Contra Omnia Racalmuto
...per mestiere spiego bene agli altri quello che per me non comprendo.
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lunedì 2 maggio 2016
Lillo Taverna
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30 aprile alle ore 10:55
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Lillo Taverna
30 aprile alle ore 1:09
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Il neo dottore in filosofia Alfredo Sole di Racalmuto
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Santina Merulla, Gaspare Agnello e altri 3
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Gaspare Agnello
L ergastolo è peggiore della pena di morte ma l uomo da risorge e l Italia cattolica non concedere la resurrezione. Lottiamo per abolire l ergastolo
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Lillo Taverna
ma mi accontenterei che dopo il 41 bis, l'ostatività non dovrebbe durare più di un triennio. Non sono problemi sofisticati, solo inciviltà nascoste. Ma c'è chi scrive libri disinformati e cloroformizzanti pur di far quattrini.
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14 h
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Lillo Sferrazza Papa
Lillo : ma l"ostatvità degli orfani divrnuti tale per colpa del sig. Sole,quanto dovrebbe durare?
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Gaspare Agnello
Allora uccidiamo Alfredo sole e tutti saranno vendicarsi. Come si fa a non capire che quel sole è tramontato?
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Lillo Taverna
Caro Lillo Sferrazza, scusami ma scrivi banalità. Non conosci la storia di Alfredo Sole. Io poi non dico che non debba espiare ma questa venticinquennale ostatività per quello che signoifica è una criminale crudeltà di Stato.
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Lillo Taverna
Gent.mo signor Direttore del carcere di massima sicurezza di Opera(via Compargnago 40 - 2O090 OPERA)
e p. c. al novello dottore in filosofia greccea Alfredo Sole.
Il carcere di massima sicurezza di Opera è adesso retto da un direttore che il supecritico Alfredo Sole definisce di acuto intelletto, abile, accorto, saggio e lungimirante, intriso di vera costituzionalità. Eppure a distanza di tre giorni non riesco a sapere come è andata al mio figliolo selettivo Alfredo Sole con la sua laurea carceraria nel cimento accademico sul Sophistès di Platone.
Alla vedova di un duro CTU della Boccassini una donnicciola bardatasi di autorevolezza ha negato di far recapitare un mazzo di fiori al laureando in filosofia dottore Alfredo Sole, ostativo da 25 anni per l'infame libro di Tano Savatteri ora ripubblicato dal racalmutese Garlisi di Melampo con avallo del cattedratico del nulla Lupo.
E' civiltà mai codesta egregio signor Direttore di Opera che peraltro va osannato perché solo sotto la sua abile direzione Alfredo Sole il cinquantenne racalmutese è riuscito a laurearsi in filosofia?
Per Lupo, Garlirsi e Savatteri resta il criminal ragazzo di Regalpetra di 25 anni fa, testimonianza così autorevole da permettere allo sbadato giudice dell'antimafia di Palermo Romagnoli (o come diavolo si chiama) di ribadire condanne e gudizi antichi di un quarto di secolo. E poi dicono che non 'è giustizia a questo mondo.
Chi son io per parlar così? Cascini mi sbeffeggerebbero a Roma. E in un certo qual senso concordo. Ma mi chiamo Calogero Taverna; ho fatto l'ispettore capo missione nella sconvolgente ispezione della Banca d'Italia contro il siciliano Sindona cui la vox populi (ma errata) attribuiva la proprietà della Banca Privata Finanziaria, banca
invero democristianissima, nelle fauci dell'IOR MARCINKUS FINANZA AMBROSIANA etc.
Posso essere colluso con la mafia? Non lo escluderei visto che son compaesano di Joe Macaluso e in definitiva di Sindona (anche se lui era di San Piero Patti).
Figuro tra i testi del tribunale di Milano. Signor Direttore le risulta che sono davvero colluso con la mafia? (Imposimato infrangendo norme e leggi costituzionali mi convocava distruggendomi la carriera in Banca d'Italia per dirmi che che COSA NOSTRA - quella amercana - aveva deciso di giustiziarmi).
Signor Direttore le confido che nell'ultimo trimestre del 1979 LOTTA CONTINUA passata da Sofri a Deaglio e quindi Boato ebbe a pubblicare miei segreti fissati bollati che misero nei guai persino l'Edera del figlio di La Malfa e per giunta il libro SOLDI TRUCCATI uscito il primo gennaio successivo è scritto e disvelato per tre quarti dal sottoscritto.
La signorina che ha mal risposto alla signora Maria Callea non poteva sapere. Ma neppure lei sapeva? Il piantone che alle ore 17,50 di venerdì 29 aprile ha risposto alla medesima signora che il carcere di Opera era stato disertato da ogni e qualsiasi dirigente certo che non poteva sapere. Ma le stupide risposte che il piantone del giorno dopo ebbe a dare alla medesima gentile signora, da tutti voi imbeccate,. hanno senso? Mi vorrà dare una qualche giustificazione oppure dovrò cercare tramite interrogazioni parlamentari di avere soddisfazione?
Che io sia un tipo non raccomandabile è poco ma è sicuro! Debbo provarlo anche a voi? Il Garlisi di Melampo che pur a Roma al Fungo mi ha scroccato un costoso pranzo mi giudica men che voi. Per lui non son degno neppure di venire contattato per vedere se qualche mio libro possa essere edito da questi editori alla Melampo che cercano di far soldi con le disgrazie del mio figliolo selettivo Alfredo Sole.
Con osservanza.
Calogero Taverna
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Lillo Taverna
Gent.mo signor Direttore del carcere di massima sicurezza di Opera(via Compargnago 40 - 2O090 OPERA)
e p. c. al novello dottore in filosofia greccea Alfredo Sole.
Il carcere di massima sicurezza di Opera è adesso retto da un direttore che il supecritico Alfredo Sole definisce di acuto intelletto, abile, accorto, saggio e lungimirante, intriso di vera costituzionalità. Eppure a distanza di tre giorni non riesco a sapere come è andata al mio figliolo selettivo Alfredo Sole con la sua laurea carceraria nel cimento accademico sul Sophistès di Platone.
Alla vedova di un duro CTU della Boccassini una donnicciola bardatasi di autorevolezza ha negato di far recapitare un mazzo di fiori al laureando in filosofia dottore Alfredo Sole, ostativo da 25 anni per l'infame libro di Tano Savatteri ora ripubblicato dal racalmutese Garlisi di Melampo con avallo del cattedratico del nulla Lupo.
E' civiltà mai codesta egregio signor Direttore di Opera che peraltro va osannato perché solo sotto la sua abile direzione Alfredo Sole il cinquantenne racalmutese è riuscito a laurearsi in filosofia?
Per Lupo, Garlirsi e Savatteri resta il criminal ragazzo di Regalpetra di 25 anni fa, testimonianza così autorevole da permettere allo sbadato giudice dell'antimafia di Palermo Romagnoli (o come diavolo si chiama) di ribadire condanne e gudizi antichi di un quarto di secolo. E poi dicono che non 'è giustizia a questo mondo.
Chi son io per parlar così? Cascini mi sbeffeggerebbero a Roma. E in un certo qual senso concordo. Ma mi chiamo Calogero Taverna; ho fatto l'ispettore capo missione nella sconvolgente ispezione della Banca d'Italia contro il siciliano Sindona cui la vox populi (ma errata) attribuiva la proprietà della Banca Privata Finanziaria, banca
invero democristianissima, nelle fauci dell'IOR MARCINKUS FINANZA AMBROSIANA etc.
Posso essere colluso con la mafia? Non lo escluderei visto che son compaesano di Joe Macaluso e in definitiva di Sindona (anche se lui era di San Piero Patti).
Figuro tra i testi del tribunale di Milano. Signor Direttore le risulta che sono davvero colluso con la mafia? (Imposimato infrangendo norme e leggi costituzionali mi convocava distruggendomi la carriera in Banca d'Italia per dirmi che che COSA NOSTRA - quella amercana - aveva deciso di giustiziarmi).
Signor Direttore le confido che nell'ultimo trimestre del 1979 LOTTA CONTINUA passata da Sofri a Deaglio e quindi Boato ebbe a pubblicare miei segreti fissati bollati che misero nei guai persino l'Edera del figlio di La Malfa e per giunta il libro SOLDI TRUCCATI uscito il primo gennaio successivo è scritto e disvelato per tre quarti dal sottoscritto.
La signorina che ha mal risposto alla signora Maria Callea non poteva sapere. Ma neppure lei sapeva? Il piantone che alle ore 17,50 di venerdì 29 aprile ha risposto alla medesima signora che il carcere di Opera era stato disertato da ogni e qualsiasi dirigente certo che non poteva sapere. Ma le stupide risposte che il piantone del giorno dopo ebbe a dare alla medesima gentile signora, da tutti voi imbeccate,. hanno senso? Mi vorrà dare una qualche giustificazione oppure dovrò cercare tramite interrogazioni parlamentari di avere soddisfazione?
Che io sia un tipo non raccomandabile è poco ma è sicuro! Debbo provarlo anche a voi? Il Garlisi di Melampo che pur a Roma al Fungo mi ha scroccato un costoso pranzo mi giudica men che voi. Per lui non son degno neppure di venire contattato per vedere se qualche mio libro possa essere edito da questi editori alla Melampo che cercano di far soldi con le disgrazie del mio figliolo selettivo Alfredo Sole.
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Calogero Taverna
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