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martedì 8 novembre 2016

Ero innocentista quando tutti colpevolizzavano tutti figurarsi adesso he ci sarebbe il sigillo di una assoluzione ampia e dissolvente di tutto e di tutti. Ma se allora non tutti erano colpevoli davvero ora sono tutti innocenti? Va a finire che a Racalmuto non hanno mai ammazzato nessuno per mafia, che nessuno ha truffato lo stato o la comunità europea che quei capretti che ogni anno non si sa quanti agnellini fetavano come mi divertivo a vedere negli undici mesi di mia consulenza all'AIMA di Via Palestro, 60 Roma erano veri e reali, davvero prolifici persino contro ogni legge di natura, va a finire che il cimitero era un paradiso. va a finire che non si assumevano avvocati ad esose parcelle per spartirsele. E qui mi fermo.
Certo fino a quando non si leggono le motivazioni bisogna star cauti. Assolto perché il fatto non sussiste? Nulla da dire. Assolto perché il fatto non costituisce reato? Allora il fatto c'è ma manca diciamo il dolo di specie. Assolto per decadenza di termini? Assolto perché deceduto? Assolto per infermità mentale? Le vie dell'assoluzione, tolte quelle famose per insufficienza di prove, sono infinite. E poi mi desta grande sospetto questo aspettare le calende greche per decidersi a dar sentenza. Cui prodest? Ma va a finire che come per Mannino la sentenza c'è la motivazione mai e il gioco è fatto. Niente appello ma attenzione niente definitività della sentenza.
Abbiamo migliaia di anni di civiltà giuridica per non lasciare contenti e gabbati.
Calogero Taverna

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