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mercoledì 23 marzo 2016


Mia dilettissima Maria S. sai come sono ben versato nei tuoi confronti e vorrei solo cantarti le serenate d'amore della nostra Racalmuto, quelle che un tempo Lillo Messina e Luigi Infantino  inviavano romanticamente sotto le finestre delle belle altrui.

Ma stavolta debbo redarguirti: non mi va quando 'scatasci' in infamie razziste e mendaci.

 

Tu ami dire che nelle lande dei rudi e beceri meneghini dei Salvini e dei successori dello "sconcio” (ce l'aveva duro) Bossi hai una casa "tua" un cielo "tuo", aria sia pur greve e nebbiosa "tua”: Tu immigrata da uno spazio vitale che porta un nome decisamente arabo ed infedele (anche se non significa paese dei morti) e vanti un cognome, come quello di mia madre, che per parte paterna ti immerge in Naro, un paese dell’Edrisi arabo sino al midollo con notori Gaiti. padrini e domini.

Certo non posso dire arabo il tuo cognome, ma guarda caso richiamo lanzichenecchi e barbari conquistatori del Cinquecento.

Lasciamo perdere le appropriazioni indebite di cielo e terra. Sei immigrata in terra ove non più tardi di trent'anni fa sui cartelli stava scritto: si affitta ma non a persone con cani e a MERIDIONALI.

 

Là ha vinto poi la cultura della accoglienza. Ed ora puoi vantarti di avere una casa "tua" aria "tua" e cielo nebbioso "tuo".

Se questo vale per te, perché non dovrebbe essere consentito ai tuoi fratelli arabi discendenti come te dal gaito Hammud?

Perché tu ora da marrana credi in Dio e loro in Allah? perché tu come me si abbuffi di carne di porco e loro no? Perché tu preghi quando e se ne hai voglia e loro stendono ovunque si trovino il loro tappetino a punto e croce e diretto alla Mecca pregano sette volte al gorno? E se la fede è un dono di Dio  hanno più “grazia" loro che noi!

 

Rubano il pane ai nostri bambini? O ci danno il pane per i nostri bambini?

Mukul è musulmano. Io tuo padre i tuoi fratelli oh! come lo sfruttiamo! E magari schifiltosi come siamo lo costringiamo a mangiare l'eterno  piatto di spaghetti all’eterno tonno in scatola lontano, perché il nostro olfatto non tollera il loro acre odore!

Ti prego, ti supplico, non fare il megafono di questi sconci imbonitori incolti sadici ladroni evasori bancarottieri  con palazzi fatiscenti che lasciano cadenti senza curarsi dell’imminente pericolo di stragi di uomini e cose del loro vicinato.

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