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sabato 10 settembre 2016

presidente vada a casa

Presidente Marchese,
il circolo non è una sua RES; lei non può disporne per fare di uno scrittore un grandissimo scrittore un suo giocattolino cui dare un medaglietta e così voler far credere che il Circolo fa cose meritevoli. La televisione non è venuta. Perché? E' stato lei ad opporsi?  Il sindaco ha disertato: perché ero io presente?  Lei decide di non fare avallare la celebrazione di un grandissimo scrittore e poeta racalmutese con il logo del Comune. Non ha abusato  del Circolo che soprattutto è anche mio se non altro perché se il sottoscritto non  incomodava il suo amico l'allora presidente del BS dottore Alfio Noto, a suo tempo mio collega di BI, il circolo era da un ventennio che avrebbe chiuso i battenti. E visto che oggi questo circolo derelitto senza soci, men due uno dorme e l'altro finge di pensare, vive per l'elemosina della Fondazione BS e visto che potrei ancora avere il potere di richiamare all'ordine anche UNICREDIT e quell'esponente favarese che si è indotto erroneamente a fare rinunce che sanno di distrazione di fondi pubblici, non mi faccia arrabbiare come ha tentato stasera.  Lei non può tenere come suo segretario Luciano Carrubba perché ormai per non pagare l'intera retta  ha trasferito sede se non bagagli altrove e così farsi mero ineleggibile socio precario.

Pateticamente lei gli voleva ordinare di mettermi il sasso in bocca. Per (sua) fortuna non c'era la televisione, sennò il ridicolo sarebbe corso per il mondo intero.

Luciano che mette il sasso in bocca a Calogero Taverna. Inaudito comico dissennato.

Si dimetta presidente. Ha risotto in miseria (socio culturale) il glorioso Circolo Unione  per una sua bizzarria senile. Se ne vada a casa per favore. I suoi silenzi per senile depressione li vada a consumare a casa sua. Intanto si nomini un nuovo segretario tra i soci effettivi come da regolamento.

Calogero Taverna

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