di AUTOTUTELARSI dichiarando nulle tutte queste migliaia di pseudo ACCERTAMENTI per TARSU che si vuole evasa senza alcuna doverosa verifica. L’ho già illustrato e non mi ripeto.

Non si è più nominato il DIFENSORE CIVICO per stoltezza politica: a quanto sopra doveva sopperire il DIFENSORE CIVICO (sempreché all’altezza). Allora che provvedano le associazioni e gli organi di stampa responsabili e seri a a supplire all’opera del mancante difensore civico e si facciano portatori di istanze di giustizia e di correttezza amministrativa presso questi nostri ultra titolati COMMISSARI.
Si congegni ben bene codesta petizione. Si mandino al diavolo i falsi profeti, vengano pure da Palermo.
Quanti ex altissimi funzionari fiscali ispettivi togati ci stiamo a Racalmuto?
Se ne chieda la collaborazione. I commissari a dir poco ne dovrebbero tenere conto, pena disastrose responsabilità per omissione di atti dovuti.

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