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martedì 15 settembre 2015

lettera preautunnale ad Alfredo Sole


Carissimo Alfredo,

non è che mi sono dimenticato di te, è che io d’estate cesso di essere stanziale e mi porto freneticamente di qua e di là. Da Racalmuto (ove per protesta ho chiuso la mia residenza) a Roma nell’Alto Lazio presso il Lago del Salto e quindi ora a Santa Lucia (ove ho portato per ora la mia residenza) ora a Baccarecce.

La tua angosciante lettera l’ho quindi reperita solo l’altro giorno.

Mi ha lasciato di stucco. Ti avevo “abbandonato” pieno di entusiasmi e di ottimismo e ti trovo in un brutto momento “pre depressivo”.

 

Dovrei darti qualche consiglio per calmarti, per essere realista, per non urtare i tuoi “superiori”, ma non me la sento.

 

Mi preoccupo solo per il timore che codesti signori “burocrati del carcere fine pena mai” ti possano esasperare e possa compiere atti inconsulti soprattutto violenti contro te stesso. Non sarai Grassonelli o Mangiameli ma un personaggio sei anche tu. Di te si è interessato persino il novantenne Camilleri. Quindi  i tuoi “superiori” direttori o commissari giudici di sorveglianza o altro dovrebbero essere accorti: un atto tuo insano ricadrebbe su di loro. Peggio di certe faccende alla marò italiani omicidi in India.

 

Che debbo dirti? credo che tu dovresti fare una delega in carta semplice da inviare al direttore di Opera al Giudice tutelare di Milano a me e se occorre a qualche altro, magari allo steso Della Vedova, con cui incarichi l’avvocato

-         AVVOCATO LORETO ALESSANDRO MARCANGELI in Carsoli

Ad assisterti giudiziariamente, legalmente, e carcerariamente con ampia facoltà di agire in tuo favore.

Rendo questa pubblica perché chi ha orecchie da intendere intenda.

Affettuosissimamente.

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