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sabato 17 ottobre 2015

Pensierini del sabato al meriggio

Un qualcuno, un rana gracidante del mio collabente borgo natio, aveva cercato di beccarmi come grafomane incoerente. Detta così l sperpera parole. a cosa fiscie con l'essere elegante. N0! sono uno che entra in sue aberrate classifiche di chi sperpera paroleDiscetta il desso: chi troppo scrive, incoerente appare. Insomma io per farla breve sarei un incoerente che scrive troppo- Domanda elemtare: che cultura ha codfesta rana gracidante per stabilire il grado della mia coerenza e soprattutto la dispersività delle mie sortirte più o meno caligrafiche(di cui non dubito anche per attestazioni della globalità mediatica). De minimis non curat praetoir.

Si tratta anche di questo: seccamente avevo detto che la gloriosa Via Fontis di Racalmuto si chiama come ora si chiama per la stizza tra due "frosci". Notori, scandalosi, perfidi. Noi vecchi sappiamo e ricordiamo.

Vengo accusato da una isterica stanziale di incultura, cattivo gusto, volgarità e soprattutto di dileggio verso i signori del terzo sesso.

E questo avviene nel blog di codesto DARIORACALMUTESE. Rispondo per le rime e in fondo con sarcasmo accenno al fatto che se considerato "omofobo" i parole o sono pietre o sono flatus vocis (come nel mio caso).

Il blogger incolto puerile ed insipiente entra in tilt e cassa tutto (ormai troppo tardi). Le offese nei miei riguardi di cui era responsabile, perseguibile persino ai sensi di legge penale, erano già state diffuse a mezzo stampa.

Una mia ironica rampogna ed ora il comico addebito nei miei confronti: non mi potevo permettere il termine "omofobo" nel suo blog.

Non racconto ciò per mio sollazzo (anche se la cosa mi diverte) ma perché sta scoppiando una maleducazione bloggistica da denunciare e reprimere.

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