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mercoledì 20 gennaio 2016

IL CASO MESSANA - Etica e potere.

Bando alle ciarle. La storia  si fa riscoprendo fatti veri  e non rimartellando calunniosi giudizi di valore.

Basta sfogliare gli archivi avalutativamente, senza pregiudizi, senza tesi preconcette sia pure a fine di impellente lotta politica.

Come per il diritto: da mihi factum, tibi dabo …. iudicium historicum

Ergo:

Ettore Messana a 31 anni da semplice vice commissario di Mussomeli nessuna strage di stato compi nell'Ottobre del 1919 a Riesi, ove ferveva il caos postbellico del Combattivismo e dei Reduci; l'occupazione delle terre incolte un pretesto per sediziosi alla Angeletti che neppure siciliano era o per le frenesie del ribelle Ambrosini di Favara.

Un tenente dell'esercito di Acquaviva ucciso in disparte con un colpo di pistola alla gola: esecuzione agghiacciante ancora rimasta oscura ed impunita.

Una relazione del prefetto di Caltanissetta del successivo dicembre è consultabile all'Archivio Centrale di Stato di Roma.
L'abbiamo reperita, la signora Giovanna Messana, diretta nipote del 'questore' Messana, ed io, appena abbiamo iniziato anni fa le ricerche sul suo grande NONNO: ETTORE MESSANA.
Messana vi appare incontaminato.
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Fare di ETTORE MESSANA un criminale di guerra per la vicenda della risibile provincia di Lubiana è atto infame che parte da Li Causi e trova enfasi in una sedicente giornalista triestina e purtroppo interessata eco nel compianto Casarrubea.

Estraneo alle ignominie di Li Causi, storici paludati palermitani e l’avventuriera giornalista ebbero a dar peso alle fandonie titine del 1946 che volevano incriminare il Messana in forza di loro leggi penali postume del 1946, quando Ettore Messana era stato allontanato nel maggio del 1942 da Lubiana per caparbio rispetto delle civili leggi italiane tradizionali, disattendendo normativa fascista di guerra che non condivideva. Trattasi di scelus giornalistico cui ancora si tenta di  correre dietro. Il SIM di Roma ne aveva fatta inconfutabile archiviazione nel 1945.   

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Dire con il gusto della retorica reboante di Li Causi che Ettore Messana fu il "capo del banditismo politico siciliano" all'epoca del bandito Giuliano è oltraggio alla storia. Gli archivi americani NARA messi in luce da Tranfaglia portano altrove e seppelliscono questo tentativo elettorale comunista di criminalizzare ligi servitori del neo Stato Repubblicano. 

Portella della Ginestra fu esecrando crimine delle OSS americane e della X-MAS del fascistissimo Valerio Borghese Junio, quello del colpo di Stato fallito ai tempi di Segni e della fallita banchetta di via Veneto, salvata da Sindona per ordine di Carli. 


Calogero Taverna






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