Profilo

venerdì 5 agosto 2016

San Giovanni di Colle Mazzuto (Tor di Taglio, Pescorocchiano)

San Giovanni di Colle Mazzuto (Tor di Taglio, Pescorocchiano)



Ripubblichiamo foto di un anno fa. Passarono inosservate. Al sindaco di Pescorocchiano interessa poco o punto avere nel suo dominio amministrativo un cenobio dell'anno Mille. Ne parla, documentatamente, Domenico Lugini ( Memorie, pag. 138).

L'appassionato, verace, fervido loquace grande archeologo dilettante del luogo, BERNARDO RICCIARDI,  ci trascina quasi di peso in queste apriche montagne, pressoché inaccessibili.

Dopo Sant'Elpidio i cui resti archeologici romani di marmo servono da sgabelli nei giardinetti di contorno alla Chiesa, nell'incuria totale sia delle autorità amministrative (il che non desta scandalo), sia in quella della Soprintendenza archeologica del Lazio (il che desta molto scandalo), dopo Tor di Taglio i cui reperti marmorei romani bivaccano davanti il gran portone di una decaduta grande famiglia aristocratica di quell'ex castaldato (nell'incuria ovvio di Comuni, locali studiosi e autorità romane di controllo), il  buon  Bernardo, alacre ed instancabile, assordandomi con le sue dispersive conoscenze rapsodiche mi solleva su uno spiazzo ove hanno patriotticamente costruito qualche decennio fa una asincrona chiesetta degli Alpini. Dentro la solita lapide con quei pochi nomi dei caduti delle pregresse due grandi guerre.

E poi, finalmente, eccoci tra gli imponenti ruderi del cenobio dell'anno Mille, un convento altero, storico, ragguardevole  tanto da fare invidia a quello del Nome della Rosa di cinematografica memoria.

Ma qui purtroppo querce nerborute e irriverenti stanno lesionando e spallando le colossali mira millenarie. Tombaroli in cerca di impossibili tesori hanno sventrato il modesto cimitero di quei lontani frati; setacciate cisterne monacali.

Ne abbiamo fatta segnalazione al sindaco di Pescorocchiano. Algido, ostile, insensibile ci ha congedato in malo modo.

Siano ritornati alla carica con e.mail. Nessuna risposta.

Indifferenza abbiamo pure trovato perso la Sovraintendenza archeologica del Lazio, La dottoressa Alviano ha solo interesse per Corvaro. Silvi pensa al canonico settecentesco della Grotta del Cavaliere. La pubblicazione con fondi ministeriali di un libro su Pescorocchiano  dell'anno scorso di tutto s'interessa ma neppure una riga per questo grande patrimonio storico archeologico culturale.

Prima o poi cercheremo di spingere la magistratura ad appurare se si sono commossi atti antidoverosi in materia di pubblica vigilanza, o in quella dei doveri d'ufficio  e di qualsiasi altra qualificazione penale che non è compito nostro ravvisare.

Calogero Taverna



































Nessun commento:

Posta un commento