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giovedì 24 novembre 2016




Politica massimo_d_alema
Pubblicato il 22 novembre 2016 | di Marina Grazioli
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D’Alema, una persona perbene

di Marina Grazioli, 22 novembre 2016
Ieri ho seguito in diretta l’incontro con Massimo D’Alema sul referendum, tenutosi ad Alessandria (potete vedere tutto l’intervento in un video qui sotto). Le sue parole mi hanno emozionato, come sempre, le stesse emozioni provate venerdì 21 ottobre, quando, in barba allo sciopero generale dei mezzi pubblici, decisi di percorrere a piedi, in mezzo al traffico milanese, circa 4 km per ascoltare dal vivo colui che ho sempre apprezzato e stimato. Era la mia occasione, il sostegno al #NO sul referendum Costituzionale da parte di Massimo D’Alema, non potevo perderla.
 Non avevo mai visto prima Massimo D’Alema dal vivo e non l’avevo mai seguito molto pur apprezzandolo; non ho mai partecipato alla vita di partito, ho iniziato la mia attività sul web da qualche anno, a sostegno prima di Bersani e poi di Cuperlo.
Ho deciso di andare a sentirlo perchè negli ultimi mesi mi ha colpito la determinazione con cui si è impegnato nella campagna per il NO al referendum, considerando anche le incertezze della sinistra del PD. Alla domanda del giornalista sul perchè avesse preso a cuore questa battaglia, D’Alema ha risposto che ha lasciato l’aratro e ha impugnato la spada perchè sentiva il dovere civico di farlo, da semplice cittadino, che non ha nessuna poltrona; lo ha fatto perchè tanta parte della sinistra rischiava di non avere voce. Il suo attivismo è ben diverso da quello di Renzi, che governa il paese e che non dovrebbe fare campagna per il SI; infatti come insegnava Calamandrei, la Costituzione è materia del Parlamento e il governo si dovrebbe astenere dal prendere posizione.
Apprezzo particolarmente la sua chiarezza di esposizione, la capacità di rendere comprensibile una materia complessa, l’efficacia delle sue argomentazioni, il senso dell’ironia.
D’Alema ha toccato i tasti cruciali della riforma. Un governo eletto con una legge dichiarata incostituzionale non avrebbe dovuto neanche pensare di cambiare un terzo della Costituzione, questa riforma costituisce un precedente pericoloso perchè qualsiasi governo potrebbe pensare di cambiare la Carta fondamentale a suo piacimento, mentre la Costituzione deve essere di tutti. Non solo il Senato diventerebbe una Camera di serie B, con senatori nominati e non eletti dai cittadini, ma con questa riforma si passerebbe dal bicameralismo perfetto a un bicameralismo confuso, come si capisce se si legge la nuova formulazione dell’art. 70 che rende l’iter delle leggi ancora più complicato. il problema non è la lentezza nel legiferare, anzi, l’Italia è il paese che ha più leggi al mondo, bisognerebbe trovare il modo per fare buone leggi.
I nuovi senatori sarebbero nominati tra i consiglieri regionali, e questo è ancora più contraddittorio perchè la parte che riguarda le autonomie locali (il Titolo V) umilia le regioni ordinarie e crea differenze incomprensibili fra regioni diverse, infatti la riforma vuole togliere poteri alle regioni ma lascia intatti quelli delle regioni a statuto speciale; con il risultato di accrescere la disparità tra una regione e l’altra. La riforma distingue tra regioni virtuose e viziose, ma cosa si intende? Sorge il dubbio che siano considerate virtuose quelle “amiche” come la Campania di De Luca che in video incita i sindaci a portare voti per il Sì, così poi avranno i soldi dei fondi europei, ammettendo che a lui della Costituzione non importa nulla.
D’Alema ha poi citato un episodio significativo; in Ligura il sottosegretario Gozi si è rivolto al petroliere Garrone, il quale ha invitato i suoi operai a votare sì al referendum, cioè: un partito di sinistra va dai padroni a chiedere di fare pressione sugli operai.
Se vince il No, le Camere potrebbero fare in 7/8 mesi una riforma di pochi punti essenziali, tra cui che i  parlamentari devono essere eletti a suffragio universale in modo diretto dai cittadini, e non nominati dai segretari di partito.
Secondo D’Alema se vince il No diventa indispensabile approvare una nuova legge elettorale, se invece vince il Sì c’è il rischio che Renzi sia  tentato dalle elezioni anticipate con l’Italicum.
Il voto dei cittadini deve essere libero da condizionamenti, in questi giorni invece i sostenitori del Sì, che possono contare su ingenti mezzi economici, stanno spaventando gli elettori, come se in caso di vittoria del No  arrivasse il diluvio universale; ma, seppur l’Italia è messa male, è ovvio che sarebbe in grado di trovare una persona autorevole per sostituire Renzi.
Non so se ho fatto un buon resoconto, la cosa migliore è guardare il video e farsi la propria opinione. D’Alema ha parlato al cervello e al cuore; quello che mi chiedo è come sia possibile che, nell’indifferenza di tanti, sia così isolato nel Partito Democratico, irriso e denigrato dai renziani con accuse insensate, quando con intelligenza e semplicità porta avanti i valori che da sempre caratterizzano la sinistra.
Dite a Renzi che dopo il diluvio torna sempre il sereno.
Guarda il video intervento di Massimo D’Alema ad Alessandria il 21 novembre 2016




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