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lunedì 26 settembre 2016

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Giorgio Ruini Io mi chiedo solamente : " i vecchi dipendenti della Banca d'Italia , considerati all'epoca " il meglio della nazione" perché non intervengono in questo dibattito ? Pensano soltanto alla questione sanitaria ? Non mi ci riconosco ! Giorgio Ruini
Lillo Taverna Giorgio Ruini Giorgio Rubichi e Calogero Taverna dal 1960 operammo presso la Tesoreria della Banca d'Italia di Modena avviando la meccanizzazione dei servizi di pagamento e di incasso dello Stato Italiano. Fummo pregevoli indispensabili dato che gli anziani dipendenti capo ufficio compreso erano refrattari a quelle grosse macchine con diaboliche barre nere e barre rosse. Nel 1960 si giubilava la decrepita dirigenza Bankitalia. Subentrava l'agile moderno geniale Guido Carli e nasceva il miracolo economico e la lira conseguiva un bell'Or0scar. La Filiale di Modena discrerta ma efficiente mentre ribolliva la rivolta del luglio 1960 (città blindata militarmente) cooperava meritevolmente al grande miracolo economico sotto l'egida del novello governatore Guido Carli. Quanti meriti l'ufficio Segreteria Cambi Vigilanza in cui operai dal 1963 sino al 1966! Costammo mica tanto ma i benefici ad utilità differita si colgono ancora. Dopo passai a Messina e quindi all'ispettorato vigilanza. Non ho avuto più occasione di seguire le sorti della filiale di Modena. Ma qualcosa intuii. Sub entrò nella direzione di questo osservatorio disciplinatore della economia bancaria e finanziaria di una ribollente ma meravigliosa terra quale la Modenese il dottore Giorgio Ruini, il cui cognome già la dice lunga, e la cui sagacia saggezza qualità professionali sono state un vanto di via Nazionale 91. Costi minimi, benefici incommensurabili. Quella castrazione di una tale mirabile sede istituzionale costituzionale di Modena grida vendetta al cospetto del dio della bona gestio di questa grande Italia.

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