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mercoledì 16 marzo 2016


Tempo fa proponemmo di edificare sotto la Barona un micropaese che rievocasse l'ex voto del Monte. Vi si doveva aggiungere un anfiteatro che ora mi si dice progettato entro il poco verde di via Fra Diego La Matina (se non erro, vicino la Fondazione insomma) e giù nello sprofondo un parco floreale ed erbaceo (ne fornivo persino la nomenclatura linnea), anche a risanamento dei fetori delle acque reflue all'aperto.

Apriti cielo! Fui dannato da redenti ex pastori foraggiati dall'AIMA. Dopo se il silenzio si addice ad Elettra, figuriamoci alle mie proposte. Il silenzio fu d'oro anche per Regalpetra Libera che manco mi pubblicò per la speciosa motivazione (scrittami in privato) della lungaggine delle mie cose. Se ora ci si lamenta della mancanza di lavoro, un po' di colpa non ce l'ha chi mi ha boicottato? Non ci guadagnavo nulla io. Potevo però agevolare richieste serie di fondi europei. E non è detto che non si possa fare ora. Un progetto? Lo si può redigere GRATIS in quattro e quattro otto. Pensate che lo schizzo è dovuto ai pennarelli del pittore-preside prof. AGATO BRUNO. Tutte le favole della dittatura (inesistente) di Sciascia ha riesumato, dipinto, cromatizzato, poeticamente e pittoricamente rievocate. Gli si concederà di esporre quelle sue tavole nei luoghi deputati (e finanziati) alle cose d'arte dal COMUNE o il volpino ufficio sarà ancora drasticamente ostativo?

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