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lunedì 14 settembre 2015

TRE IPOTESI PIù UNA

La via Caecilia passava per il Cicolano
 
 
 
Queste tre località archeologiche attengono al territorio di S. Elpidio  in quel del Cicolano, siti individuati, divulgati e fotografati da quel fenomeno di archeologo dilettante che è il sig. Bernardo RICCIARDI di Castagneta.

La foto di una sorta di edicola mi dice essere quella dell'intaglio nella roccia ove era la  epigrafe XXXII del LUGINI.

Scrive il Lugini nelle sue "Memorie", pag. 92 " IURIUS L. F " essere questa " incisa in una rupe detta Vena del Tesoro, che incontrasi tra Alzano e Colleviati, ma più prossima a quest' ultimo villaggio. Dinanzi a tale rupe come pure ai suoi lati, sono ben visibili le traccie di un'antica via rotabile, che si prolungano per qualche chilometro e che misurano una larghezza di  cinque metri circa. L'epigrafe è poco leggibile, perché è corrosa dal tempo e ricoperta di licheni."

Il Ricciardi mi aggiunge che in effetti adesso è pressoché scomparsa. Come ben poco resta di quell'importante rotabile romana. Manomessa e sommersa da lavori viari moderni nell'incuria totale delle autorità di settore. Si pensi che in un recente studio del Comune di Pescorocchiano di tutto si parla ma non certo di questo altro patrimonio dell'umanità negletto lassù tra sterpi rovi querce bacche frutti di  bosco  querce e pallacucche.
La foto che ci dice il Ricciardi essere proprio quella della lisa epigrafe del Lugini è di estremo interesse. Il Lugini vi collega una grande via consolare magari in lieve disaccordo col marchese Persichetti che vi voleva la via Cecilia. Trascriviamo da pag. 58 del testo luginiano: "verso la sua metà incontrasi una rupe, anch'essa traversata dalla via, per opera di scalpello, in cui trovasi incisa l'epigrafe XXXII. Da Alzano in poi la traccia della via, di cui parliamo, si riconfonde con quella indicata dal Persichetti" id est la via Caecilia.

Codesta rupe sarebbe quella della foto fornitaci dal Ricciardi.

La rivisitazione che ne fa la dottoressa Elvira Migliario in un interessante studio pubblicato dal Silvi nel n. 3 dei suoi quaderni (pag. 65) non conduce ad alcuna identificazione e resta in bilico tra Lugini e Persichetti. Abbiamo solo questa descrizione: "Valicato il Rio Torto dopo Santo Stefano, la strada si dirigeva a sud-ovest  verso sant'Elpidio e Torre di Taglio".






Di recente la E1 vuol dire la parola decisiva sulla conversione di questa vecchia via romana in un chilometrico percorso medioevale dai paesi nordici a capo Passero in Sicilia. Non ce ne siamo mai interessati e neppure intendiamo sospettando più aggiramenti escursionistici per lucrare provvidenze comunitarie che  serie ricerche archeologiche.

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