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domenica 10 luglio 2016

Per insolentire ho oggi pubblicato una sorta di omelia di bigotti del novello millennio. Loro hano fatto ricorso ad un esilarante passo di quel medico romano, pragmatico e scettico, come l'evangelista Luca. Stralcio a mio sollazzo questo passo:
26 At ille dixit ad eum:
«In Lege quid scriptum est?
Quomodo legis?»
27 Ille autem respondens dixit:
“ Diliges Dominum Deum tuum
ex toto corde tuo et ex tota anima tua
et ex omnibus viribus tuis et ex omni mente tua
et proximum tuum sicut teipsum.»
28 Dixitque illi:
«Recte respondisti; hoc fac et vives.»
29 Ille autem, volens iustificare seipsum,
dixit ad Iesum: «Et quis est meus proximus?»
30 Suscipiens autem Iesus dixit:
Illuminare gli ignoranti con la luce della candela.
Tre passi mi appaiono salienti forse perché mi fan comodo. E' la Legge che fa la morale come dire lo Stato ma non certo la coscienza della singola persona umana.
Nell'ambito di questo Stato dobbiamo amarci come amiamo noi stessi con la stessa avarizia, con la stessa foia sessuale con lo stesso averci in odio. Insomma con la stessa vituperevole immoralità che si annida nell'animo di ogni esere umano e che sa ben modellare il "chiuso della nostra coscienza". Se una praticante di Previti mente, buon per lei, se D'Alema fa fondi per il suo partito è un gran colpevole (per usare un eufemismo).
Ma terzo punto: possiamo allargare il cocetto di prossimo al samaritano a condizione che paternalisticamente ci possa giovare Se sono le OSS americane sono la nostra liberazione, se è l'eritreo che ci potrebbe togliere il lavoro: a morte!. Parola del Signore.

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