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mercoledì 26 agosto 2015

FRATTAGLIE (cap. II)

FRATTAGLIE
Una cosa vorrei confessare. Ho solo 81 anni ed ho un grande complesso di inferiorità: avere compiuto 66 anni nel millennio scorso. Essere stato persino figlio della lupa; essere stato concepito in una famiglia non bigotta (mio padre la libertà di qualche bestemmia se la concedeva) ma certo cattolicissima; avere subito l'insegnamento della dottrina cristiana dalla signorina Nalbone  che appena vedeva l'arciprete Casuccio arrossiva; avere fatto le scuole elementari sotto il fascismo sino alla terza elementare adorato dalla maestra Trapani il cui linguaggio sboccato era noto a tanti e le altre due  superiori con  il maestro Cammello  brutto di corpo e tetro di anima, avere fatto il ginnasio  in seminario (ma per fortuna mi assentavo abbondantemente essendomi inventata una colite amebica, allora i medici non usavano i termini ideopatici; il liceo ad Agrigento ed un prof. La Corcia, laureatosi da reduce in lettere senza avere sostenuto alcuno esame, perché reduce, veniva a casino con noi in quei luridi lupanari della Agrigento scoscesa. L'università senza assidua frequenza mancandomi i soldi per dimorare a Palermo come ad esempio si poteva permettere il figlio di papà mio caro amico,  transitata con esami avventurosi superati con lettura sommaria dei testi imposti da docenti che pensavano ad altro. Poi la Banca d'Italia e là maliziosamente potei sbirciare i segreti dell'alta finanza italiana. E così sono passato a 66 anni nel nuovo millennio. Questo ha sepolto valori credenze residue fedi fasciste balordaggini moralistiche  e tutto un ciarpame di negatività che chiamavano la civiltà del ventesimo secolo. Finita la sessuofobia clericale tendente alla pederastia, finita la misoginia delle femmine  talora vero maschiliste peggio di noi maschi. Ed ecco una società novella, fatta di bellissime ragazze e di ragazzi forse troppo tendenti all'efebismo ma sempre vivi e vitali e gaudenti e se capita di farsi uno spinello se lo fanno come ai miei tempi un bicchiere di vino stopposo dalla zza' Narduzza ce lo facevamo per apparire anticonformisti. Tanto mi stanno insegnando. Mi stanno dicendo che vivere si deve e che quanto oscurantisti magari non più in veste talare vanno affermando sul regno dei cieli è una baggianata. Mi stanno anche insegnando che inventarsi una scala di valori per incultura, tornaconto e moralistica depravazione, per ipocrisia, per angustia mentale è il più grosso non valore che gli essere umani riescono a concertare.
Mi stanno provando che io, quelli come me, quelli della mia  età ed anche quelli che hanno persino venti anni meno di me siamo cariatidi del millennio scorso, frattaglia, ruderi senza valore. magari petulanti pretenziosi rompipalle vacui predicatori del nulla di un impossibile eterno mentre è bene vivere l'oggi e il domani gioiosamente, in libertà di spirito e di corpo, rispettosi della propria sessualità-. E capisco il ripudio di questa becera insensa precaria scuola degli italici del millennio scorso, che pretende con docenti vacui e obsoleti di imporre il loro nulla mentre le nuove generazioni volano verso un superiore livello di vita e di saggezza esistenziale.
Calogero Taverna

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