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venerdì 18 novembre 2016

Lillo Taverna
La replica degli otto consiglieri di maggioranza che hanno sfiduciato il sindaco: “Messana stia tranquillo. Non vogliamo salire sulla sua giostra”.
Emilio Messana in Consiglio comunale (foto Salvatore Alfano)
Emilio Messana in Consiglio comunale (foto Salvatore Alfano)
Si infuoca sempre di più a Racalmuto la vigilia della seduta del Consiglio comunale nella quale si dovrà votare la mozione di sfiducia al sindaco Emilio Messana presentata da otto consiglieri della maggioranza.
Ad accendere la miccia, nella mattinata di oggi, il sindaco con una lettera-manifesto ai cittadini nella quale Emilio Messana rimprovera agli otto consiglieri di maggioranza che lo hanno sfiduciato di volere riconsegnare il paese ai Commissari, sottolineando, tra l’altro: “Il tempo delle crisi ad orologeria, delle amministrazioni che cambiano perché sono già trascorsi due anni, perché si è sempre fatto così, non è il mio tempo. Nessuna alchimia politica mi appassiona”.
Pronta la replica dgli otto consiglieri che, nello spiegare le motivazioni della sfiducia, chiedono al sindaco di dimettersi e il ritorno alle urne per dare “…l’opportunità agli elettori di scegliere un sindaco ed una giunta che in primis rispettino il programma elettorale e poi instaurino collegialmente con il Consiglio comunale, con le forze politiche e con i cittadini, una nuova stagione di lavoro condiviso, nel solo interesse di Racalmuto…”.
Di seguito il testo integrale del documento
“Il Sindaco in questi giorni cerca di accreditare la tesi che gli otto consiglieri comunali hanno sottoscritto la mozione di sfiducia per motivi di potere, per poltrone ed assessorati, teleguidati dai loro “padrini della vecchia politica”, senza aver avanzato alcuna proposta. Viene paventato, inoltre, il rischio di consegnare il paese ad una deleteria gestione commissariale. Questo non corrisponde al vero.
La verità, riscontrata dai fatti, è che la mozione di sfiducia viene presentata per il mancato rispetto degli impegni assunti con il programma elettorale, per il mancato riscontro alle innumerevoli proposte dei consiglieri comunali e per le note difficoltà della giunta ad affrontare con efficacia le emergenze di Racalmuto, con la perdita di finanziamenti; inoltre, si è registrata da parte del sindaco una chiusura a riccio in difesa degli assessori che non godevano più della piena fiducia dei consiglieri comunali e delle forze politiche. In questi giorni si cerca di spostare l’attenzione dei cittadini dai problemi non risolti e dall’insufficienza dell’ amministrazione, alle risibili e non veritiere motivazioni “politiche”.
I Racalmutesi devono sapere:
1) Il sindaco accusa gli otto consiglieri comunali e le loro forze politiche di riferimento di sete di potere e di poltrone. In verità i consiglieri comunali e le forze politiche, hanno proposto, da mesi, il rilancio dell’attività amministrativa, chiedendo il rispetto del programma elettorale che la giunta ha disatteso, hanno invitato il sindaco ad affrontare in maniera incisiva e determinata le tante emergenze del paese. Circa due mesi fa è stata presentata una bozza di documento per il rilancio dell’azione amministrativa, con precise proposte.
Ebbene, il Sindaco non ha tenuto conto delle ripetute richieste di avviare il rilancio e cambiare gli assessori, avanzate dai consiglieri comunali, e dalle forze politiche (compresi alcuni esponenti del suo partito). Se era solo una questione di poltrone, gli otto consiglieri comunali sarebbero rimasti in maggioranza, incalzando e condizionando il sindaco per ottenerle. Viceversa, hanno scelto di rinunciare a qualsiasi posizione di potere o prebenda, con un decisivo atto di rottura, di presa di distanza da un sindaco che da mesi rinviava ogni decisione penalizzando l’azione amministrativa.
2) Il sindaco cerca di far apparire gli otto consiglieri comunali, come burattini inconsapevoli, nonostante si siano impegnati con entusiasmo e spirito di servizio nell’affrontare le tante problematiche che travagliano il paese. Tutti i consiglieri comunali (di maggioranza e di minoranza) hanno sempre avuto un ruolo attivo e responsabile, proponendo, a ripetizione, atti di indirizzo all’amministrazione comunale, hanno presentato numerose interrogazioni, mozioni, interpellanze e proposte di deliberazioni, partecipando alle commissioni consiliari. Hanno bocciato alcune proposte dell’amministrazione comunale che prefiguravano aumenti di tasse per i cittadini (ARO rifiuti, IMU agricola, ecc). Da mesi stimolano l’amministrazione comunale per un più incisivo impegno nell’affrontare i tanti temi irrisolti. Il sindaco e la giunta sono sempre stati sordi alle proposte dei consiglieri, mortificando il loro ruolo.
3) In caso di approvazione della sfiducia al sindaco, si voterebbe nella prossima primavera, quindi con una gestione commissariale di qualche mese, che non potrebbe aumentare le tasse essendo le stesse già al massimo .
4) “I padrini della vecchia politica”, cui si riferisce il sindaco, sono gli stessi che lo hanno scelto come candidato sindaco (contro la volontà di una parte del suo partito che oggi lo appoggia); con lui, liberamente, hanno concordato la scelta di assessori “tecnici” e pubblicamente sono stati da lui apprezzati in più riunioni, per la serietà ed il totale disinteresse personale dimostrato. Sfidiamo il sindaco Messana a dire pubblicamente se le forze politiche di questa maggioranza hanno mai avanzato richieste di carattere personale. Tra l’altro, sentir parlare di “vecchia politica” da chi da circa 30 anni fa politica con notevoli incarichi, anche di carattere provinciale ed è appoggiato da esponenti storici del vecchio partito comunista, è quanto meno ridicolo.
Non abbiamo presentato la mozione di sfiducia a cuor leggero, siamo amareggiati, credevano in questa alleanza, abbiamo costruito la coalizione mettendo insieme culture, sensibilità e personalità diverse, per rispondere alla necessità di far rialzare il paese, mortificato dallo scioglimento del consiglio comunale per infiltrazioni mafiose, per rilanciarne l’immagine e avviare un adeguato sviluppo socio-economico ( con un grande progetto di futuro per il paese), offrire servizi efficienti ai cittadini ed abbassare le tasse, affrontare e risolvere i principali problemi del paese ed archiviare, definitivamente, gli ultimi anni di amministrazione, dove inciuci e cambi di casacca erano all’ordine del giorno e dove gli interessi personali prevalevano sugli interessi del paese. Purtroppo ci siamo sbagliati! Messana non ha tenuto conto delle proposte dei consiglieri comunali e delle forze politiche, sul rilancio dell’azione amministrativa e per il rispetto del programma elettorale, ritardando ogni decisione e impegnandosi in una incomprensibile difesa ad oltranza degli assessori. Abbiamo ritenuto opportuno, allora, cercare di porre fine a questa esperienza amministrativa, alla luce del sole, per evitare che altri 30 mesi di galleggiamenti, trattative ed inciuci danneggino la città.
Non vi è nulla di personale nei confronti del sindaco e degli assessori, ma soltanto la difesa degli interessi dei racalmutesi. Questa è la pura verità. Come meglio specificato nella mozione di sfiducia presentata Stia tranquillo,comunque, il sindaco Messana noi non gli chiederemo di salire sulla sua giostra per un giretto (tra l’altro, la giostra, gliela abbiamo fornita noi con i nostri voti – è d’uopo ricordare che Messana ha preso quasi 500 voti in meno dei voti dei candidati della coalizione-). Spieghi il sindaco ai cittadini, piuttosto, come potrebbe amministrare il paese con due soli consiglieri comunali che lo sostengono (di cui uno lo ha sempre contestato), se non è riuscito a farlo con dieci consiglieri.
Si vada a nuove elezioni, quindi, si dia l’opportunità agli elettori di scegliere un sindaco ed una giunta che in primis rispettino il programma elettorale e poi instaurino collegialmente con il Consiglio comunale, con le forze politiche e con i cittadini, una nuova stagione di lavoro condiviso, nel solo interesse di Racalmuto. Valuti, allora, il sindaco Messana se non è il caso di dimettersi, avendo perso quasi per intero la sua maggioranza e di rispettare una regola di democrazia restituendo la parola al corpo elettorale”.
Carmelisa Gagliardo, Salvatore Maniglia, Ivana Mantione, Vincenzo Mattina, Maria Morgante, Sergio Pagliaro , Marilena Piscopo, Marcello Tufarulo
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Commenti
Lillo Taverna concordo in toto con le serie argomentazioni degli otto sfiducianti consiglieri di maggioranza, che a distanxa di manco dieci ore mi pare che tornino compatti a firmare la loro nota di sfiducia al sindaco Messana.

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