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giovedì 21 maggio 2015

Caro Sole, ti abbiamo abbandonato


Carissimo Alfredo, figlio mio selettivo,

le due tue ultime lettere che solo ora, di ritorno da Santa Lucia, ho potuto riscontrare mi riempiono di angoscia. Ti vedo per la prima volta virilmente scoraggiato. Ti dovrei dire: ma su col morale. Non me la sento.

Il mio razionale ottimismo mi dice che nel tunnel tremendo della tua disumana espiazione  sta per giungere il punto della svolta,  della speranza, della fine di una lunga notte che dura da 24 anni.

 

So che hai forze intime tali che ti permetteranno di non soccombere.

In definitiva tutti ti abbiamo lasciato solo. Il senatore pietoso Della Vdova e quelli furbarstri dell’agrigentino, le signore pietose che cercavano solo soldi per i loro mariti avvocati in decadenza, gli scrittori racalmutesi che hanno tanto speculato sul tuo caso, i blog di una inesistente regalpetra libera ed anche Malgrado Tutto, ora giornaletto fatuo per la vanesia borghesia della terra di Pirandello e di Sciascia che pur quel giornaletto l’aveva tenuto a battesimo credendo (sperando) che potesse essere cosa diversa dai soliti strumenti servizievoli  rispetto al potere di turno.

Io qui ritorno a pubblicare questa mia e le lettere tue che mi arrivano. Credo che una terza lettera di cui tu parli sia andata smarrita (e non saprei perché).

Da tempi mi chiedevi libri d’arte su Roma dal 1400 al 1700, come dire una biblioteca. Intanto mi sono affrettato a mandarti un pacco con sette chili e mezzo di libri. Una piccola sintesi il libraio me l’ha commissionata ma a stasera non  era ancora arrivata. E domani ritorno in quello che chiamo il mio esilio volontario. Vado a Baccarecce fraz. di Pescorocchiano per cercare di rendere almeno igienico un palazzetto signorile che mia moglie ha ereditato dai suoi.

 

Capisco la tua desolazione e mi compenetro ma vorrei fare qualcosa di concreto. Se penso al tuo collega ostativo di Porto Empedocle che senza manco pentirsi può pubblicare libri e farsi intervistare vestito da Armani, mi riempio d rabbia. Quanto ha contribuito Savatteri o Cavallaro per un empedoclino ed ora nulla  sono capaci di fare per rend

erti “costituzionale” la tua eterna condanna? E anche quel Mangiameli, furbo furbissimo, scrivendo e contumeliando ha benefici carcerari che tu manco te li sogni.

E allora, perché non mi riempi di corrispondenze dal carcere di Opera nella tua pessima calligrafia  che io ben leggo? Le pubblicherei nel mio BLOG CONTRA OMNIA RACALMUTO che è diffuso in mezzo mondo. Posso vantare 570 mila e rotti visitazioni. Inoltre rompendo le palle al mio amico compagno Furfaro credo che diverse tue corrispondenze anche Articolo21  potrebbe pubblicare e là avresti eco sufficiente per diventare anche tu un caso nazionale e credo che giudici, direttori carcerari, secondini e ruffiani dell’antimafia avrebbero di che temere. Non per amore o convinzione, ma per paura finirebbero per concederti quello che ti spetta di cui tu  nelle lettere che mi hai inviato e che mi accingo a pubblicare sciorini in modo per me persino  incomprensibile. Ti abbraccio.





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