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martedì 19 gennaio 2016

Verdiani finisce suicida. Suicida davvero o "suicidato" l'eterno suicidio di Stato. Una figura che andrebbe rivisitata anche per rispetto alla verità storica.

Giungiamo e leggiamo lo squarcio di pag. 71 del Casarrubea. "Non è superfluo notare che Verdiani e Messana si erano conosciuti a Zagabria durante l'occupazione della Slonenia e della Croazia (1941-43). Non è un caso che Messana, come meglio vedremo. sara il referente di Fra' Diavolo, membro autorevole della Banda Giuliano e primo confidente dell'ispettore certamente già dal 1945. Verdiani, dal canto suo, fino al 1950, sarà l'anima oscura di Giuliano."
Ma siamo fuori dalla storia.
Siamo al romanzo, al sospetto, al dispetto ma siamo fuori dalla storia. Avremo modo di precisare. Qui mi pare doveroso contestare  questo accostamento di Messana con Verdiani:  è pretestuoso, malevolo, infondato ed antistorico. 

Verdiani finisce suicida. Suicida davvero o "suicidato" l'eterno suicidio di Stato. Una figura che andrebbe rivisitata anche per rispetto alla verità storica. 

Mi limito per il momento a trascrive uno stralcio di una mia polemica con la Cernigoi. 


"Lasciamo alla Cernigoi l'onere di provare le sue calunniose accuse credo in sede giudiziaria, dato che la signora Giovanna Messana, proprio stasera me ne accennava. Volere creare complementarità tra il Messana e il Verdiani per faccende dell'OVRA è molto pretestuoso. Tra i due grandi questori credo che vi erano differenze di età, grado e incombenze. Svolgerò meglio questo aspetto se occorrerà. Il Messana lascia la Sicilia nel maggio o giugno del 1947, quando stava addirittura mettendo le mai su Giuliano. I suoi successori, ben tre, non brillarono, almeno sino al 1950. Dopo il 1947 il Messana al Viminale è autorità apicale. Mi si parla di uno scontro  con Togliatti circa armi americane sbarcate a Napoli del tutto legalmente e per accordi internazionali, cui intendeva opporsi il nostro MIGLIORE. Io non sono né storico né giornalista né letterato: ma i miei 50 annoi di attività ispettiva presso la Vigilanza sulle Aziende di Credito della Banca d'Italia e come superispettore di Reviglio molto mi sono serviti per non fidarmi mai dei sentito dire: occorree sempre rinvenire la verità (o briciole di verità) nell'obbiettivo esame di incontaminati documenti, carte di archivio, registri e registrazioni. "

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