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giovedì 28 gennaio 2016

I fatti del 1862

 

 

A meno di due anni dalla sbarco di Marsala, scoppia in Racalmuto un’esplosione di rabbia popolare - forse sobillata da taluni ceppi borghesi - segno di malessere diffuso, motivo di rimpianto per un passato (borbonico) migliore di un messianico presente quanto mai duro, repressivo, intollerabile. I Savoia erano venuti in Sicilia come conquistatori, come negrieri per sfruttare una colonia quasi africana. La rivolta pare sia stata ispirata dalla potente famiglia dei Farrauto. La famiglia Farrauto si era di molto arricchita nel Settecento. I suoi preti erano riusciti a locupletare più di quelli dei Tulumello o dei Savatteri.


Si guardi questa interessante tabella del 1760:

       ARCHIVIO STATO DI PALERMO - SARGENZIA A. 1760 =                                                                                                                                             

ECCLESIASTICI
MASCHI 18/50 ANNI
MASCHI ALTRE ETA'
FEMMINE
SOMMA ANIME
CAVALLI
JUMENTI
BOVI VECCHI D'ARATRO
VALORI BENI ALLODIALI
BENI MOBILI
SOMMA TUTTE FACOLTA'
GRAVEZZE STABILI
SOMME
RESTO LIQUIDO
AGRO' (D') SAC. GIUSEPPE
1
 
1
 
 
 
275,11
 
275,11
260,00
260,00
15,11
ALFANO CL. FILIPPO
1
2
 
3
 
 
 
281,04
 
281,04
111,20
111,20
169,14
ALFANO CL. VINCENZO
1
 
3
4
 
 
 
140,21
 -
140,21
100,28
 
39,23
AMELLA DIAC. NICOLO'
1
 
 
1
 
 
 
 -
 -
0,00
 
 
0,00
AVARELLO SAC. ALBERTO
1
1
3
5
 
 
 
421,19
 
421,19
340,20
340,20
80,29
AVARELLO SAC. VINCENZO
5
1
6
 
 
 
1185,07
 -
1185,07
420,05
 
765,02
BAERI DIAC. IGNAZIO
 
1
 
1
 
 
 
963,24
12,15
976,09
294,08
294,08
682,01
BAERI SAC. CASIMIRO
 
1
 
1
 
 
 
778,27
11,00
789,27
365,24
365,24
424,03
BARTOLOTTA SAC. ORAZIO
1
 
1
 
 
 
 -
 
0,00
 
 
0,00
BIONDI SAC. BALDASSARE
3
6
9
 
 
 
616,12
112,00
728,12
444,15
444,15
283,27
BRUCCULERI SAC. STEFANO
1
 
1
 
1
 
318,00
32,00
350,00
265,25
 
84,05
BUSUITO SAC. ANTONIO
 
1
 
1
 
 
 
387,12
 
387,12
302,18
302,18
84,24
BUSUITO SAC. FRANCESCO
1
 
1
 
 
 
392,28
 
392,28
304,00
 
88,28
CASTROGIOVANNI CL. LEONARDO
2
2
4
1
 
 
282,11
12,00
294,11
105,04
 
189,07
CASUCCI SAC. VINCENZO
1
2
3
 
 
 
 -
 
0,00
 
 
0,00
CASUCCIO SAC. GASPARE
1
 
1
 
 
 
571,08
 
571,08
414,20
414,20
156,18
CONTI SAC. GIROLAMO
 
1
2
3
 
 
 
358,14
16,24
375,08
279,07
279,07
96,01
CONVENTO AGOSTINIANO
12
 
12
 
 
 
 
 
 
 
 
 
CONVENTO CARMINE
 
9
 
9
 
 
 
 
 
 
 
 
 
CONVENTO S. FRANCESCO
7
 
7
 
 
 
 
 
 
 
 
 
CONVENTO S. GIOVANNI DI DIO
2
 
2
 
 
 
 
 
 
 
 
 
FARRAUTO CL. FRANCESCO
1
3
4
8
 
 
 
111,20
 
111,20
95,05
95,05
16,15
FARRAUTO SAC. LORENZO
1
1
2
1
 
 
506,20
30,03
536,23
373,00
373,00
163,23
FARRAUTO SAC. SANTO
 
1
 
1
 
2
 
597,14
64,13
661,27
398,00
 
263,27
FERRERA SAC. GIUSEPPE
1
 
1
 
 
 
337,06
4,00
341,06
260,24
260,24
80,12
FUCA' SAC. PASQUALE
 
1
 
1
 
 
 
364,08
2,00
366,08
301,25
 
64,13
GRILLO CL. D. ANTONINO
1
 
 
1
 
1
 
386,11
14,00
400,11
97,90
97,90
303,02
GRILLO CL. SALVATORE
 
1
 
1
 
1
 
453,04
14,00
467,04
49,00
 
418,04
GRILLO SAC. FRANCESCO
1
 
1
 
 
 
497,11
 
497,11
401,24
401,24
95,17
GRILLO SAC. GIUSEPPE
 
1
 
1
 
 
 
1509,19
 
1509,19
1169,09
1169,09
340,10
GRILLO SAC. MELCHIORE
7
3
10
 
 
 
598,21
 
598,21
427,00
427,00
171,21
LA LOMIA SAC. ANTONINO
1
1
2
 
 
 
460,10
 
460,10
331,00
331,00
129,10
LO BRUTTO SAC. FABRIZIO
3
1
4
1
 
 
680,15
14,00
694,15
551,10
 
143,05
LUDOVICO SAC. ANTONINO
1
2
1
4
 
 
 
872,21
 
872,21
575,27
575,27
296,24
MANGIONE SAC. ANTONINO
1
 
1
 
 
 
534,16
 
534,16
399,22
399,22
134,20
MATINA SUD. PIETRO
 
1
 
1
 
 
 
318,03
 -
318,03
265,10
 
52,93
MONASTERO
 
 
27
27
 
 
 
 
 
 
 
 
 
NALBONE SAC. BENEDETTO
1
 
1
 
 
 
274,13
 
274,13
266,20
266,20
7,23
PETRUZZEZZA CL. BALDASSARE
1
 
1
 
 
 
220,15
 
220,15
20,00
20,00
200,15
PICONE CL. IGNAZIO
 
1
3
4
 
 
 
149,27
 -
149,27
54,00
 
95,27
PUMO SAC. G. BATTA
 
1
1
2
 
 
 
421,28
 
421,28
339,04
339,04
82,24
PUMO SAC. IGNAZIO
 
1
1
2
 
1
4
 -
23,00
23,00
 -
 -
23,00
RIZZO SAC. ANTONINO
 
1
 
1
 
 
 
427,00
 
427,00
293,10
293,10
133,20
RIZZO SAC. VINCENZO
 
1
 
1
 
 
 
205,08
20,00
225,08
143,20
 
141,18
SAVATTERI CL. FRANCESCO
5
4
9
 
 
 
212,03
 
212,03
19,20
19,20
192,13
SAVATTERI SAC. GIOVANNI
1
 
1
 
 
 
 -
 
 -
 -
 -
 -
SAVATTERI SAC. MICHELANGELO
1
2
3
 
 
 
431,24
7,00
438,24
291,26
291,26
146,98
SCIBETTA DIAC. GIOVANNI
1
 
1
 
 
 
359,02
8,00
367,02
272,05
272,05
94,27
SCIBETTA DIAC. GIUSEPPE
1
 
1
 
 
 
347,14
 
347,14
262,10
262,10
85,04
SCIBETTA SAC. GIUSEPPE
1
 
1
 
 
 
368,06
9,15
377,21
269,20
269,20
108,01
SCIBETTA SAC. GIUSEPPE
1
 
1
 
 
 
291,11
 
291,11
253,13
253,13
37,28
SFERRAZZA SAC. GIROLAMO
1
 
1
 
 
 
449,15
 
449,15
277,00
277,00
172,15
SFERRAZZA SUD. FILIPPO
1
 
1
 
 
 
354,28
12,15
367,13
282,12
282,12
85,01
SPINOLA SAC. GIROLAMO
1
 
1
 
 
 
357,07
 
357,07
318,00
318,00
39,07
TULUMELLO SAC. MICHELANGELO
1
 
1
 
 
 
 -
 
0,00
 
 
0,00
VINCI DIAC. MARIO
 
1
 
1
 
 
 
335,00
2,00
337,00
267,18
267,18
69,82


I Farrauto detengono dunque, complessivamente, 1.214, 54 once di beni allodiali, 94,16 di beni mobili per un totale di 1.308,79, su cui gravavano pesi per 866,05 once; disponevano di un saldo liquido di 442,65 once, come da seguente prospetto:

 
VALORI BENI ALLODIALI
BENI MOBILI
SOMMA TUTTE FACOLTA'
GRAVEZZE STABILI
SOMME
RESTO LIQUIDO
FARRAUTO CL. FRANCESCO
111,20
 
111,20
95,05
95,05
16,15
FARRAUTO SAC. LORENZO
506,20
30,03
536,23
373,00
373,00
163,23
FARRAUTO SAC. SANTO
597,14
64,13
661,27
398,00
 
263,27
Totale
1214,54
94,16
1308,70
866,05
468,05
442,65

 


In ricchezza venivano superati solo dai patrimoni ecclesiastici dei Grillo (once 3.239,53 tra beni allodiali e beni mobili) e da quelli dei preti di casa Scibetta ( 1.529,61 once).

Alla fine del Settecento don Calogero Farrauto era un’importante autorità comunale: regio proconservatore. Ma la famiglia era di recente affermazione sociale: ancora nei primi del Settecento i suoi membri più cospicui  apparivano come immigrati dediti alla pastorizia. Ecco un atto rivelatore del 23 aprile 1702:

A 23 Aprilis x^ Ind. 1702

Emancipattione fatta con donatione ad titulum patrimonij da Santo Farrauto al clerico Laurenzo farrauto  figlio di 200 pecori nec non due giumenti di diversi pili, come pure due case terrane e solerate pose nel quartero di S: Margaritella confinante con Stefano d'Asaro e altri confini, come pure un loco con suoi case consistente di cinque corpi e con il suo baglio  consistente in salme 1. di terra con suoi arbori posto nel phego delli Gibbillini contrata della Mandra del Piano confinanti con la chiusa di m.° Petro Alcello e altri confini, soggetti in tt. 36 annui al Barone di detto phego. La posessione ci la diede la medesima giornata , quale fatta ad effetto d'ascendere l'ordine sacri e come meglio per detta mancipatione il di di sopra.

A 2 Augusto X^ Ind. 1702

Venditione fatta da  m.° Giuseppe Greco al clerico Laurenzo Farrauto di Santo d'una vignia consistente in due migliara con suoi arbori e palmento posta nel phego di questa contrata di Casalivecchio confinante con la chiusa del herede del quondam Gaspare Zaffuto soggetta in tt. 19.17.3 annuali per ragione di proprietà all'Ill.e Conte di questa; di più sogetta in tt. due e grana dieci annuali per ragione di suggiugatione al Venerabile Convento di S. Maria del Monte Carmelo. La posessione la diede la medesima giornata per il prezzo secondo sarà la stima e come meglio per detta venditione il di di sopra.

 

I preti Farrauto - ricchi quanto si voglia - non ebbero però gran peso in seno al clero locale (almeno sino mons. Salvatore Farrauto della prima metà di questo secolo) e appaiono più svagati clerici alle prese colle loro ‘riconte’ che non uomini di fede o ministri del Signore. 


Ecco, per l’eventuale curioso, la nomenclatura dei religiosi di casa Farrauto:

ANNO
NOME
COGNOME
TITOLO
1731
SANTO
FARRAUTO
MANSIONARIO
1731
FRANCESCO
FARRAUTO
CHIERICO CONIUGATO
1736
SANTO
FARRAUTO
ANNI 31 CAPPEL,S.ROSALIA
1736
SANTO
FARRAUTO
ANNI 21 CHIERICO  LICENZIATO
1748
SANTO
FARRAUTO
 
1758
SANTO
FARRAUTO
 
1758
LORENZO
FARRAUTO
 
1758
SAVERIO
FARRAUTO
 
1782
SAVERIO
FARRAUTO
 
1797
SAVERIO
FARRAUTO
A.62
1801
SAVERIO
FARRAUTO
 
1807
SAVERIO
FARRAUTO
A.79
1807
MARIA AGNESE
FARRAUTO
SUORA MONASTERO S. CHIARA
1807
MARIA CROCIFISSA
FARRAUTO
SUORA MONASTERO S. CHIARA
1924
SALVATORE
FARRAUTO
PARROCO
1934
SALVATORE
FARRAUTO
PARROCO  CHIESA MADONNA DELLA
1946
SALVATORE
FARRAUTO
 
1968
SALVATORE
FARRAUTO
PARRROCO CHIESA DEL CARMELO

 


Eugenio Napoleone Messana ci informa nelle sue Appendici XXIX  e XXX dei seguenti membri della schiatta Farrauto aasurti a ruoli egemoni nella gestione del Comune o in cariche provinciali:

             Giuseppe Farrauto sindaco dal 1841 al 1845;

             Alfonso Farrauto sindaco dal 1888 al 1889;

             Giuseppe Farrauto consigliere provinciale dal 1865 al 1866.

Si è visto don Giuseppe Farrauto affiancare nel 1848 i Messana nei fomiti antiborbonici; e dire che dopo i suoi eredi passeranno come borbonici per eccellenza. Ma era avvenuto un incidente gravissimo con tanto di ignomia per una infamante carcerazione. “Signori Farrauto, - apostroferà l’impudente barone Luigi Tulumello nella campagna elettorale del 1873 - che diremo di voi? La storia è a tutti palese, sembra da voi soli non rammentata!!!..”: un parlare per “ ’nnimmi ”; un bell’esempio di “jttari ‘nnimmi”, come direbbe Sciascia, « ... un parlare minaccioso - cioè - e ricattatorio che, ad eccezione della persona cui è diretto, può sembrare strano, strambo.» [4] Crediamo che il salace barone Tulumello si riferisse alle scudisciate che le famiglie Farrauto e Matrona - ora alleate - si erano inferte nel 1862, al tempo dei fatti del 6 settembre 1862.

Leonardo Sciascia quei fatti li dà in flash in Occhio di Capra (pag. 17) sintetizzando e rivisitando un capitolo di storia paesana che si trova in un’opera di un prefetto dell’epoca; Enrico Falconcini. «Da un prefetto ingiustamente “dispensato” - chiosa il grande scrittore racalmutese - (non destituito, tenne a precisare il ministro) sappiamo come è che anche a Racalmuto si tentò di non cambiare nulla nonostante il tutto che era cambiato (vedi Giuseppe Tomasi, principe di lampedusa e duca di Palma). Il prefetto si chiamava Enrico Falconcini, e della sua amara esperienza, sull’ingiustizia che lo aveva colpito, fece un libro che pubblicò in Firenze nel 1863. Un capitolo è dedicato ai fatti del 6 settembre 1862 a Racalmuto. Racconta che nel paese c’erano due partiti: quello dei Farrauto, che vestiva “in calzon corto ed in coda”, e quello dei Matrona, che “amava indossare la camicia rossa”. Quel giorno, il partito dei Farrauto pensò di “profittare dell’abbattimento che dal fatto di Aspromonte eniva alla parte sua rivale, per correre alle case dei Matrona ed appiccare con questi una volta di più accanita zuffa”. Si fanno rientrare in paese i renitenti alla leva, si bruciano gli archivi, si devasta la caserma dei carabinieri, si devasta il casino di conversazione, si svaligia il corriere postale e si dà fuoco alla corrispondenza; e si pone assedio alle case dei Matrona, che però validamente si difendono. Due giorni dopo arrivano a Racalmuto truppa, procuratore del re e giudice istruttore: e si arrestano i Matrona. Il prefetto Falconcini interviene energicamente a farli scarcerare: ed è molto probabile che anche questo intervento gli sia stato messo in conto nel provvedimento che lo dispensava dal servizio.»

 

*   *   *



[1]) Secondo l’elenco della Matrice sarebbe invero deceduto il 7 aprile 1650 a 52 anni (cfr. col. 3 n.° 62).
[2] ) E.N. Messana Racalmuto .. op. cit. p. 220 e segg.; p. 222 e per Calogero Savatteri p. 224 e segg.. Inoltre p. 242; p. 245; p. 264; p. 266; p. 271; p. 273; p. 280 e segg. per la sindacatura di Gioacchino Savatteri; p. 316.
[3] ) Archivio di Stato di Agrigento - Inventario n. 18 - fasc. 23 (1869-70)
[4] ) Leonardo Sciascia, Occhio di Capra, Milano 1990, pag. 77

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