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lunedì 11 luglio 2016

Mentre considero la violenza sessuale sulle donne un imbestialimento imperdonabile  mi paiono nobili queste parole di un prete. E se non sempre penso che l'educazione possa essere salvifica è certo che la diseducazione è deleteria. Che la moderna tecnologia informatica stia depravando giovani e meno giovani, dissolvendo le famiglia, slabbrando l'intimo colloquio penso non si possa negare. Occorrono dunque discipline idonee, sanzioni efficaci, provvedimenti drastici. Calogero Taverna

Il parroco difende i cinque stupratori della 16enne

lunedì, 4 luglio 2016
Don Alessandro Cirillo (Web)
Don Alessandro Cirillo (Web)
Dichiarazioni piuttosto scioccanti quella del parroco di San Valentino Torio, Don Alessandro Cirillo. Il prelato ha parlato di quello che è accaduto alla sedicenne violentata da cinque suoi coetanei. Un atto criminale e vile proseguito poi su Facebook dove la giovane ha dovuto subire insulti di ogni tipo da parte di altri ragazzi amici e parenti degli stupratori. E all’andazzo incredibilmente clemente coi cinque violentatori si è unito anche il parroco. Secondo lui è tutta colpa della pornografia on line: “Condanniamo sempre il peccato, ma apriamo strade di misericordia per chi ha sbagliato, se vogliamo che questo mondo si salvi. Papa Francesco ci esorta ad amare anche chi ha sbagliato, mentre la giustizia umana fa il suo corso. Mi piacerebbe se, dopo questo gravissimo atto subito da una sedicenne di Sarno da parte di cinque suoi coetanei, potessimo prendere coscienza che i nostri figli sono vittime indifese di una squallidissima e disastrosa pornografia on line che a tutte le ore del giorno e della notte, li raggiunge, li inganna, li stimola, li ammalia. Invitandoli e spingendoli a fare cose di cui dovranno vergognarsi per il resto della vita”.
Dunque per il parroco anche i cinque stupratori sono delle vittime proprio come la ragazza che hanno violentato: “Non ci sono né vincitori né vinti, ma tutti sono sconfitti, compresi i giovani stupratori. C’è la vita di una ragazza segnata per sempre, nel profondo del suo intimo, ma anche la vita di questi ragazzi sarà marcata per sempre. Gesù, nel Vangelo, ha condannato sempre il peccato, ma ha aperto il suo cuore ai peccatori. Mi auguro – conclude don Alessandro – che come comunità di San Valentino Torio, in tutte le sue componenti, possiamo davvero tornare ad investire sull’educazione forte e serena dei nostri figli, con cammini specifici per la loro età. Dare amore è riempire il vuoto esistenziale di tanti ragazzi, che attendono da tutti di conoscere il significato profondo della parola amore”.
F.B.

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