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venerdì 25 dicembre 2015

Giovanni Pitruzzella il giurista salva-Boschi (Maria Elena la Ministra, ovviamente)

Giovanni Pitruzzella il giurista salva-Boschi (Maria Elena la Ministra, ovviamente)

dicembre 24
10:392015

di Salvatore Petrotto
Chi è il presidente dell’antitrust, l’avvocato palermitano, Giovanni Pitruzzella, che ha stabilito che la ministra Maria Elena Boschi non versa in nessun conflitto d’interessi? E’ un soggetto sotto inchiesta per un arbitrato sospetto che ha provocato un ‘buco’ da 25 milioni di Euro ai danni dell’università di Catania. E’ accusato di corruzione in atti giudiziari e quant’altro, per essersi accordato, in cambio di benefici personali, di abbonare un debito di 25 milioni di Euro, favorendo l’Università privata Kore di Enna e creando un danno ed un ‘buco’ di bilancio all’Università Statale di Catania, e quindi agli studenti che oggi patiscono una situazione economica disastrosa, con vistosi tagli dei servizi essenziali, quali mense ed alloggi per i pendolari.
E chi ha deciso che la ministra Boschi ed il Governo Renzi non versano in alcun conflitto d’interessi?
Quello stesso Giovanni Pitruzzella, presidente dell’Antitrust, che tra l’altro a breve sarà, con tutta probabilità,  processato per corruzione in atti giudiziari, a seguito della decisione del Gip Nunzio Sarpietro, che ha rigettato una richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura di Catania.
Chissà perché Pitruzzella se ne esce sul caso della ministra Boschi sostenendo che la stessa non versa in un grave conflitto d’interessi, relativamente al caso Banca Etruria, dove non solo il padre era vicepresidente, ma anche lei, il fratello ed i parenti tutti hanno beneficiato dei decreti del governo, espressamente emanati a favore della loro banca di famiglia! Ma mi facciano il piacere!
E poi, come la mettiamo col Procuratore della Repubblica di Arezzo che sta indagando sul caso Banca Etruria che è stato assunto dal governo Renzi-Boschi quale consulente al servizio del Dipartimento per gli affari giuridici di Palazzo Chigi?
Il procuratore della Repubblica di Arezzo, Roberto Rossi, colui il quale cioè sta cioè conducendo l’inchiesta sulla banca della famiglia del ministro, è stato reclutato dal governo di cui fa parte la Boschi ed è attualmente sotto procedimento disciplinare da parte del CSM, proprio per questo suo, diciamo così, doppio incarico di accusatore che viene beneficiato da parte dell’accusato, ossia il governo Renzi-Boschi!
Ed il presidente dell’Antitrust, Pitruzzella  sotto processo a Catania, per corruzione in atti giudiziari, anche per quest’altra scandalosa vicenda, sostiene che non c’è conflitto d’interessi da parte del ministro Boschi e del governo di cui fa parte?
Presidente dell’Antitrust, Giovanni Pitruzzella, ma mi faccia il piacere due volte!
Leggete adesso il servizio del giornale La Repubblica sullo scandaloso caso che riguarda più direttamente il presidente dell’Antitrust Pitruzzella che, forse anche lui, proprio per il caso Boschi, versa in un conflitto d’interessi pauroso (lo potete leggere qui).
Pitruzzella, sotto processo per dei gravissimi fatti di corruzione in atti giudiziari, per avere favorito un’università privata, a discapito dei poveri studenti dell’Univesrità Statale di Catania, deve decidere se la Boschi ed il Governo Renzi, versano in un conflitto d’interessi? E, badate bene, lo deve decidere assieme al Procuratore di Arezzo, che sta indagando sulla vicenda e che è assunto anche lui, sempre dal Governo della Boschi, come consulente del Governo Renzi-Boschi!
Caro presidente Pitruzzella, a questo punto ci dispiacerebbe apprendere, ad esempio, in un futuro assai prossimo, di una qualche incursione al Tribunale di Catania, sempre da parte del Governo nazionale, per tentare di ‘stoppare’ le iniziative giudiziarie che riguardano, stavolta, la sua persona, che so io, magari conferendo un qualche incarico ministeriale al magistrato od a chi per lui, a quel magistrato cioè che la sta mandando sotto processo per corruzione!
Più che un solo conflitto d’interesse, ci sembra di avere a che fare con un grande groviglio di conflitti di interessi, dove ci sono dentro tutti, dalla ministra Boschi al Presidente dell’Antitrust, Giovanni Pitruzzella, dal procuratore della Repubblica di Arezzo fino al Governo Renzi,  tutto quanto!
Così esordiva La Repubblica a proposito del grave caso giudiziario che riguarda l’attuale presidente dell’Antitrust Giovanni Pitruzzella,  il 28 novembre 2015:
“Corruzione in atti giudiziari è l’ipotesi di reato per la quale Pitruzzella, dal 2011 presidente dell’Antitrust, è iscritto nel registro degli indagati della Procura di Catania dopo che il presidente dell’ufficio gip Nunzio Sarpietro ha rigettato la richiesta di archiviazione con la quale il pm Valentina Grosso aveva chiuso l’indagine nata nel 2008 da un esposto anonimo che indicava i presunti retroscena del lodo arbitrale per risolvere il contenzioso tra l’Università Kore di Enna e l’Ateneo di Catania. Quest’ultimo, dopo aver fornito per sei anni personale e know how per l’attività didattica del quarto polo universitario siciliano, non aveva mai incassato il compenso stabilito. Nel 2008, a fronte di una cifra richiesta da parte dell’Università di Catania di 25 milioni di euro, il collegio arbitrale deliberò (a maggioranza) un risarcimento simbolico di 100.000 euro”.
“A votare a favore – prosegue l’articolo – furono Pitruzzella, arbitro scelto dalla Kore, e il presidente del collegio, l’allora avvocato dello Stato Giuseppe Di Gesu. Contro, naturalmente, votò il terzo arbitro scelto dall’Università di Catania, Giuseppe Barone. Qualche tempo dopo, alla Procura di Catania arrivò un esposto anonimo nel quale si segnalava che, praticamente in coincidenza con l’avvio del lodo, la Kore di Enna aveva dato alla figlia di Di Gesu, appena laureata e senza alcun titolo accademico, un importante incarico come docente di tre materie importanti, diritto internazionale, diritto pubblico e diritto privato. Le indagini, delegate alla Digos della questura di Catania, accertarono che la figlia del presidente del collegio arbitrale era una docente della Kore ma per più di sei anni il fascicolo (contro ignoti e con l’ipotesi di reato di abuso d’ufficio) rimase a languire. Fino ad alcuni mesi fa, quando la Procura presenta una richiesta di archiviazione per prescrizione. Richiesta respinta dal presidente dei gip Sarpietro che rimanda le carte in Procura con l’indicazione di procedere non per abuso d’ufficio ma per corruzione in atti giudiziari nei confronti di quattro persone: Di Gesu, Pitruzzella, l’allora presidente del Consorzio ennese universitario Giuseppe Petralia e Carlo Comandè, il legale che nel lodo arbitrale rappresentava la Kore ma che, nella sua qualità di avvocato dello studio legale Pitruzzella, aveva un rapporto particolarmente stretto con uno degli arbitri. Insomma, l’ipotesi dell’accusa è che in cambio di una decisione totalmente favorevole alla Kore, il presidente del collegio abbia ottenuto l’assunzione della figlia votando in sintonia con Pitruzzella a favore della tesi sostenuta dal legale che faceva parte dello studio dell’arbitro nominato dalla Kore”.

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