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sabato 11 aprile 2015

[versione un po' meglio emendata. Mi scuso. Pessimo dattilografo! Inseguo pensieri che mi sfuggono.]

[versione un po' meglio emendata. Mi scuso. Pessimo dattilografo! Inseguo pensieri che mi sfuggono.]


Ma quel che mi piace di più è come il mondo dei blog racalmutese con ben cinque diversità ma sempre con genialità, con sapida prosa, con scintillìo d'intelletto, bipartizan, si va semnpre di più distinguendo non tanto nel mondo dei rank della globalità, ma soprattutto nella realtà informatica italiana.
Giova anche la falsa rissa che quotidianamente consumiamo fra noi: attira interesse fra i visitatori di lingua italiana e dimostra che Racalmuto è davvero paese vivo, vitale, di fervida fantasia. Ci dispiace, tutto l'opposto di Regapetra che sia pur sciasciana doveva essere un paese dalla "vita lontana dalla libertà e dalla giustizia, cioè dalla ragione". Forse vero ciò negli anni '50 quando andava maturando l'intelletto "sciasciano"; non certo oggi, in pieno Duemila.
Oggi, Racalmuto finge due volti: secondo l'Istat paese con appena un migliaio di euro di reddito medio pro-capite, per le più sofisticate ricerche economiche e finanziarie, splendida cittadina con 13.500 euro di reddito medio pro-capite.
Come i vecchi contadini dei miei tempi, usi a pianger miseria specie in quel simpaticissimo riddilio tra l'Agorà e il BS, per raccontar frottole a quella compassata, muta, sorniona statua dello Scrittore paesano.
Terra di contradizioni, questo, sì, in eterno contraddire e contraddirsi. Per vivacità! E i cinque blog di paese si incaricano di diffonderne l'eco nell'Etere ed ecco perché hanno tanto successo.
Un appello soltanto: Malgrado Tutto torni voce nostrana, racalmutese.

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